La nuova Manovra 2026 riduce i tempi di liquidazione del Tfs-Tfr agli statali da 12 a 9 mesi dopo il pensionamento. Ma la misura è peggiorativa perchè era stato un proposto un tempo di soli tre mesi
La recente Manovra Finanziaria 2026 segna una svolta significativa per il pubblico impiego, intervenendo direttamente sulle modalità di erogazione delle liquidazioni di fine rapporto. Nello specifico, la nuova normativa prevede variazioni sostanziali nei tempi di pagamento sia per il Trattamento di Fine Servizio (TFS) che per il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) destinati ai dipendenti statali. Queste modifiche sono state introdotte in un momento di profonda attenzione verso le politiche di bilancio, in cui la sostenibilità della spesa pubblica si accompagna alla necessità di razionalizzare le risorse.
Uno degli interventi principali della Manovra 2026 riguarda il processo di liquidazione delle indennità di fine rapporto per i lavoratori del comparto pubblico. Il nuovo testo dispone che, dal 2027, il pagamento della prima rata del TFS/TFR venga effettuato entro nove mesi dalla cessazione del servizio invece che nei dodici mesi precedentemente previsti. Le modifiche previste sono dunque le seguenti:
L’applicazione della nuova normativa incide direttamente sulle risorse che i neo-pensionati del pubblico impiego possono effettivamente pianificare e utilizzare dopo la cessazione del servizio. L’attesa di nove mesi, seppure ridotta rispetto al passato, continua a determinare incertezza e talvolta disagio, specialmente per chi faceva affidamento su una liquidità più immediata e per importi consistenti perchè implica:
Nel panorama italiano permane una forte asimmetria tra le liquidazioni dei dipendenti pubblici e quelle dei lavoratori privati. Il TFR nel privato viene generalmente corrisposto in tempi più rapidi e con modalità più lineari, senza le lungaggini procedurali ancora presenti nel comparto statistale.
| Settore | Tempi di liquidazione TFR/TFS | Misure fiscali |
| Pubblico | Prima rata entro 9 mesi (da 2027); rate successive in 24-36 mesi | Prevalenza aliquota piena IRPEF su aumenti |
| Privato | Tendenzialmente entro pochi mesi dalla cessazione rapporto | Agevolazioni e tassazione premi |
L’adeguamento promesso, con il pagamento fino a 50.000 euro entro tre mesi, avrebbe rappresentato una svolta, ma con la norma definitiva l’equiparazione resta incompiuta.