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Nuovo decreto sicurezza su sfratti, limiti ricongiungimenti, permesso soggiorno a punti, reati baby gang, legittima difesa agenti

di Marcello Tansini pubblicato il
Decreto sicurezza 2025

Il nuovo decreto sicurezza introduce regole su sfratti e occupazioni abusive, limiti ai ricongiungimenti, permesso di soggiorno a punti, nuove misure contro le baby gang.

Il contesto in cui nasce l'aggiornamento normativo in materia di sicurezza 2025 è caratterizzato dall'incremento delle richieste di maggiore sicurezza urbana e dall'attenzione ai fenomeni di illegalità diffusa come le occupazioni abusive e le attività illecite di gruppi giovanili. L'iniziativa poggia su un confronto serrato tra gli esponenti di governo, con particolare impulso del Ministero dell'Interno, volto a bilanciare esigenze di tutela dei cittadini, proprietari di immobili e agenti delle forze dell'ordine.

L'obiettivo è rafforzare la risposta dello Stato nei confronti dei comportamenti che mettono a rischio la serenità pubblica, limitarne le ripercussioni sociali e garantire un percorso più equo e veloce nelle procedure relative agli immobili e all'immigrazione. Si mira a incrementare la tutela degli agenti, introducendo strumenti volti a ridurre l'esposizione a rischi processuali in caso di interventi particolarmente delicati. L'approccio adottato si fonda sulla volontà di offrire strumenti normativi adeguati sia per contrastare fenomeni di degrado urbano sia per promuovere una convivenza più sicura, con un'attenzione puntuale alla salvaguardia dei diritti individuali e collettivi.

Sfratti e occupazioni abusive: le nuove misure e l'Autorità per l'esecuzione

Tra le innovazioni proposte c'è l'intervento sulle procedure di sfratto e la gestione delle occupazioni abusive. Precedenti interventi normativi si erano focalizzati principalmente sulle sole abitazioni principali, rendendo più rapida la riconsegna agli aventi diritto. Con il nuovo decreto, l'estensione delle disposizioni interessa ogni tipologia di proprietà privata, senza distinzione tra prima casa e altri immobili.

Il rafforzamento degli strumenti a tutela dei titolari degli immobili si traduce nell'istituzione di una nuova Autorità per l'esecuzione degli sfratti, collocata sotto la responsabilità del Ministero della Giustizia. Questa nuova entità assicurerà una maggiore snellezza dei procedimenti, dando la possibilità ai proprietari di rivolgersi direttamente all'Autorità per attivare lo sgombero delle abitazioni indebitamente occupate.

Le misure annunciate riguardano:

  • Estensione dell'iter di sgombero rapido a ogni proprietà immobiliare;
  • Previsione di una speciale procedura con l'intervento diretto dell'ufficiale giudiziario;
  • Coordinamento centralizzato mediante la costituzione dell'Autorità per l'esecuzione;
  • Possibilità per i titolari di immobili di attivare direttamente la procedura;
  • Superamento dei limiti delle precedenti normative che restringevano la rapidità di esecuzione agli immobili abitativi principali.
Queste revisioni rispondono a una domanda crescente di tutela dei diritti di proprietà e intendono anche mettere un freno agli episodi di illegalità che coinvolgono la destinazione e l'uso degli immobili. L'estensione degli interventi e la semplificazione dei procedimenti sono destinati ad avere un significativo impatto sulla rapidità con cui queste controversie verranno risolte. L'attenta supervisione del Ministero della Giustizia mira inoltre a conferire maggiore uniformità e trasparenza alle procedure sul territorio nazionale.

Ricongiungimenti familiari e permesso di soggiorno a punti: cosa cambia per i migranti

L'aggiornamento dell'impianto legislativo in materia di ricongiungimenti familiari e soggiorno riguarda aspetti critici legati alla gestione dei flussi migratori e all'integrazione. Una delle novità consiste nella limitazione ai soli coniugi e figli minori della possibilità di ottenere il ricongiungimento familiare. Risulteranno pertanto esclusi i figli maggiorenni non a carico e altri parenti, con un impatto diretto sul tessuto delle famiglie migranti presenti in Italia.

Sul versante del permesso di soggiorno, viene introdotto un innovativo sistema a punti, in linea con modelli adottati in altri Paesi europei. Con questo meccanismo:

  • L'ottenimento e il mantenimento del permesso saranno legati a un punteggio iniziale attribuito al migrante;
  • Ad ogni infrazione o reato commesso, i punti verranno decurtati dal totale disponibile;
  • Al raggiungimento di una soglia minima, potrà essere avviato il procedimento di revoca del permesso con successivo rimpatrio.
L'obiettivo di questa misura è incentivare comportamenti conformi alle normative e rafforzare il principio di responsabilità individuale tra i titolari di permesso di soggiorno. Inoltre, la revisione delle regole sui ricongiungimenti appare indirizzata a limitare il ricorso strumentale a questa possibilità, concentrando la tutela dello Stato su nuclei familiari strettamente intesi.

Questi interventi, orientati ad un maggiore controllo e sulla piena aderenza alle disposizioni di legge in materia di permessi di soggiorno e ricongiungimenti, si inseriscono anche in un quadro di rafforzamento complessivo della disciplina degli ingressi e delle permanenze sul territorio.

Reati commessi da baby gang: novità sulle responsabilità e sanzioni per famiglie

Il tema delle baby gang ha acquisito rilevanza crescente nel dibattito pubblico, soprattutto alla luce dei ripetuti episodi che hanno visto gruppi di minorenni protagonisti di reati contro il patrimonio e la persona. Nel quadro del nuovo decreto, sono introdotte disposizioni specifiche con riguardo ai minori di età compresa tra i 12 e i 14 anni.

In caso di illeciti attribuibili a questa fascia d'età, il questore sarà chiamato a rivolgere un ammonimento formale ai genitori dei minori coinvolti. Qualora le condotte siano particolarmente gravi o reiterate, alle famiglie potrà essere comminata una sanzione pecuniaria. Con questa previsione si intende rafforzare il coinvolgimento delle famiglie nella prevenzione della recidiva e indurre una partecipazione più attiva all'educazione dei giovani.

Ulteriori novità rilevanti riguardano la procedibilità d'ufficio per alcuni reati tipicamente associati alle baby gang, come furti e borseggi. Questa modifica consentirà alle autorità di perseguire i responsabili anche in assenza di denuncia da parte della vittima.

Per una panoramica sintetica delle misure:

Misura

Destinatari

Obiettivi

Ammonimento ai genitori

Famiglie di minori 12-14 anni

Responsabilizzazione e prevenzione

Sanzioni economiche

Genitori di rei recidivi

Disincentivo alle condotte illecite

Procedibilità d'ufficio per alcuni reati

Giovani tra 12 e 14 anni

Rapidità e certezza della punizione

Questo pacchetto di misure è orientato a rafforzare il presidio educativo delle famiglie e la repressività nei confronti delle infrazioni che coinvolgono soggetti in età adolescenziale, con l'obiettivo di contrastare il disagio sociale alla radice.

Legittima difesa per le forze dell'ordine: potenziamento delle tutele per gli agenti

L'esperienza degli ultimi anni ha mostrato casi in cui gli agenti, intervenendo anche in situazioni di estremo pericolo, si sono trovati oggetto di procedimenti giudiziari automatici, soprattutto in caso di esiti gravi come il ferimento o la morte di soggetti durante operazioni di mantenimento dell'ordine.

Nel nuovo impianto normativo si prevede l'introduzione di una disciplina che intenda evitare l'automatismo dell'iscrizione dell'agente nel registro degli indagati, valutando in modo più approfondito il contesto operativo e fornendo quindi maggiore protezione giuridica in casi di legittima difesa condotta in servizio.

Le linee guida di queste nuove disposizioni sono:

  • Potenziare le condizioni per il riconoscimento della legittima difesa in favore degli agenti;
  • Evitare automatismi giudiziari in caso di uso della forza proporzionato alla minaccia;
  • Favorire l'efficacia operativa e la serenità nelle azioni a tutela della sicurezza pubblica.
Questo rafforzamento delle garanzie risponde a un diffuso sentimento di indignazione dell'opinione pubblica emerso quando operatori delle forze dell'ordine, dopo aver adempiuto i propri doveri, sono stati sottoposti a procedimenti per i quali la norma non distingueva immediatamente tra azioni legittime e condotte erronee.

L'approccio scelto, sottoposto nei prossimi giorni al vaglio parlamentare, si prefigge di raggiungere un equilibrio tra l'imprescindibile responsabilità degli agenti e la necessità di proteggere chi agisce in sintonia con lo spirito del servizio pubblico.