Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Pfas, oltre la soglia di allarme nelle acque italiane. I rischi per la salute e la necessità di intervento urgente

di Chiara Compagnucci pubblicato il
C'è l'allarme Pfas

La contaminazione delle acque italiane da Pfas (sostanze per- e polifluoroalchiliche) ha raggiunto livelli allarmanti.

La contaminazione delle acque italiane da Pfas (sostanze per- e polifluoroalchiliche) è evidentemente una questione preoccupante. Le analisi condotte negli ultimi anni hanno rivelato la presenza diffusa di queste sostanze, note per la loro persistenza nell’ambiente e per i gravi rischi per la salute umana. La necessità di un intervento urgente per affrontare questa emergenza non è mai stata così evidente:

  • L’allarme Pfas, i rischi per la salute umana
  • Le azioni necessarie per combattere la contaminazione

L’allarme Pfas, i rischi per la salute umana

I Pfas sono sostanze chimiche utilizzate in numerose applicazioni industriali, grazie alle loro proprietà idrorepellenti e resistenti al calore. La loro presenza nelle risorse idriche è motivo di grave preoccupazione. Secondo un’indagine di Greenpeace Italia, su circa 18.000 campioni d’acqua analizzati tra il 2019 e il 2022, una percentuale è risultata contaminata. Le regioni colpite includono il Veneto, dove il problema è noto da anni, ma anche il Piemonte, la Lombardia e il Friuli-Venezia Giulia.

In alcune aree, i livelli di contaminazione superano di gran lunga i limiti di sicurezza stabiliti dall’Unione Europea. Nonostante i focolai si trovino al Nord, anche regioni come la Basilicata e la Liguria hanno mostrato una diffusione del fenomeno. La questione riguarda insomma l’intero territorio nazionale.

I rischi per la salute associati ai Pfas sono documentati. Queste sostanze, definite come inquinanti eterni per la loro difficoltà a degradarsi, possono accumularsi nel corpo umano e nell’ambiente. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha classificato il PFOA, uno dei Pfas più studiati, come cancerogeno per l’uomo. L’esposizione prolungata può causare problemi al fegato, al sistema endocrino, al sistema immunitario e riproduttivo, oltre ad aumentare il rischio di malattie cardiovascolari.

Per i bambini, gli effetti sono ancora più gravi: una ridotta risposta immunitaria ai vaccini è uno dei rischi documentati. Nelle donne in gravidanza, l’esposizione ai Pfas può portare a complicazioni come l’ipertensione gestazionale. La presenza di queste sostanze nell’acqua potabile è quindi una minaccia concreta per la salute pubblica.

Le azioni necessarie per combattere la contaminazione

Affrontare la contaminazione da Pfas richiede un’azione coordinata a livello nazionale e regionale. Da qui l'importanza di adottare normative più stringenti per limitare l’uso di queste sostanze nell’industria e promuovere in parallelo alternative più sostenibili. Le autorità devono poi investire in tecnologie avanzate per la depurazione delle acque, come i sistemi di filtrazione a carbone attivo e le membrane ad osmosi inversa, che hanno dimostrato una certa efficacia nella rimozione dei Pfas.

Anche l’educazione e la consapevolezza pubblica giocano un ruolo importante. I cittadini vanno informati sui rischi associati ai Pfas e sulle modalità per ridurne l’esposizione. In parallelo, è utile intensificare i controlli e le bonifiche nei siti contaminati, soprattutto nelle aree più colpite, per prevenire ulteriori danni ambientali e sanitari.

La contaminazione da Pfas nelle acque italiane richiede allora interventi urgenti e coordinati. Se non affrontata, questa crisi potrebbe avere conseguenze devastanti per la salute pubblica e l’ambiente.