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Quale è il limite di versamento contanti in banca giornaliero, settimanale, mensile o annuale?

di Chiara Compagnucci pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
Come funzionano i nuovi controlli

Nel mondo bancario, esistono limiti specifici per i versamenti in contanti, al fine di prevenire attività illecite come il riciclaggio di denaro e garantire la trasparenza nelle transazioni finanziarie. È fondamentale conoscere questi limiti per evitare situazioni di non conformità con le leggi finanziarie.

In Italia, i limiti di versamento contanti in banca sono regolamentati dalla normativa antiriciclaggio. Queste regole sono state introdotte per contrastare il riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite e garantire la trasparenza delle operazioni finanziarie.

I limiti di versamento contanti in banca in Italia nel 2024

Esistono limiti differenti per il versamento di contanti in banca, in base all’arco temporale considerato:

  • Il limite giornaliero di versamento contanti in Italia è fissato a 4.999 euro. Questo significa che non è possibile depositare in banca più di questa cifra in contanti in un singolo giorno.
  • Per quanto riguarda il limite mensile di versamento contanti, è stabilito a 10.000 euro. Ciò significa che in un mese non si possono versare in contanti più di 10.000 euro complessivi, anche se si tratta di operazioni separate.

Cosa comporta il superamento del limite di versamento?

Il superamento del limite comporta l'obbligo di segnalazione delle operazioni sospette da parte della banca all'UIF (Unità di Informazione Finanziaria) presso la Banca d'Italia. È importante ricordare che questi limiti si applicano ai versamenti in contanti effettuati da persone fisiche e non alle operazioni di imprese o società. L’obbligo di segnalazione terrà in considerazione non tanto il singolo “conto corrente” bensì l’intestatario.

I versamenti si considerano ricavi non dichiarati

In base al Testo Unico sulle imposte sui redditi, tutti i versamenti in banca o gli accrediti tramite bonifico si presumono essere dei ricavi, che dovranno essere riportati nella dichiarazione dei redditi per essere tassati. Pertanto, è essenziale dimostrare la provenienza delle somme versate sul conto corrente, altrimenti si rischia di incorrere in sanzioni per presunta evasione fiscale. Se l'Agenzia delle Entrate rileva un versamento non dichiarato, il contribuente dovrà giustificare che quel denaro era già stato tassato alla fonte o proviene da fonte esente.

Il contribuente ha però la piena facoltà di difendersi e dimostrare di aver già versato le imposte su una determinata somma di denaro. Ad esempio, potrebbe dimostrare che è stata già tassata alla fonte, come nel caso delle vincite al gioco, oppure che si tratta di somme non soggette a tassazione, come nel caso di donazioni, risarcimenti, vendite di beni usati e simili. Non è sufficiente, invece, affermare che si tratta di denaro precedentemente conservato in casa e che, per sicurezza, si sia deciso di depositare in banca.

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