Il Digital services act il nuovo regolamento dell'Unione europea sui servizi digitali, approvato dal Parlamento europeo insieme al Digital Markets Act.
A partire dal 17 febbraio, il Digital services act, un insieme di normative europee sui servizi digitali, diventa vincolante per tutte le parti interessate. Comprendono fornitori di servizi cloud e di hosting, motori di ricerca, piattaforme di e-commerce, servizi online e, in generale, tutti gli intermediari operanti in ambiente digitale.
Questi soggetti sono tenuti ad adattarsi alle disposizioni che prevedono la trasparenza degli algoritmi e della pubblicità, la lotta contro la violenza e la disinformazione online, la tutela dei minori e il divieto di profilazione degli utenti.
Finora 22 multinazionali del settore hanno dovuto conformarsi a tali regolamentazioni. Queste grandi piattaforme e motori di ricerca includono Google con i suoi 4 servizi (search, shopping, maps, play), YouTube, Meta con Instagram e Facebook, Bing, X (ex-Twitter), Snapchat, Pinterest, LinkedIn, Amazon, Booking, Wikipedia, l'App Store di Apple, TikTok, Alibaba Express e Zalando. Poco prima delle festività natalizie, si sono aggiunti tre siti per adulti. Approfondiamo tutto:
Il Dsa si propone di modificare le normative esistenti secondo il principio fondamentale che ciò che è illegale offline dovrebbe essere considerato illegale anche online. Il regolamento si applica a molti servizi digitali, tra cui i mercati online, i social network, le piattaforme di condivisione dei contenuti, i servizi di viaggio e alloggio online, gli app store, i servizi di intermediazione come i provider di Internet e i registrar di domini, nonché le piattaforme di cloud e hosting web e quelle di economia collaborativa.
Il Dsa si estende ai "servizi delle società dell'informazione", che comprendono tutti gli intermediari che forniscono servizi a distanza, in modo elettronico o telematico, su richiesta e solitamente retribuiti, da parte di un destinatario.
L'obiettivo a lungo termine del Dsa è di creare un ambiente digitale sicuro e affidabile che garantisca in modo concreto i diritti dei consumatori, promuovendo nel contempo l'innovazione e la competitività.
L'obiettivo di questo impegno legislativo è di introdurre maggiore trasparenza, sicurezza e competitività nell'ambiente digitale, dominato da giganti americani e cinesi. Si mira a creare un'Europa digitale più consapevole e responsabile, in cui cittadini e imprese possano svolgere un ruolo attivo e equo.
Il Digital services act , entrato in vigore nel 2023, offre agli utenti la possibilità di limitare l'influenza degli algoritmi sui social media. Questo avviene attraverso la visualizzazione dei contenuti in ordine cronologico anziché in base alla popolarità, riducendo così la diffusione di contenuti divisivi e la formazione di bolle informative.
Sono state rafforzate le misure di tutela dei minori: le pubblicità online non possono più essere mirate in base ai comportamenti o agli interessi personali, ma solo a criteri generali come la localizzazione. Gli utenti hanno ora la possibilità di comprendere perché visualizzano determinati annunci o contenuti e di segnalarli come inappropriati. Le Library Ads di piattaforme come Meta, Google e TikTok offrono un controllo pubblico consentendo di monitorare i messaggi promossi e le spese sostenute per la pubblicità politica e sociale.
Le nuove normative europee non solo proteggono i cittadini, ma si rivolgono anche alle imprese. Il Digital markets act, in vigore dal 2024, punisce pratiche anticoncorrenziali come l'uso dei dati di vendita da parte dei grandi marketplace per creare offerte private label. Inoltre, gli algoritmi di ricerca non possono più favorire i servizi offerti dalle piattaforme stesse, come quelli pubblicitari o logistici.
Si osserva un cambiamento nei risultati locali di Google, incorporando recensioni provenienti da servizi al di fuori della propria piattaforma. La riforma mira anche a restituire agli utenti il controllo dei propri dispositivi mobili, consentendo loro di scegliere alternative ai metodi di pagamento del sistema operativo all'interno delle applicazioni.