Negli ultimi mesi, il settore delle auto elettriche in Europa ha registrato forti cambiamenti, con dati che sottolineano una contrazione significativa delle vendite per il marchio californiano Tesla. Al contrario, i marchi automotive cinesi, guidati da BYD (Build Your Dreams), hanno segnato una crescita esponenziale e stanno rivoluzionando gli equilibri politici e commerciali nel Vecchio Continente. Secondo i dati europei, Tesla ha subito una diminuzione delle immatricolazioni quasi del 50% rispetto allo stesso mese del 2024, in uno scenario dove, invece, la domanda di veicoli completamente elettrici ha continuato a crescere su tutta la linea.
L’espansione cinese non riguarda più solo la penetrazione nel mercato con prodotti a basso costo: BYD e SAIC si sono affermate per strategie di branding competitive e una forte attenzione su tecnologia e servizi digitali integrati. La combinazione di prezzi accessibili, design moderni e solide piattaforme tecnologiche sta permettendo a queste aziende di attrarre diverse fasce di clientela fino ad ora fidelizzate ai produttori occidentali.
La situazione attuale rappresenta un cambio di scenario radicale: all’indebolimento del modello Tesla in termini di desiderabilità e innovazione percepita, corrisponde la rapida affermazione di player asiatici capaci di interpretare meglio le esigenze di un mercato europeo sempre più attento al rapporto qualità-prezzo, all’affidabilità e alle nuove funzionalità smart a bordo.
Cause del declino di Tesla in Europa: innovazione, strategie e focalizzazione su nuovi mercati
Il recente calo delle vendite di Tesla in Europa è il risultato di una serie di cambiamenti strategici e di mercato che meritano un’analisi approfondita. Mentre in passato il brand guidato da Elon Musk veniva visto come un simbolo di innovazione e affidabilità nel settore delle auto elettriche, oggi sembra attraversare una fase di transizione che penalizza i suoi modelli storici a favore di nuovi orizzonti industriali.
L’attenzione di Tesla è ora rivolta in misura crescente a settori quali la guida autonoma e i servizi di robotaxi. Queste nuove aree impegnano risorse e investimenti considerevoli, ma, almeno nel breve e medio periodo, non riescono a compensare la flessione del segmento auto tradizionale. Dal giugno 2025, ad esempio, la flotta robotaxi della casa californiana ad Austin ha raddoppiato la propria presenza e ci si attende un’ulteriore espansione a dicembre. Tuttavia, la mancanza di un quadro normativo europeo chiaro su guida autonoma rende rischioso uno spostamento così repentino delle priorità aziendali.
- Focalizzazione su nuovi servizi digitali: Gli ingenti investimenti in intelligenza artificiale e mobilità on demand, promossi con forza dallo stesso Musk, hanno rafforzato il valore azionario dell’azienda, ma non hanno portato, al momento, ad un aumento delle vendite.
- Rallentamento nella gamma modelli: La richiesta crescente di aggiornamenti tecnologici e customizzazioni nei veicoli non è stata supportata da nuovi lanci di prodotto rilevanti nell’ultimo anno. Questo ha inciso negativamente sulla percezione di novità e sulla competitività rispetto ai recenti arrivi asiatici.
- Strategia di prezzo e posizionamento: Tesla, in molti mercati europei, ha mantenuto un prezzo medio di listino superiore rispetto ai principali concorrenti cinesi. Le politiche di incentivo e le offerte di finanziamento aggressive dei marchi orientali hanno ridefinito le aspettative dei consumatori, talvolta svantaggiando il costruttore statunitense.
- Leadership e narrazione: Il racconto aziendale costruito su visioni futuristiche e nuovi servizi, come manifestato dalle strategie comunicative di Elon Musk, è stato letto da molti clienti come distacco dalla realtà di chi cerca auto affidabili e accessibili. Questo genera un progressivo disallineamento tra il brand e le nuove esigenze del bacino europeo.
Dal punto di vista dei dati, tra gennaio e ottobre 2025 le vendite di vetture Tesla in Europa hanno subito un calo di quasi il 30%, passando da 13.519 veicoli nello stesso mese dell’anno precedente a 6.964 unità attuali. Parallelamente, altri produttori del segmento premium come Porsche sono riusciti ad arginare meglio la contrazione, superando Tesla anche con livelli di vendita inferiori rispetto agli anni precedenti.
I mercati europei risultano più sensibili alle politiche di prezzo e di aggiornamento tecnologico rispetto ad altri continenti. L’equilibrio tra
innovazione, tempestività nei lanci e attenzione concreta alle reali necessità degli automobilisti appare centrale per mantenere un posizionamento di rilievo, e la strategia Tesla non sembra, almeno per ora, rispondere pienamente a tali prerogative.
L’avanzata di BYD e dei marchi cinesi: numeri, strategie e sfida alla leadership occidentale
L’incremento delle immatricolazioni di BYD in Europa rappresenta uno dei fenomeni più significativi del 2025 nel mondo dell’automotive. Nei soli primi dieci mesi dell’anno, le vendite della casa cinese hanno quasi triplicato quelle dell’esercizio precedente, passando da 35.949 a 138.390 veicoli. In ottobre, BYD ha commercializzato in Europa 17.470 auto, facendo registrare un aumento del 206,8% rispetto a dodici mesi prima. Oltre alla performance di BYD, si segnala lo slancio di SAIC (proprietaria del marchio MG), che nello stesso mese ha incrementato le immatricolazioni fino a toccare quota 23.860.
| Produttore |
Vendite ottobre 2024 |
Vendite ottobre 2025 |
Variazione percentuale |
| BYD |
5.695 |
17.470 |
+206,8% |
| SAIC (MG) |
17.552 |
23.860 |
+35,9% |
| Totale auto cinesi |
--- |
75.000 |
--- |
- Crescita della quota di mercato: Le case automobilistiche cinesi rappresentano il 6,8% delle vendite di nuove auto nell’Unione Europea, nel Regno Unito e nei Paesi EFTA, con una traiettoria che proietta nuove sfide al dominio occidentale.
- Strategie competitive: Le aziende cinesi applicano una politica di prezzi bassi senza sacrificare tecnologia e interni ricchi di funzionalità digitali. Le campagne di lancio di BYD e SAIC puntano su finanziamenti agevolati, assistenza post vendita rafforzata e partnership locali con distributori e officine.
- Adattamento alle normative europee: Il rispetto degli standard UE in materia di sicurezza, emissioni e connettività è stata una priorità per consolidare la penetrazione e migliorare la reputazione nella filiera automotive europea, spesso affiancando a tale impegno certificazioni ISO e collaborazioni con provider di componentistica locale.
- Offerta diversificata: Il mix di vetture presentato va dalle citycar elettriche, alle berline, ai SUV di segmento medio e premium, intercettando trasversalmente le esigenze di target differenti. Ciò ha reso BYD, in pochi trimestri, protagonista non solo nella fascia entry level, ma anche in quella superiore, in diretta concorrenza con le tedesche e le statunitensi classiche.
La sfida ai costruttori occidentali si gioca su più fronti. Non si tratta solo di economia di scala e costi di manodopera ridotti: la rapidità nell’innovazione, il focus su funzionalità smart e l’adattamento alle richieste dei concessionari europei hanno reso il modello BYD estremamente competitivo. In tale scenario, anche grazie a una comunicazione efficace e a partnership locali, i marchi cinesi stanno consolidando una
presenza sempre più riconoscibile e affidabile nel panorama automobilistico europeo.
La situazione attuale, certificata dai dati di mercato, evidenzia come la leadership occidentale sia profondamente sfidata da nuovi attori, capaci di attrarre clienti grazie a tecnologia, prezzo e qualità servizi.
La capacità di BYD e dei produttori asiatici di interpretare i bisogni europei in modo flessibile sarà determinante nei prossimi sviluppi di settore.
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