Il mercato delle auto è in rapida trasformazione: la benzina torna protagonista tra gli italiani grazie a innovazioni, crescita della domanda, confronto con altre motorizzazioni e nuove politiche fiscali.
Dopo anni in cui l'attenzione si era spostata su alternative come il diesel, il GPL e più l'elettrico puro, le statistiche testimoniano la rivalutazione delle auto alimentate a benzina. Tale tendenza emerge chiaramente dai dati Unem (Unione Energie per la Mobilità), che segnala come le vendite di auto a benzina siano tornate su livelli che non si registravano da oltre un decennio.
Questa rinascita va letta nel contesto di un mercato sempre più orientato verso tecnologia, efficienza e sostenibilità. Le preferenze degli automobilisti hanno visto un'accelerazione delle soluzioni ibride, capaci di coniugare il tradizionale motore a combustione con sistemi elettrici. Parallelamente, nuovi fattori come la sostenibilità ambientale, la flessibilità di utilizzo, il contenimento dei costi e l'evoluzione dei veicoli determinano le scelte.
Il segmento è quindi protagonista di un processo evolutivo in cui la benzina non solo mantiene, ma rafforza la sua presenza. Si tratta di una tendenza che, in modo del tutto imprevisto, ha riportato la benzina in cima alle preferenze degli italiani.
I dati raccolti da Unem nel suo preconsuntivo 2025 rivelano una risalita della domanda di carburanti a benzina. Il consumo annuo si attesta a 9 milioni di tonnellate, con una crescita del 3,9% sull'anno precedente, tornando ai valori raggiunti nel 2011. Analizzando il trend delle immatricolazioni, si evidenzia uno spostamento sostanziale sul mercato: oggi circa il 70% delle nuove auto vendute in Italia sono alimentate a benzina, quando nel 2011 la quota si fermava al 40%.
Tale sviluppo riflette cambiamenti strutturali nelle preferenze d'acquisto: il diesel e il GPL perdono terreno, con una diminuzione rispettivamente dell'1% e dello 0,4% nei consumi. La flessione di queste alimentazioni è attribuibile sia a restrizioni normative su emissioni e accessibilità nei centri urbani, sia a una rappresentazione negativa influenzata dal recente contesto ambientale e regolatorio.
In tabella alcuni dati di confronto per il 2025:
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Alimentazione |
Quota immatricolazioni 2025 |
Variazione quota (%) |
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Benzina |
70% |
+30 (dal 2011) |
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Diesel |
Diminuzione |
-1 |
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GPL |
Diminuzione |
-0,4 |
Un altro fattore decisivo è rappresentato dall'attrattività delle nuove proposte di mercato: le case automobilistiche, di fronte a un'utenza sempre più esigente nei confronti di affidabilità e costi di gestione, hanno investito nella ricerca di motori benzina sempre più efficienti e versatili. Le migliorate tecnologie hanno consentito di aumentare l'autonomia con un maggior rendimento, favorendo anche le flotte aziendali e le famiglie con esigenze diversificate.
Va inoltre notato il peso della domanda di auto medio-grandi, come SUV e crossover, che coprono ormai il 58% delle nuove immatricolazioni e prediligono alimentazioni ibride (e dunque anche benzina) sia per la flessibilità che per i vantaggi in termini di emissioni e costi complessivi di utilizzo.
L'incremento della popolarità delle ibride è la vera spinta dietro la ripresa della benzina. Nel corso del 2025, secondo l'Unione Energie per la Mobilità, il mercato si è orientato decisamente verso questa transizione graduale, in particolare all'interno dei segmenti più ampi e richiesti. Il successo delle ibride si spiega grazie a una serie di vantaggi:
L'evoluzione dei propulsori a benzina ha visto l'introduzione di tecnologie avanzate, contraddistinte da cicli di combustione ottimizzati, sistemi di iniezione più efficienti, start&stop intelligenti e soluzioni mild hybrid. Questi miglioramenti migliorano notevolmente resa e affidabilità. In prospettiva, i costruttori investono su piattaforme multi-energy, predisponendo la compatibilità dei motori benzina con carburanti sintetici e biocarburanti avanzati.
Le auto ibride non sono soltanto una soluzione ponte verso l'elettrificazione totale: rappresentano una scelta consapevole per chi desidera consumi contenuti e libertà di movimento, senza i vincoli delle infrastrutture di ricarica. Questo spiega la crescente fiducia nel motore a benzina, il quale resta un pilastro della mobilità nazionale in una fase di forte trasformazione.
Con l'espansione delle tecnologie alternative, il confronto tra i diversi tipi di alimentazione è sempre più attuale. Nel 2025, le auto elettriche hanno ottenuto un incremento delle vendite (+58% rispetto all'anno precedente), ma il mercato nazionale rimane prevalentemente legato ai motori termici:
Nel corso del 2025, i prezzi dei carburanti hanno raggiunto i livelli più bassi dal 2022: la benzina si è attestata in media a 1,733 euro/litro, mentre il gasolio a 1,652. Tuttavia, un cambio di scenario è ormai alle porte, con il riallineamento delle accise programmato a partire dal 1° gennaio 2026, secondo quanto previsto dalla Legge di bilancio attualmente in discussione in Parlamento.
Le modifiche concernono in particolare la struttura delle accise tra benzina e gasolio, con il risultato che il diesel diventerà più caro della benzina, incrementando di circa 3 centesimi per litro il costo per i consumatori:
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Carburante |
Prezzo medio 2025 (€ / litro) |
Previsione variazione 2026 (€ / litro) |
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Benzina |
1,733 |
Stabile / lieve crescita |
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Gasolio |
1,652 |
+0,03 |
Secondo le stime Unem, questo adeguamento comporterà un maggior gettito fiscale di circa 2 miliardi di euro nel periodo 2026-2030. Le misure avranno impatti diretti sugli automobilisti, ma indirettamente potrebbero incentivare ulteriormente la scelta di veicoli con alimentazione benzina o ibrida, migliorando la competitività rispetto al diesel.
Inoltre, il quadro normativo e fiscale sarà sempre più orientato a favorire soluzioni sostenibili, aprendo nuove opportunità per i carburanti di nuova generazione, come i biocarburanti, destinati a entrare progressivamente nell'offerta sul mercato italiano.