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Multe auto più alte al via da aprile 2025. Di quanto? E perché? Aumentano i costi delle notifiche non delle sanzioni

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Proposta la digitalizzazione obbligatori

Sempre più spesso gli automobilisti italiani si trovano a pagare spese accessorie più alte della multa vera e propria.

Cambia il costo delle multe stradali e la notizia riguarda milioni di automobilisti italiani. Da aprile 2025, infatti, non saranno le sanzioni in sé a subire aumenti, bensì le spese di notifica, ovvero i costi aggiuntivi che accompagnano ogni verbale recapitato al domicilio. L'importo previsto dal Codice della Strada per un'infrazione resterà lo stesso, ma chi riceverà una multa si troverà comunque a sborsare di più.

A determinare questo rialzo è stato l'adeguamento delle tariffe postali, deciso dall'Agcom su richiesta di Poste Italiane. L'aumento si inserisce in una logica di compensazione per i maggiori costi operativi sostenuti dal servizio postale negli ultimi anni, anche a causa dell'inflazione registrata a partire dal secondo semestre del 2023.

Secondo le nuove tariffe, il costo di notifica di un verbale accettato presso gli uffici postali salirà da 11,60 euro a 12,40 euro, mentre per le notifiche inoltrate tramite i centri business, ossia i canali utilizzati dalle forze dell'ordine, l'aumento sarà da 11,17 euro a 11,95 euro. A prima vista si tratta di poche decine di centesimi, ma la differenza diventa consistente se si considera che queste cifre si sommano al costo dell'infrazione, alle spese procedurali (che variano da 3 a 20 euro) e agli eventuali interessi di mora in caso di pagamento ritardato. In alcuni casi, il totale può superare i 70 euro, anche per una violazione minore come il divieto di sosta. Capiamo allora:

  • Quando le notifiche costano quasi quanto l'infrazione
  • Proposta la digitalizzazione obbligatoria

Quando le notifiche costano quasi quanto l'infrazione

Sempre più spesso gli automobilisti italiani si trovano a pagare spese accessorie più alte della multa vera e propria. È il caso, ad esempio, delle sanzioni da 42 euro per divieto di sosta: se alla cifra base si aggiungono 12,40 euro per la notifica, 7 euro di spese di accertamento e magari altri 2 euro di diritti vari, si arriva a oltre 60 euro complessivi. In sostanza, più del 40% del costo finale non è legato alla trasgressione, ma alla burocrazia e ai servizi esterni coinvolti.

Secondo i dati diffusi da fonti del settore, il rincaro delle notifiche è un aumento del 30,5% rispetto al 2022, anno in cui il costo medio era di circa 9,50 euro. Una crescita costante e silenziosa che nel giro di pochi anni ha raddoppiato la voce di spesa legata alla consegna dei verbali. Le motivazioni ufficiali parlano di un adeguamento necessario ai volumi effettivi di notifica e al costo crescente della logistica, ma l'impatto finale ricade tutto sugli automobilisti.

A denunciare questa dinamica è stata in primis Asaps, l'Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale, che ha lanciato l'allarme sulla sproporzione crescente tra sanzione e costi accessori. Il timore è che il cittadino, già alle prese con un'inflazione elevata e una generale erosione del potere d'acquisto, possa percepire la multa come una sorta di tassa, perdendo di vista il valore educativo e deterrente della sanzione.

Proposta la digitalizzazione obbligatoria

Per contrastare l'inefficienza e ridurre i costi a carico dei cittadini, da più parti si invoca una maggiore digitalizzazione del sistema sanzionatorio. Tra le soluzioni proposte c'è l'estensione della piattaforma Send (Servizio notifiche digitali), gestita da PagoPA, già attiva in fase sperimentale in alcuni comuni. Attraverso questa piattaforma, la notifica della multa può avvenire in formato elettronico, con conseguente risparmio per la pubblica amministrazione e per l'utente, che riceve il verbale nella sua Pec o sul domicilio digitale.

L'obiettivo è rendere obbligatoria, almeno per i soggetti già registrati con Spid o Cie, la ricezione elettronica degli atti amministrativi, compresi i verbali stradali. Una mossa che potrebbe abbattere i costi di notifica di oltre il 70% e accelerare i tempi di consegna.

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