La Commissione di Garanzia ha deciso multe e sanzioni nei confronti dei sindacati che hanno proclamato lo sciopero di venerd scorso per Gaza e la Flotilla
Il recente sciopero generale indetto dai sindacati in solidarietà con la situazione nella Striscia di Gaza e la Flotilla ha generato una forte attenzione mediatica, istituzionale e sociale. La Commissione di Garanzia si è pronunciata sulla legittimità della protesta, evidenziando questioni riguardanti il rispetto delle normative sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali. L’evento ha innescato un acceso confronto tra governo e organizzazioni sindacali e ha portato all’annuncio di sanzioni amministrative significative.
La decisione della Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali è stata annunciata a seguito dello sciopero proclamato per il 3 ottobre.
Il punto in discussione è la mancanza del preavviso minimo di 10 giorni, requisito fondamentale, volto a garantire la continuità dei servizi essenziali e a tutelare i diritti degli utenti. La Commissione ha sottolineato che la motivazione alla base della mobilitazione, vale a dire la solidarietà per il popolo palestinese e la difesa della missione umanitaria, non rappresenta, secondo la normativa vigente, un caso così eccezionale da giustificare la deroga al preavviso. In particolare:
Le recenti decisioni della Commissione di Garanzia prevedono l’avvio di procedimenti sanzionatori rivolti alle organizzazioni sindacali responsabili della proclamazione della protesta senza il rispetto del preavviso normativo, con particolare riferimento a:
Tipo di violazione | Importo sanzione |
Proclamazione senza preavviso | 2.500-50.000 € |
Danni gravi o recidiva | Fino a 100.000 € |
Sospensione permessi sindacali | Possibile (fino a 2 mesi) |
La Cgil e altre organizzazioni hanno annunciato che impugneranno ogni provvedimento sanzionatorio, ritenendo di aver agito nel rispetto delle norme, in particolare richiamando la deroga per eventi di eccezionale gravità.
Per i singoli lavoratori che hanno partecipato all’agitazione, la normativa attuale non prevede sanzioni dirette o automatiche in caso di sciopero dichiarato illegittimo dalla Commissione di Garanzia. Le eventuali ripercussioni dipendono dall’assenza di una precettazione:
Il pronunciamento della Commissione di Garanzia ha innescato un confronto acceso tra governo e rappresentanze dei lavoratori. Da un lato, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti ha sostenuto la necessità del rispetto rigoroso delle regole per evitare gravi disservizi a milioni di cittadini, ventilando l’inasprimento delle sanzioni amministrative. La presidente del Consiglio ha invece commentato polemicamente la tempistica della mobilitazione, sottolineando il rischio di strumentalizzazione della protesta.
Dal canto loro, i sindacati, in particolare la Cgil, hanno rivendicato la piena legittimità della protesta, sostenendo che la gravità della situazione internazionale e la difesa di valori costituzionali giustificano la deroga al preavviso e che l’azione governativa si configura come una limitazione del diritto di sciopero. Sono, inoltre, state annunciate impugnative sia della delibera della Commissione sia di ogni eventuale provvedimento sanzionatori.