Come ridurre i tempi di liquidazione del Tfr-Tfs agli statali dopo lapprovazione della relazione programmatica 2026-2028 dellInps
E’ stata approvata dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza dell'Inps la Relazione programmatica 2026-2028 che si propone come obiettivo principale di migliorare la qualità dei servizi agli utenti e rafforzare il ruolo dell'Istituto nel territorio, con assunzione di nuovo personale che si dedichi alle richieste dei cittadini, la definizione di un progetto di riorganizzazione dell'Ente, il rafforzamento delle tecnologie e delle competenze del suo personale.
La Relazione prevede, inoltre, interventi specifici per gestire le nuove sfide sociali, come il sostegno alle persone anziane, disabili e non autosufficienti, il contrasto alla povertà, le politiche a sostegno delle famiglie, delle pari opportunità e dell'integrazione.
E si prospettano novità anche per i tempi di pagamento del Tfr-Tfs agli statali dopo tante attese e discussioni.
Stando, però, a quanto riportato nella Relazione programmatica 2026-2028 dell'Inps, per abbattere i ritardi sarà assunto più personale.
E’ necessario, infatti, ridurre i lunghi tempi di attesa per i dipendenti pubblici, considerando che già due anni fa, con una specifica sentenza, la Corte Costituzionale aveva stabilito che si doveva procedere a rendere i tempi di liquidazione dei Trattamenti di fine rapporto agli statali più brevi.
Ma nulla è stato fatto nonostante diverse proposte e discussioni. E dopo il blocco di ipotetiche soluzioni da parte della Ragioneria di Stato, tutto si è nuovamente fermato. Bisogna, però, definire una maggiore equità tra dipendenti statali e privati, che ricevono il proprio Tfr a fine lavoro contestualmente alla cessazione del rapporto o al massimo entro 45 giorni dopo. Non più tardi.
Secondo quanto spiegato nella Relazione, bisogna innanzitutto intervenire sull’assetto organizzativo e sul potenziamento dell’organico degli uffici sia a livello centrale che territoriale, per ridurre i tempi di erogazione dei trattamenti di fine servizio e fine rapporto, e poi investire sull’infrastruttura informatica per migliorare l’automatizzazione del flusso Tfr nei Fondi pensione.
La Relazione programmatica 2026-2028 punta, dunque, a dare attuazione a quanto stabilito della Corte Costituzionale che con sentenza n. 130/2023, che ha invitato il legislatore a superare la disciplina sul differimento della liquidazione del Tfs ai dipendenti della Pubblica amministrazione.
Gli obiettivi definiti e l’impegno dichiarato nella Relazione programmatica 2026-2028 dell’Inps sui tempi di pagamento del Tfr-Tfs agli statali si sono resi quasi una necessità.
Come accennato, è ancora tanto, troppo, il tempo che i dipendenti pubblici devono attendere una volta concluso il proprio rapporto di lavoro per ottenere i propri soldi. Si tratta, del resto, di un diritto che non viene rispettano.
Oggi per avere i propri Trattamenti si può arrivare ad attendere fino a 5 anni, che in alcuni casi salgono fino a 7, in base ai motivi di cessazione del rapporto di lavoro e all’importo che si deve liquidare.
Il pagamento del Tfs-Tfr agli statali viene, infatti, pagato in un'unica soluzione (dopo 12 mesi) se l’importo complessivo lordo è pari o inferiore a 50.000 euro, o in due rate annuali se l'importo è superiore a 50.000 euro e inferiore a 100.000 euro, o in tre rate annuali se la cifra supera i 100.000 euro.
Per quanto riguarda le tempistiche, il Tfs-Tfr viene liquidato dopo 12 mesi in caso di cessazione dal servizio per raggiungimento dei limiti di età e di servizio e dopo 24 mesi, cioè due anni, in tutti gli altri casi di cessazione, per esempio per dimissioni, licenziamento o uscite anticipate.