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Pensionati all'estero sono sempre di più. Perchè si trasferiscono, le nazioni preferite e i vantaggi che ottengono

di Marianna Quatraro pubblicato il
Pensionati estero sempre piu

Perchè sempre più pensionati italiani decidono di lasciare il proprio Paese, dove si trasferiscono e quali sono i vantaggi di cui possono usufruire all'estero

Negli ultimi anni, la ricerca di una migliore qualità della vita ha condotto un numero crescente di pensionati italiani a valutare il trasferimento oltre confine.

Secondo i più recenti rapporti dell’INPS, oltre il 2% degli italiani in quiescenza risiede attualmente fuori dal territorio nazionale. Le ragioni sono molteplici: condizioni climatiche più favorevoli, costi contenuti e sistemi fiscali vantaggiosi rappresentano elementi di forte richiamo. 

Motivazioni principali della scelta per i pensionati italiani di trasferirsi all'estero

La decisione di trasferirsi in un altro Paese dopo la fine della vita lavorativa si basa su una combinazione di fattori economici, sociali e personali. Un elemento determinante è rappresentato dal costo della vita: in numerose destinazioni estere, il potere d’acquisto offerto dalla pensione è superiore rispetto all’Italia, consentendo uno stile di vita più confortevole.

Ad esempio, le spese abitative, sanitarie e per beni di consumo si rivelano spesso inferiori in paesi come Tunisia, Albania o Portogallo.

In generale, i motivi che stanno spingendo sempre più pensionati a lasciare l'Italia sono:

  • Risparmio fiscale: la presenza di regimi fiscali agevolati attrae molti connazionali, tra cui vi sono Paesi che offrono detassazione totale o parziale degli assegni pensionistici erogati dall’Italia.
  • Clima: il desiderio di trascorrere la terza età in luoghi caratterizzati da temperature miti durante tutto l’anno incide nella scelta delle destinazioni sul Mediterraneo e nell’Europa meridionale.
  • Prossimità familiare: spesso i pensionati si spostano per raggiungere figli e nipoti trasferitisi all’estero in precedenza, incentivando così flussi di ricongiungimento familiare.
  • Facilità di spostamento e utilizzo della moneta unica: la libertà di circolazione nell’Unione Europea, l’assenza di barriere linguistiche in alcune aree e l’adozione dell’euro in diversi Stati facilitano la scelta di mete europee.

Le nazioni più ambite dai pensionati italiani: Spagna, Portogallo, Tunisia, Albania e altre

Tra le mete più apprezzate dai pensionati italiani spiccano alcune destinazioni europee e nordafricane, selezionate sia per vantaggi economico-fiscali, sia per motivi culturali e climatici.

L’analisi condotta da INPS e istituti di ricerca demografica indica una netta preferenza per la Spagna, con oltre 2.800 nuovi trasferimenti dal 2010, seguita da Portogallo, nonostante la recente revisione dei regimi agevolati. Tunisia, Albania e Romania registrano una crescita sostenuta, in particolare tra chi cerca un costo della vita molto basso o una maggiore facilità di integrazione sociale.

Francia e Svizzera rappresentano scelte consolidate per chi ha legami familiari storici o necessita di servizi sanitari qualificati, mentre Germania, Belgio, Bulgaria e Grecia attraggono flussi più contenuti, ma comunque in crescita grazie a specifiche nicchie di vantaggi fiscali o ricongiungimenti familiari.

Tra i Paesi scelti dove trasferirsi spiccano anche, seppur in minore percentuale, Slovacchia, Malta, Cipro e Capo Verde.

Spagna e Portogallo: attrattività e regimi fiscali agevolati

La penisola iberica guida da anni la classifica delle mete predilette da chi percepisce la pensione in Italia.

L’attrazione principale della Spagna riguarda il regime fiscale particolarmente favorevole, con esenzioni e detrazioni mirate per i redditi da pensione provenienti dall’estero. Le aliquote fiscali inferiori rispetto all’Italia, unite alla possibilità di detrarre spese mediche, rendono il Paese molto competitivo.

Il flusso dal Nord-Ovest Italia in particolare è stato consistente, favorito dalla presenza di solide comunità italiane e da servizi sanitari accessibili. Nel 2023 la pensione media Inps erogata in Spagna si attestava sopra i 1.300 euro mensili, con importi che crescono tra i pensionati più anziani.

Fino al 2024, anche il Portogallo offriva una tassazione praticamente nulla per i pensionati stranieri, grazie allo statuto di “residente non abituale”. Questo regime, molto competitivo, ha visto una drastica riduzione nel 2024, con un calo degli espatri dell’83% rispetto al 2019.

Tuttavia chi ha già ottenuto il beneficio potrà mantenerlo fino a esaurimento del periodo decennale. Gli altri attrattori rimangono la lingua accessibile e la vicinanza geografica.

Tunisia, Albania, Romania: nuovi poli di attrazione

Oltre alle classiche mete iberiche, emergono nuove destinazioni nel Nord Africa e nei Balcani che stanno acquisendo crescente popolarità, come:

  • Tunisia: offre una detassazione sull’80% della pensione, con aliquote fiscali progressive e costi per la vita quotidiana decisamente inferiori rispetto all’Italia. La città di Hammamet, in particolare, ha visto nascere una comunità italiana di diverse migliaia di persone, favorita anche dalla possibilità per i pensionati pubblici di beneficiare di questi vantaggi.
  • Albania: il recente azzeramento della tassazione sui redditi da pensione attira molti connazionali, soprattutto dal Sud Italia, dove la prossimità geografica facilita i trasferimenti e il mantenimento dei legami familiari.
  • Romania: grazie a un regime di tassazione forfettaria al 10% sulle pensioni estere e buoni livelli di accessibilità sanitaria, cresce tra i pensionati che desiderano mantenere un legame con l’Europa e apprezzano un ambiente a basso costo.

Vantaggi e svantaggi economici, fiscali e sociali del trasferimento

Il trasferimento della residenza può implicare numerosi vantaggi per i pensionati italiani, tanto sotto il profilo fiscale quanto per l’accessibilità dei servizi e la gestione del quotidiano. Tuttavia, esistono anche elementi di criticità che è necessario valutare attentamente.

Tra i Vantaggi spiccano: incremento del potere d’acquisto grazie a una minore tassazione e a costi della vita più bassi; possibilità di reinvestire il risparmio in benessere personale o attività ricreative; accesso ad ambienti climatici salutari; opportunità di sperimentare stili di vita differenti; possibile minore pressione burocratica per i sistemi pensionistici esteri più efficienti.

Tra gli svantaggi, il rischio di isolamento sociale, le barriere linguistiche o culturali, le difficoltà di adattamento ai servizi sanitari esteri, in particolare nei sistemi privati o misti; eventuale rinuncia a prestazioni e benefici erogati in Italia, come la social card o altre agevolazioni riservate ai residenti.

L’esperienza individuale si costruisce in funzione del contesto locale e della propria rete relazionale e familiare, con una propensione al successo laddove siano già attivi centri italiani all’estero o servizi consolare efficienti.

Aspetti fiscali e vantaggi economici nelle destinazioni più scelte

Destinazione Regime fiscale Costo della vita
Spagna Tassazione ridotta con detrazioni specifiche Basso-medio
Portogallo Esenzione decennale (prossima cessazione) Basso-medio
Tunisia 80% pensione esente tasse Basso
Albania Tassazione zero sulle pensioni estere Basso
Romania Forfettario 10% Basso
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