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Manovra Finanziaria 2026: emendamenti sicuri e quelli incerti per cui si cercano coperture

di Marianna Quatraro pubblicato il
Manovra Finanziaria 2026 emendamenti sic

Dopo i tanti emendamenti alla Manovra Finanziaria 2026 bocciati e i diversi approvati, si cercano coperture per l'approvazione di ulteriori modifiche presentate

Le discussioni sulle misure da introdurre nella Manovra Finanziaria 2026 sono state caratterizzate dall’elevato numero di proposte di modifica presentate dai gruppi parlamentari. Gli emendamenti, strumenti giuridici essenziali per effettuare aggiustamenti e correggere limiti della legge originaria, permettono di adattare risposte fiscali e sociali in funzione dei nuovi bisogni, concorrendo alla definizione di intenti politici e strategie economiche.

Nel contesto attuale, la selezione delle riforme da considerare certe o solo potenzialmente realizzabili rappresenta il principale snodo: da un lato, le misure già dotate di copertura, destinate a incidere realmente sul tessuto socio-economico, dall’altro, quelle su cui persiste incertezza finanziaria. 

Emendamenti sicuri: quali sono e cosa prevedono

Gli emendamenti ormai considerati sicuri prevedono un ventaglio di interventi che vanno dalle modifiche strutturali al sistema fiscale ad ampliati strumenti di supporto alle famiglie, sino a specifici interventi di pace fiscale e conferma dei principali bonus. Le proposte che hanno superato i principali passaggi di verifica, sia dal punto di vista delle coperture che dell’ammissibilità parlamentare, formano il cuore delle novità operative della Manovra per l'anno 2026. Riportiamo di seguito, in sintesi, i temi centrali:

  • Modifiche fiscali e misure per i contribuenti: tagli su alcune aliquote e revisione della detraibilità degli oneri;
  • Potenziamento delle misure a sostegno delle famiglie (bonus mamme, assegni familiari, revisioni isee e nuovi strumenti di welfare);
  • Rottamazione e definizione agevolata dei carichi fiscali per contribuire sia a ridurre il contenzioso sia ad aumentare le entrate immediate;
  • Conferma delle principali agevolazioni fiscali per ristrutturazioni edilizie, asili nido, assegni, nuovi nati e incentivi alle imprese.

Modifiche fiscali e misure per le famiglie

Sul versante fiscale, la riduzione della seconda aliquota dell’IRPEF è uno dei punti più attesi: lo scaglione compreso tra 28.000 e 50.000 euro è abbattuto dal 35% al 33%, con effetti immediati per la platea interessata. Per i redditi oltre i 200.000 euro, la riduzione viene sterilizzata tramite una minore detraibilità di alcuni oneri, ad eccezione delle spese sanitarie, limitando così i vantaggi ai redditi medio-alti. 

La riforma dell’ISEE rientra tra gli interventi pro-famiglia già codificati: l’esclusione della prima casa dal calcolo e le nuove scale di equivalenza favoriscono un abbassamento del valore fiscale per numerosi nuclei, in particolare quelli con più figli, ampliando l’accessibilità alle prestazioni sociali e ai nuovi bonus.

Un sostegno diretto viene rafforzato con la “Carta dedicata a te”: si rifinanzia l’aiuto da 500 euro per le famiglie con ISEE fino a 15.000 euro, destinato all’acquisto di beni alimentari di prima necessità. Inoltre, le misure per la famiglia comprendono lo stanziamento pluriennale per i centri estivi e l’allargamento selettivo dell’accesso a molte agevolazioni, con particolare attenzione alle condizioni di disagio (incremento pensioni per categorie fragili e aggiustamenti agli incrementi dell’età pensionabile per lavori gravosi).

Rottamazione cartelle e pacificazione fiscale

Nel quadro delle politiche di pacificazione fiscale, trova conferma la cosiddetta “Rottamazione Quinquies”, estesa ai carichi affidati all’agente della riscossione fino al 31 dicembre 2023. La misura prevede la possibilità per i contribuenti di chiudere in un’unica soluzione oppure in un massimo di 54 rate bimestrali, da corrispondere in 9 anni. Il nuovo condono è riservato a categorie ben definite e somme sotto soglia, mirando ad allineare solidarietà e rigore.

Per la prima volta, l’adesione è aperta anche agli enti locali: ciò mira ad abbattere i contenziosi minori e consente all’amministrazione di incamerare risorse in tempi brevi. Si prevede inoltre l’attivazione di un doppio canale con saldo e stralcio parziali mirati a specifiche situazioni di criticità. 

Bonus e agevolazioni confermate (IRPEF, Assegno Unico, Asili Nido, Bonus mamme)

La Manovra 2026 conserva e rinforza le principali agevolazioni a supporto tanto delle famiglie quanto degli individui. A titolo esemplificativo, il bonus nuovi nati (1.000 euro per ogni figlio nato o adottato, in nuclei con ISEE fino a 40.000 euro) è prorogato con una finestra temporale per la domanda estesa a 120 giorni dall’evento.

L’assegno unico per i figli viene incrementato, grazie a una ridefinizione delle scale di equivalenza: ciò produce direttamente maggiore beneficio mensile, in particolare alle famiglie numerose, e assicura una copertura estesa senza limiti di età in casi di disabilità. Nel comparto scolastico-educativo, il bonus asilo nido è rinnovato e semplificato (da ora con rinnovo automatico per idonei): la somma massima resta calibrata sull’ISEE, con estensione anche ai micronidi.

Rivisitato in aumento anche il bonus mamme (si passa da 40 a 60 euro al mese per coloro con almeno due figli e ISEE entro i 40.000 euro), confermato il potenziamento dei congedi parentali e dei contributi per la cura, a sottolineare il rafforzamento delle politiche a vantaggio della maternità e della genitorialità lavorativa. Viene mantenuta la detrazione del 50% per i lavori di ristrutturazione e prorogati i principali bonus edilizi per l’efficientamento energetico e la sicurezza antisismica, pur con attenzioni riservate alle condizioni legate all’immobile abitativo.

Gli emendamenti incerti: i temi ancora in discussione e la ricerca delle coperture

Accanto alle riforme già validate, una fascia di emendamenti rimane ancora sospesa nell’incertezza dell’ottenimento delle necessarie coperture e dell’assenso definitivo nelle sedi istituzionali. La discussione riguarda sia temi macro – come il sistema casa e la fiscalità delle rendite finanziarie, sia misure di settore legate a priorità produttive, culturali o scientifiche. Il motivo di questa incertezza è duplice: da un lato la difficoltà di quantificare con precisione i costi e le coperture previste, dall’altro la variabilità degli orientamenti politici tra i diversi partiti che compongono la maggioranza.

  • La questione della regolazione degli affitti brevi e le nuove soglie per la tassazione;
  • Piani di sanatoria edilizia e incentivazione per la riqualificazione urbana (il cosiddetto Piano Casa);
  • Nuove regole sulle plusvalenze finanziarie e sui dividendi distribuiti dalle società;
  • Tassazione dell’oro e utilizzo delle riserve auree di Bankitalia nello stato;
  • Programmazione della spesa pubblica per ricerca, università e difesa, con possibili tagli e rimesse in discussione delle strategie di sviluppo a medio-lungo termine.
Il quadro che emerge è quello di un confronto ancora aperto tra esigenze di politica economica, opinione pubblica e rigore contabile.

 



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