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Tfr-tfs statali, emergono nuovi dettagli peggiorativi sulla nuova legge in Manovra Finanziaria 2026

di Marcello Tansini pubblicato il
Tfr tfs statali nuovi dettagli peggiorat

La nuova Manovra 2026 riduce i tempi di liquidazione del Tfs-Tfr agli statali da 12 a 9 mesi dopo il pensionamento. Ma la misura è peggiorativa perchè era stato un proposto un tempo di soli tre mesi

La recente Manovra Finanziaria 2026 segna una svolta significativa per il pubblico impiego, intervenendo direttamente sulle modalità di erogazione delle liquidazioni di fine rapporto. Nello specifico, la nuova normativa prevede variazioni sostanziali nei tempi di pagamento sia per il Trattamento di Fine Servizio (TFS) che per il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) destinati ai dipendenti statali. Queste modifiche sono state introdotte in un momento di profonda attenzione verso le politiche di bilancio, in cui la sostenibilità della spesa pubblica si accompagna alla necessità di razionalizzare le risorse.

Le novità della Manovra: tempi di liquidazione del TFS-TFR nel pubblico impiego

Uno degli interventi principali della Manovra 2026 riguarda il processo di liquidazione delle indennità di fine rapporto per i lavoratori del comparto pubblico. Il nuovo testo dispone che, dal 2027, il pagamento della prima rata del TFS/TFR venga effettuato entro nove mesi dalla cessazione del servizio invece che nei dodici mesi precedentemente previsti. Le modifiche previste sono dunque le seguenti:

  • Riduzione dei tempi minimi di attesa per la prima rata da 12 a 9 mesi
  • Manutenzione delle dilazioni rateali per importi elevati, con scadenze estese anche oltre i due anni
  • Anticipazione delle attese anche per il TFS, storicamente afflitto da lunghi tempi di erogazione.

Dalla proposta iniziale al testo definitivo: il peggioramento delle condizioni per i dipendenti pubblici

Durante la fase iniziale di elaborazione della Manovra, erano state ipotizzate soluzioni maggiormente favorevoli per il personale statale in uscita. In particolare, si era discusso della possibilità di ricevere anticipatamente una prima quota della liquidazione fino a 50.000 euro entro tre mesi dal pensionamento. Tuttavia, questa proposta non è stata inclusa nella versione definitiva della legge, per cui:
  • L’anticipo significativo della liquidazione resta escluso: solo una moderata riduzione dei tempi
  • Dipendenti pubblici ancora assoggettati a una tempistica rateale per la quota eccedente
  • Nessun reale adeguamento delle condizioni rispetto al settore privato
Il peggioramento percepito deriva dal confronto con le promesse iniziali e l’assenza di una piena estensione delle agevolazioni ipotizzate. 

Conseguenze per i lavoratori statali: potere d’acquisto, aspettative e reazioni sindacali

L’applicazione della nuova normativa incide direttamente sulle risorse che i neo-pensionati del pubblico impiego possono effettivamente pianificare e utilizzare dopo la cessazione del servizio. L’attesa di nove mesi, seppure ridotta rispetto al passato, continua a determinare incertezza e talvolta disagio, specialmente per chi faceva affidamento su una liquidità più immediata e per importi consistenti perchè implica:

  • Erosione del potere d’acquisto dovuta all’inflazione e al differimento delle somme attese
  • Impatto sulle scelte di spesa e investimento dei pensionandi
  • Frustrazione per il mancato rispetto delle aspettative generate durante la discussione della riforma
Le principali sigle sindacali hanno espresso forte disappunto: lil mancato anticipo del pagamento del TFS/TFR, come annunciato, e la persistenza di lunghe attese sono viste come fattori di arretramento per la competitività e l’attrattività delle carriere nella pubblica amministrazione. Rispetto al settore privato, la pubblica amministrazione viene ulteriormente penalizzata dalla permanenza di un sistema meno favorevole sul piano della gestione del fine rapporto.

Confronto tra settore pubblico e privato sulle liquidazioni e misure fiscali

Nel panorama italiano permane una forte asimmetria tra le liquidazioni dei dipendenti pubblici e quelle dei lavoratori privati. Il TFR nel privato viene generalmente corrisposto in tempi più rapidi e con modalità più lineari, senza le lungaggini procedurali ancora presenti nel comparto statistale.

Settore Tempi di liquidazione TFR/TFS Misure fiscali
Pubblico Prima rata entro 9 mesi (da 2027); rate successive in 24-36 mesi Prevalenza aliquota piena IRPEF su aumenti
Privato Tendenzialmente entro pochi mesi dalla cessazione rapporto Agevolazioni e tassazione premi

L’adeguamento promesso, con il pagamento fino a 50.000 euro entro tre mesi, avrebbe rappresentato una svolta, ma con la norma definitiva l’equiparazione resta incompiuta. 

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