La decisione di sospendere l'aggiornamento automatico delle multe auto, legato all'inflazione calcolata dall'indice FOI dell'ISTAT, porta un sollievo concreto sia alle famiglie sia ai conducenti professionali.
Il blocco degli aumenti con il Milleproroghe rappresenta è intervento dal forte impatto sociale ed economico, specialmente in un periodo segnato da rincari diffusi e difficoltà nel bilancio familiare. L'interruzione della crescita delle tariffe, che avrebbe potuto toccare oltre il 15%, si traduce in una maggiore sostenibilità per i cittadini. Il 2026 sarà quindi l'anno in cui si tireranno le somme sull'effettivo recupero dell'adeguamento, posticipato dai nuovi scenari normativi.
Dl Milleproroghe: cosa cambia per le tariffe e i costi delle multe auto
Il Decreto Milleproroghe introduce una sospensione dell'aggiornamento biennale delle sanzioni previste dal Codice della Strada. Nel dettaglio, l'aumento che sarebbe dovuto scattare a gennaio 2026 viene rinviato, lasciando inalterati gli importi attuali fino al nuovo termine stabilito.
La normativa, in linea con quanto previsto dall'articolo 195, comma 3, del Decreto Legislativo n. 285/1992, prevede che ogni due anni gli importi delle multe siano adeguati sulla base dell'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI).
A causa dell'eccezionale situazione economica e delle criticità legate all'inflazione, già negli anni precedenti il Governo aveva sospeso l'adeguamento: con il Milleproroghe, la sospensione viene estesa. Gli effetti sono sulle tariffe sono:
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La multa per eccesso di velocità nei centri abitati rimane, per ora, confinata tra 220 e 880 euro.
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Infrazioni comuni come divieto di sosta, trasporto bambini senza sistema di ritenuta o omesso uso delle cinture di sicurezza resteranno ai valori attuali (ad esempio 42 euro per una sosta vietata o 83 euro per la mancata cintura).
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Nessun aumento quindi su base inflattiva, almeno fino al prossimo aggiornamento programmato.
I motivi di questa scelta sono sia
di natura organizzativa - per armonizzare infrastrutture tecnologiche dedicate alla sicurezza strada - sia di carattere sociale, per evitare ulteriori aggravi alle fasce più deboli già colpite dall'inflazione. Il provvedimento ha trovato il consenso di associazioni dei consumatori, ma ha suscitato preoccupazioni tra gli operatori della sicurezza rispetto all'efficacia deterrente delle sanzioni non aggiornate.
Gli effetti pratici per cittadini ed enti locali dopo la proroga
La sospensione dell'adeguamento delle multe genera effetti concreti non soltanto per chi viaggia su strada, ma anche per amministrazioni e enti pubblici. Gli impatti per le famiglie sono:
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Risparmio reale sia su infrazioni minori che su sanzioni più pesanti, riducendo il rischio di vedere le pene pecuniarie crescere in modo sproporzionato rispetto al potere d'acquisto reale.
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Maggiore prevedibilità nella gestione delle spese familiari legate all'auto, evitando rincari imprevisti.
E poi ci sono le conseguenze per enti locali:
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Gli incassi derivanti dalle multe rappresentano, per molti comuni e prefetture, una voce essenziale dei bilanci: oltre 1,5 miliardi di euro nei primi undici mesi del 2024 secondo i dati Codacons.
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La mancata rivalutazione degli importi, tuttavia, impone una revisione dei bilanci preventivi: le amministrazioni dovranno ricalibrare alcune voci di spesa - come la manutenzione delle infrastrutture o i servizi di controllo - almeno fino al recupero previsto per il 2026.
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L'assenza di nuovi introiti derivanti dall'incremento delle multe può comportare una minore disponibilità di risorse per investimenti in viabilità e sicurezza stradale.
La misura, sebbene adottata a tutela dei cittadini,
trasferisce quindi alle amministrazioni locali il compito di trovare nuove strategie di gestione e di reperimento delle risorse temporaneamente congelate. Sul piano politico, la decisione recepisce le pressioni sociali e le preoccupazioni per l'impatto redistributivo degli aumenti, ma rimanda la necessità di affrontare strutturalmente il nodo degli introiti e dei costi reali delle amministrazioni comunali.
Le modalità di aggiornamento delle multe nel Codice della Strada
L'aggiornamento biennale delle sanzioni, disciplinato dall'art. 195 c.3 CDS, prevede che:
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Ogni due anni si proceda all'adeguamento delle somme in base alle variazioni ISTAT dell'indice dei prezzi FOI.
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L'aggiornamento dovrebbe essere automatico e regolare, garantendo l'adeguatezza delle sanzioni rispetto al contesto economico.
Tuttavia, la sospensione dell'adeguamento decisa con il Milleproroghe fa sì che
le tariffe restino ancorate ai valori del 2022. La scelta di sospendere più volte questa procedura - già bloccata per il biennio 2022-2024 dalla Legge di Bilancio, ora congelata per un ulteriore anno - produce una serie di conseguenze:
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Il sistema sanzionatorio perde in parte la funzione di deterrenza, in quanto l'importo reale si riduce rispetto al costo della vita e al PIL nominale.
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Per i contribuenti che hanno avuto sanzioni in passato o che le stanno pagando a rate, la cifra dovuta non subisce incrementi a posteriori.
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Quando la sospensione terminerà, l'aggiornamento avverrà in blocco, cumulando le percentuali di aumento riferite a tutti i bienni saltati.
Questa modalità stop and go genera rischi di incrementi importanti nel futuro, con possibili effetti shock per cittadini e imprese, e impone agli amministratori pubblici una gestione puntuale delle aspettative a livello locale e nazionale.
Facendo una proiezione sugli importi medi:
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Infrazione
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Importo attuale
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Stima aumento 2,5%
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Stima aumento 17%
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Divieto di sosta
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42 €
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43 €
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49 €
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Mancato uso cinture
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83 €
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85 €
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97 €
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Passaggio con il rosso
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167 €
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171 €
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195 €
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I più colpiti da un maxi adeguamento sarebbero le famiglie a basso reddito e le fasce sociali già fragili, ma anche le imprese di autotrasporto e i conducenti professionali potrebbero risentirne pesantemente, soprattutto nel caso di infrazioni multiple o ripetute. Gli enti locali, d'altra parte, sperano nel recupero delle risorse mancate, pur rischiando di vedere innalzarsi la conflittualità sociale e la contestazione delle sanzioni una volta applicato l'aggiornamento.
Il contesto della cancellazione degli aumenti nelle nuove riforme fiscali
Nell'ambito delle più ampie riforme tributarie avviate dal legislatore (Legge Delega n. 111 del 2023, D. Lgs. 33/2025), la sospensione degli aumenti alle sanzioni stradali si collega a un quadro di razionalizzazione della riscossione fiscale e di alleggerimento burocratico.
Le novità principali sono:
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L'introduzione del nuovo Testo Unico della riscossione dal 1° gennaio 2026, che disciplina il discarico automatico delle cartelle inesigibili.
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La possibilità per i cittadini e per le imprese di vedere azzerati debiti fiscali e sanzioni, su posizioni effettivamente non più esigibili.
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L'obiettivo di liberare il magazzino delle cartelle esattoriali, permettendo uno smaltimento più rapido e una gestione più flessibile del debito pubblico.
Le nuove riforme rappresentano
un passo verso una maggiore efficienza e giustizia fiscale, affrontando non solo la questione delle multe stradali ma anche quella degli oneri fiscali complessivi che gravano su famiglie e aziende. Tuttavia, rimane aperta la sfida di evitare in futuro interventi di sanatoria ripetuti, che rischiano di creare aspettative distorte e penalizzare i contribuenti più diligenti.