L’Inps blocca l’erogazione dell’anticipo del Tfr-Tfs agli statali a tassi agevolati: i chiarimenti
Quali sono i motivi per cui l'Inps ha definitivamente sospeso il pagamento dell'anticipo del Tfr-Tfs agli statali? I dipendenti pubblici, una volta cessato il rapporto di lavoro, a differenza di un lavoratore del settore privato, non ricevono l’erogazione del Trattamento di Fine Rapporto, Tfs o Tfr, in tempi brevi.
Si può, infatti, arrivare ad aspettare anche fino a cinque, sei anni, prima di ottenere la liquidazione dell’importo spettante.
Per accorciare i tempi per i dipendenti statali, l’Inps aveva avviato l’erogazione di prestiti con tasso agevolato all’1%, ma ora tutto è stato bloccato.
Con il messaggio n.1628 del 25 aprile scorso, l’Istituto di Previdenza aveva annunciato agli statali il primo stop alla presentazione delle domande per avere l’anticipo del Tfr-Tfs, motivandolo con l'esaurimento delle risorse economiche.
Ora il blocco è diventato definitivo.
Del resto, si trattava di una sperimentazione triennale avviata a fine 2022.
Bloccata la possibilità di richiedere l’anticipo del Tfr-Tfs agli statali all’Inps con i tassi agevolati, l’unica possibilità ancora in vigore per averlo prima è rivolgersi alle banche convenzionate.
E’, infatti, ancora in vigore la convenzione con l’Abi, Associazione bancaria italiana, per la liquidazione dell’anticipo del Tfs ai dipendenti statali in maniera agevolata, ma valida solo per importi massimi di 45mila euro e ad un tasso che inizialmente era dello 0,40%, poi saliti al 4% e ora che si attestano sul 5%.
Questo ulteriore aumento si traduce, però, in un contestuale importante incremento dei costi da pagare per chi chiede l’anticipo del Tfs.
In alternativa, bisogna attendere i lunghi tempi di pagamento vigenti che sono generalmente di:
Per legge, infatti, il pagamento del Tfr-Tfs avviene in un’unica soluzione se l’importo è pari o inferiore a 50mila euro; in due rate annuali se l’importo è compreso tra 50mila euro e inferiore 100mila euro (per cui in due anni); mentre se l’importo lordo complessivo del trattamento da liquidare è pari o superiore a 100mila euro, il pagamento avviene in tre rate annuali.