Mutui e prestiti con Taeg indeterminato possono risultare invalidi, come mostra il caso analizzato dal Tribunale di Brindisi. Euribor, capitalizzazione composta, costi occulti e gli impatti su banche e consumatori.
La pronuncia del Tribunale di Brindisi del 16 ottobre 2025 ha smosso l'attenzione su un aspetto spesso trascurato nei contratti di finanziamento: l'indeterminatezza del Taeg nei mutui e prestiti. Questa situazione riguarda soprattutto prodotti a tasso variabile in cui non viene specificata con chiarezza la modalità di calcolo del parametro di riferimento, come l'Euribor. La sentenza segna un punto di svolta nell'interpretazione di elementi chiave del contratto che, se poco chiari, possono portare a conseguenze importanti sia per i clienti sia per gli istituti di credito.
Solitamente, il Taeg è pubblicizzato come lo strumento di maggiore tutela per il mutuatario, poiché dovrebbe comprendere ogni costo legato al finanziamento. Tuttavia, quando alcuni dettagli rimangono oscuri o determinabili solo unilateralmente dalla banca, si rischia di includere costi occulti non immediatamente percepibili dal cliente. Secondo la decisione del Tribunale di Brindisi, l'assenza di trasparenza sulla base di calcolo dell'Euribor e sulla modalità di capitalizzazione degli interessi porta a un Taeg di fatto indeterminato, aprendo anche la porta al superamento delle soglie anti-usura fissate dalla legge.
Un nodo spesso ignorato nei contratti di mutuo a tasso variabile riguarda la scelta della base di calcolo per l'Euribor: 360 o 365 giorni? Questa apparente sottigliezza, se non espressamente definita, può generare ambiguità e danneggiare la trasparenza contrattuale richiesta per legge. Il parametro Euribor rappresenta l'elemento variabile su cui si basano i calcoli degli interessi sulle rate, ma il fatto che esistano più versioni, legate a differenti convenzioni temporali, pone una questione chiave di chiarezza delle condizioni e di diritto all'informazione completa da parte del cliente.
Nel caso analizzato dal Tribunale di Brindisi, il contratto prevedeva la determinazione del tasso come somma di uno spread fisso e del valore Euribor, senza chiarire quale fosse la convenzione temporale di riferimento. Ciò significa che il consumatore non era in condizione di calcolare in autonomia il costo effettivo del proprio finanziamento in qualsiasi momento. Quando la base di calcolo non viene specificata, si lascia un margine di indeterminatezza che può favorire l'applicazione di condizioni più onerose a favore della banca, anche in modo retroattivo:
La differenza tra capitalizzazione semplice e composta è un punto focale nell'analisi dell'esatta determinazione dei costi di un mutuo o di un prestito. Nel regime semplice, gli interessi vengono calcolati esclusivamente sul capitale residuo. Diversamente, la capitalizzazione composta prevede che anche gli interessi precedentemente maturati diventino base per nuovi interessi, generando così una crescita esponenziale dell'onere per il cliente.
Il Tribunale di Brindisi ha sottolineato come, in presenza di capitalizzazione composta, la determinazione del Taeg non possa prescindere dall'inserimento nel calcolo del relativo differenziale di costo. É proprio questo elemento che, se nascosto o non esplicitato, dà origine a un Taeg ingannevole, quindi a possibili pratiche scorrette. In particolare:
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Tipo di capitalizzazione |
Effetto sul cliente |
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Semplice |
Interessi calcolati solo sul capitale residuo |
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Composta |
Interessi calcolati su capitale + interessi già maturati |
La rilevanza di questa differenza non è solo tecnica, ma si traduce in esborso economico reale nel tempo: bastano pochi decimi di punto in più per compromettere la convenienza dell'operazione e portare il contratto oltre i limiti previsti per legge.
Per comprendere la portata delle criticità riscontrate, si possono esaminare alcune delle situazioni reali affrontate nel procedimento. Nel caso esaminato, il giudice ha analizzato il piano di ammortamento di un mutuo ipotecario con tasso variabile, la cui documentazione non specificava la base di calcolo dell’Euribor né illustrava in che modo veniva applicata la capitalizzazione degli interessi:
Con la decisione del 16 ottobre 2025, il Tribunale di Brindisi ha posto le basi per un'incidenza sulle pratiche bancarie e sui diritti di coloro che sottoscrivono mutui e prestiti. I principi sanciti riguardano la responsabilità dell'istituto di credito nel fornire informazioni esaustive e determinate all'interno del contratto. Quando la banca applica meccanismi di calcolo non esplicitamente dichiarati - come la capitalizzazione composta - omettendo di includere i relativi costi nel Taeg, viene meno l'obbligo di trasparenza e si apre la possibilità di violazione dei limiti antiusura:
Alla luce delle nuove linee dettate dal Tribunale di Brindisi si delineano alcune situazioni tipiche e concrete che possono interessare i consumatori e indicazioni anche per operatori professionali:
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Situazione contrattuale |
Possibile criticità |
Consigli pratici |
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Euribor senza base di calcolo |
Parametro indeterminato |
Richiedere chiarimenti o perizia finanziaria |
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Taeg calcolato senza capitalizzazione composta |
Costo occulto per il cliente |
Verificare i conteggi con un esperto |