Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Pensioni, la truffa del pagamento con soldi falsi. Ecco dove e come avveniva. Tutta la storia

di Marianna Quatraro pubblicato il
Truffa anziani

La truffa sulle pensioni con pagamenti in banconote false sconvolge l'Italia. Come e dove avveniva il raggiro, storia e dettagli

La recente scoperta di una truffa legata al pagamento delle pensioni con banconote false ha sollevato numerose preoccupazioni. Questo inganno, perpetrato in provincia di Avellino, ha interessato specialmente le persone anziane che ritiravano le loro pensioni presso l'ufficio postale di Sperone. 

Truffa delle pensioni pagate con soldi falsi, come funziona e chi sono le vittime

La trama della truffa che prevedeva il pagamento delle pensioni con soldi falsi è complessa e ben orchestrata. Un impiegato presso l'ufficio postale di Sperone, collaborando con un gruppo criminale specializzato nella contraffazione monetaria, ha sostituito denaro reale con banconote false durante le transazioni. Il denaro contraffatto, principalmente in tagli da 20 e 50 euro, è stato distribuito a ignari pensionati e altri clienti.

L'inganno è venuto alla luce quando i pensionati hanno iniziato a spendere il denaro, ma i commercianti locali hanno riconosciuto le banconote falsificate. Ciò ha causato grande imbarazzo e preoccupazione tra le vittime, spingendole a contattare le autorità per denunciare l'accaduto.

La complessità della truffa si estende alla connessione con un'organizzazione criminale basata a Napoli, responsabile della produzione delle banconote false. Questa rete di falsificazione monetaria è riuscita a operare inosservata fino all'intervento delle forze dell'ordine, che ha portato all'arresto del dipendente postale coinvolto.

L'indagine dei carabinieri e le conseguenze legali

L'operazione investigativa è stata avviata nel mese di marzo, quando numerose denunce hanno iniziato a emergere da parte dei pensionati derubati. Le autorità hanno rapidamente raccolto prove tramite testimonianze e analisi dei prelievi effettuati. Gli accertamenti hanno evidenziato il ruolo centrale del dipendente postale accusato, che eseguiva tutte le operazioni sospette.

Utilizzando le informazioni fornite da Poste Italiane, le forze dell'ordine hanno potuto associare i prelievi sospettati all'impiegato incriminato. L'analisi delle registrazioni video del sistema di sorveglianza ha ulteriormente confermato il suo coinvolgimento, facilitando l'identificazione senza possibilità di errore. 

Il dipendente 29enne è stato accusato di spesa e introduzione nello Stato di monete falsificate, truffa e peculato, oltre a riciclaggio. Le accuse hanno portato all'imposizione di misure coercitive, inclusi arresti domiciliari e sequestro preventivo di beni pari all'importo delle banconote contraffatte, ossia 10.450 euro. Tali provvedimenti legali sono finalizzati a prevenire ulteriori azioni illegali e a risarcire, almeno in parte, le vittime dell'inganno.