Le nuove regole sulle multe per divieto di sosta: tolleranze, ripetibilità e aggiornamenti del Codice della Strada da conoscere per evitare sanzioni
Il panorama delle sanzioni per divieto di sosta in Italia sta vivendo un momento di significativa evoluzione. Con le recenti modifiche al nuovo Codice della Strada 2024-2025, automobilisti e motociclisti si trovano a fare i conti con un sistema sanzionatorio rinnovato, che introduce importanti cambiamenti in termini di importi, tolleranze temporali e possibilità di reiterazione delle infrazioni.
Una delle novità principali definite dal nuovo Codice della Strada, riguarda l’inasprimento delle multe, soprattutto per chi parcheggia in aree che causano intralcio o limitano l’accesso a servizi essenziali.
Ad esempio, le sanzioni pecuniarie partono da un minimo di 330 euro fino a un massimo di 990 euro per chi occupa parcheggi riservati ai disabili, con l’aggiunta della decurtazione di 4 punti dalla patente.
Oltre alle multe per le aree sensibili, sono previsti aumenti delle sanzioni per soste in corsie preferenziali, fermate dei mezzi pubblici e passaggi riservati a pedoni o mezzi di emergenza. In questi casi, la violazione comporta un costo da 165 a 660 euro, unitamente alla perdita di 2 punti dalla patente. Quando la sosta causa gravi disagi, come blocchi del traffico o impedimenti ai mezzi di soccorso, possono scattare anche denunce penali.
Una misura particolarmente discussa è la rimozione forzata applicata ai veicoli in divieto di sosta. Nei casi previsti, chi subisce questa misura deve sostenere non solo il costo della multa, ma anche le spese di trasporto e deposito presso le aree di custodia autorizzate.
Infine, per i neopatentati, le sanzioni sono più severe: le decurtazioni di punti sulla patente vengono raddoppiate. Parcheggiare in zone come corsie preferenziali o posti riservati ai disabili può comportare fino a 8 punti persi per chi possiede la patente da meno di tre anni.
Con le modifiche apportate dal Codice della Strada, sono stati introdotti limiti specifici sulla ripetibilità delle multe per le violazioni di sosta vietata. Un'infrazione di questo tipo può essere sanzionata un massimo di quattro volte, indipendentemente dalla durata della sosta stessa. Questa misura elimina il rischio di ricevere numerosi verbali per la stessa violazione in un breve lasso di tempo. Ad esempio, se un veicolo permane in divieto di sosta per più giorni consecutivi, sarà possibile applicare una sanzione solamente ogni 24 ore, fino a un massimo di quattro sanzioni totali.
Per quanto riguarda le tolleranze sui parcheggi a pagamento, vengono applicate regole basate sul mancato pagamento o sul superamento del tempo previsto. Nel caso di mancato pagamento iniziale, non è prevista alcuna tolleranza e la multa può essere emessa immediatamente per un importo compreso tra 42 e 173 euro, più il costo di un giorno di parcheggio. L'unica giustificazione accettabile è il malfunzionamento del parcometro, che obbliga a trovarne un altro funzionante nelle vicinanze.
. Tuttavia, se l’utente ha pagato il ticket ma supera il limite orario, si applicano:
L’utilizzo di telecamere intelligenti per il controllo delle infrazioni di sosta sta rivoluzionando la gestione delle violazioni stradali. Questi dispositivi, installati in punti strategici come corsie preferenziali, fermate dei mezzi pubblici e aree riservate, permettono di rilevare automaticamente i veicoli che sostano in modo irregolare. Le telecamere sono dotate di sistemi avanzati di riconoscimento targhe (ANPR), che associano la violazione al proprietario del veicolo, generando automaticamente il verbale.
I principali vantaggi dell’automazione sono la riduzione dell’errore umano nella fase di rilevazione e una maggiore efficacia nei controlli. Le amministrazioni locali possono monitorare un numero più elevato di aree sensibili senza incrementare il personale dedicato, con un impatto significativo sulla prevenzione delle infrazioni. Inoltre, il sistema facilita la raccolta di evidenze documentali, come immagini o video, rendendo più difficili i contenziosi.
L’impiego di telecamere consente anche di migliorare la circolazione nelle zone a traffico limitato (ZTL) e nelle aree urbane congestionate, riducendo la presenza di veicoli in divieto di sosta. Tuttavia, ci sono effetti collaterali che non possono essere ignorati, tra cui l’aumento dei ricorsi da parte di automobilisti che contestano questioni tecniche, come la visibilità della segnaletica o i malfunzionamenti dei dispositivi.