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Multe e sanzioni per sciopero di venerd scorso per Gaza e Flotilla decise da Commissione Garanzia he lo ha ritenuto illegittimo

di Marcello Tansini pubblicato il
Multe sanzioni sciopero venerdi gaza

La Commissione di Garanzia ha deciso multe e sanzioni nei confronti dei sindacati che hanno proclamato lo sciopero di venerd scorso per Gaza e la Flotilla

Il recente sciopero generale indetto dai sindacati in solidarietà con la situazione nella Striscia di Gaza e la Flotilla ha generato una forte attenzione mediatica, istituzionale e sociale. La Commissione di Garanzia si è pronunciata sulla legittimità della protesta, evidenziando questioni riguardanti il rispetto delle normative sugli scioperi nei servizi pubblici essenziali. L’evento ha innescato un acceso confronto tra governo e organizzazioni sindacali e ha portato all’annuncio di sanzioni amministrative significative. 

Perché la Commissione di Garanzia ha giudicato lo sciopero per Gaza e Flotilla illegittimo

La decisione della Commissione di Garanzia per l’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali è stata annunciata a seguito dello sciopero proclamato per il 3 ottobre.

Il punto in discussione è la mancanza del preavviso minimo di 10 giorni, requisito fondamentale, volto a garantire la continuità dei servizi essenziali e a tutelare i diritti degli utenti. La Commissione ha sottolineato che la motivazione alla base della mobilitazione, vale a dire la solidarietà per il popolo palestinese e la difesa della missione umanitaria, non rappresenta, secondo la normativa vigente, un caso così eccezionale da giustificare la deroga al preavviso. In particolare:

  • Secondo la Commissione, le deroghe previste dall’articolo 2, comma 7 della legge 146/90 si applicano solo a situazioni di estrema gravità, quali minacce reali all’ordine costituzionale o gravissimi pericoli per la sicurezza dei lavoratori.
  • Il richiamo a questa deroga da parte delle sigle sindacali è stato giudicato "inconferente" dalla presidente Paola Bellocchi, ribadendo che la fattispecie in questione non soddisfa i requisiti richiesti.
  • La Commissione ha inoltre specificato che non è stata messa in discussione la legittimità della causa – la solidarietà verso Gaza – bensì la modalità e la tempistica dell’indizione dello sciopero.
L’intento della normativa è quello di evitare che scioperi improvvisi causino disagi sproporzionati agli utenti dei servizi pubblici essenziali, imponendo quindi regole rigorose sia nella fase di proclamazione sia nell’organizzazione delle agitazioni. 

Sanzioni e multe nei confronti dei sindacati: importi, criteri e possibili conseguenze

Le recenti decisioni della Commissione di Garanzia prevedono l’avvio di procedimenti sanzionatori rivolti alle organizzazioni sindacali responsabili della proclamazione della protesta senza il rispetto del preavviso normativo, con particolare riferimento a:

  • Le sanzioni amministrative possono variare da 2.500 a 50.000 euro per ogni sindacato promotore, in base alla gravità della violazione, alla durata dell’agitazione e all’entità dei disagi arrecati.
  • Nei casi più gravi, il limite può essere raddoppiato, arrivando fino a 100.000 euro laddove il danno o l’infrazione sia particolarmente significativa.
  • Oltre alle multe pecuniarie, la Commissione può stabilire sanzioni accessorie come la sospensione dei permessi sindacali retribuiti e, solo nei casi più gravi, l’esclusione temporanea delle organizzazioni dalle trattative con la parte pubblica fino a due mesi.
Il calcolo dell’importo tiene conto di diversi parametri tra cui:
  • La dimensione dell’organizzazione sindacale.
  • La durata e portata della protesta.
  • La reiterazione di comportamenti simili in precedenza.
Negli ultimi anni sono già state inflitte sanzioni significative per violazioni simili, come dimostrano precedenti del marzo 2024, in cui diverse sigle sindacali sono state sanzionate con importi variabili da 2.500 a 10.000 euro per inadempienze relative agli intervalli tra azioni di sciopero.
Tipo di violazione Importo sanzione
Proclamazione senza preavviso 2.500-50.000 €
Danni gravi o recidiva Fino a 100.000 €
Sospensione permessi sindacali Possibile (fino a 2 mesi)

La Cgil e altre organizzazioni hanno annunciato che impugneranno ogni provvedimento sanzionatorio, ritenendo di aver agito nel rispetto delle norme, in particolare richiamando la deroga per eventi di eccezionale gravità.

Cosa rischiano i lavoratori che hanno aderito allo sciopero

Per i singoli lavoratori che hanno partecipato all’agitazione, la normativa attuale non prevede sanzioni dirette o automatiche in caso di sciopero dichiarato illegittimo dalla Commissione di Garanzia. Le eventuali ripercussioni dipendono dall’assenza di una precettazione:

  • In assenza di precettazione, non sono previste multe individuali né il licenziamento quale conseguenza diretta della partecipazione.
  • Caso diverso se il governo o il ministero avessero adottato il provvedimento di precettazione (imposizione del rientro immediato al lavoro), situazione in cui il mancato rispetto dell’ordine avrebbe esposto i singoli a sanzioni pecuniarie tra 500 e 1.000 euro al giorno, oltre a possibili provvedimenti disciplinari.
La legislazione assicura che, senza precettazione, solo l’organizzazione sindacale sia il destinatario delle multe. Il datore di lavoro può, comunque, avviare procedimenti disciplinari in situazioni particolari.

Le reazioni delle parti in causa: sindacati e governo a confronto

Il pronunciamento della Commissione di Garanzia ha innescato un confronto acceso tra governo e rappresentanze dei lavoratori. Da un lato, il ministro delle Infrastrutture e Trasporti ha sostenuto la necessità del rispetto rigoroso delle regole per evitare gravi disservizi a milioni di cittadini, ventilando l’inasprimento delle sanzioni amministrative. La presidente del Consiglio ha invece commentato polemicamente la tempistica della mobilitazione, sottolineando il rischio di strumentalizzazione della protesta.

Dal canto loro, i sindacati, in particolare la Cgil, hanno rivendicato la piena legittimità della protesta, sostenendo che la gravità della situazione internazionale e la difesa di valori costituzionali giustificano la deroga al preavviso e che l’azione governativa si configura come una limitazione del diritto di sciopero. Sono, inoltre, state annunciate impugnative sia della delibera della Commissione sia di ogni eventuale provvedimento sanzionatori.