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Soldi in contanti, conviene tenerne una riserva in casa. la stessa Bce che lo consiglia per diversi motivi

di Marcello Tansini pubblicato il
Bce che lo consiglia

Il contante, nonostante l'avanzata dei pagamenti digitali, rimane centrale per la BCE che ne raccomanda una riserva domestica. Il ruolo, le sfide e le regole della gestione dei soldi liquidi nell'Eurozona.

La Banca Centrale Europea si pronuncia regolarmente sull'importanza della moneta fisica, ribadendone la funzione di mezzo di pagamento affidabile e riserva di valore. Secondo l'istituto, il cash rappresenta una componente della sovranità finanziaria dei cittadini dell'Eurozona e mantiene una richiesta costante in tutte le fasce d'età, anche a fronte di un progressivo calo delle transazioni cash nelle attività quotidiane.

Gli esperti della BCE sottolineano che l'esistenza di una solida infrastruttura di denaro contante garantisce un sistema finanziario più resiliente, in grado di resistere a crisi sistemiche e interruzioni tecnologiche. Le recenti proposte di regolamentazione europea mirano infatti a tutelare l'accesso e la capillarità del contante, a dimostrazione del suo valore come garanzia di sicurezza economica e come risposta alle preoccupazioni dei cittadini riguardo la piena libertà di scelta nel metodo di pagamento.

Le raccomandazioni della BCE: perché è importante una riserva di contanti in casa

Nel documento Keep Calm and Carry Cash, la BCE ha chiarito la necessità per le famiglie di custodire una riserva di denaro contante, capace di coprire almeno le esigenze primarie per un periodo di circa 72 ore. Questa raccomandazione nasce dall'analisi delle recenti crisi che hanno colpito l'Europa e il mondo, sottolineando come la liquidità fisica sia indispensabile in circostanze di emergenza, quali blackout tecnologici, interruzioni dei servizi bancari, eventi naturali e tensioni geopolitiche.

  • Tangibilità e immediatezza: il denaro contante è sempre disponibile e offre l'opportunità di effettuare pagamenti anche senza connessione a sistemi digitali.
  • Universalità dell'accettazione: banconote e monete possono essere utilizzate ovunque, senza vincoli di infrastruttura tecnologica.
  • Resilienza nelle emergenze: situazioni come la pandemia, i black-out o le crisi finanziarie internazionali hanno dimostrato la vulnerabilità dei pagamenti elettronici di fronte a blocchi imprevisti.
  • Gestione della privacy: le transazioni in contante tutelano maggiormente le informazioni personali degli individui rispetto a quelle digitali.
Le linee guida BCE suggeriscono, prendendo esempio da paesi come Olanda, Austria e Finlandia, che ogni componente della famiglia dovrebbe avere a disposizione dai 70 ai 100 euro in banconote, custoditi in modo sicuro ma facilmente accessibili. La presenza di questa riserva permette di mitigare l'ansia legata all'instabilità dei mercati finanziari e assicura la continuità delle spese necessarie anche in condizioni critiche.

Questo approccio è stato adottato formalmente in diversi paesi dell'Eurozona, che stanno persino valutando l'introduzione di sportelli automatici «a prova di interruzione», come in Finlandia, per garantire l'accesso ai contanti anche in caso di blocchi energetici.

Il valore strategico del contante nelle crisi recenti e nei principali eventi di emergenza

L'importanza della liquidità fisica e del suo utilizzo emerge con forza dai dati storici relativi alle emergenze registrate negli ultimi anni: dalla crisi finanziaria internazionale del 2008 alla pandemia, passando per l'invasione russa in Ucraina e i blackout che hanno interessato diverse regioni europee.

Durante ciascuna di queste situazioni, la domanda di contante ha subito incrementi repentini. Ad esempio, nel 2020 l'emissione netta di banconote è aumentata di oltre 140 miliardi di euro a livello europeo, rispecchiando la funzione del cash come bene rifugio anche in presenza di severe limitazioni di spostamento e incertezze prolungate. In Grecia, durante la crisi del debito sovrano, si sono registrati picchi ricorrenti nella domanda di banconote, legati alla diffusa sfiducia nei confronti del sistema bancario. Nelle zone di confine tra Russia e Ucraina, la richiesta di contanti è cresciuta del 36% nella fase iniziale del conflitto, a riprova della percezione di sicurezza offerta dalla liquidità fisica.

  • Pandemia e lockdown: l'incertezza legata all'accessibilità ai servizi essenziali ha indotto i cittadini ad accumulare riserve di cash.
  • Guasti delle infrastrutture digitali: eventi come il blackout iberico hanno evidenziato come il contante resti l'unica soluzione alternativa in caso di sistemi elettronici fuori uso.
  • Instabilità geopolitica: la guerra in Ucraina e le crisi regionali hanno aumentato drasticamente la domanda di banconote nei territori direttamente coinvolti.

Quanti soldi contanti tenere in casa: criteri e consigli pratici

Determinare l'ammontare adeguato di denaro liquido da custodire nella propria abitazione richiede una valutazione attenta delle abitudini di spesa, dello stile di vita e delle esigenze familiari. La BCE e numerosi governi europei convergono su linee guida precise, suggerendo una somma compresa tra 70 e 100 euro per ciascun membro del nucleo familiare, sufficiente per coprire i bisogni primari per almeno tre giorni in caso di emergenza.
  • Spese essenziali: alimentari, farmaceutici e beni di prima necessità dovrebbero essere prioritari nel calcolo della cifra da tenere a disposizione.
  • Modalità di conservazione: il cash deve essere riposto in luoghi ben protetti, ma prontamente accessibili agli aventi diritto.
  • Adattamento all'età e alle condizioni personali: gli individui più giovani possono fare affidamento su somme inferiori, mentre gli anziani spesso optano per riserve maggiori per un senso di maggiore sicurezza.
Una tabella può aiutare a definire i parametri medi suggeriti:

Composizione del nucleo

Somma consigliata

Single adulto

70-100 €

Coppia

140-200 €

Famiglia di 4 persone

280-400 €

Sebbene si raccomandi la prudenza nel custodire cifre più elevate, è essenziale adeguare l'importo in relazione ai rischi percepiti, alle condizioni di salute dei membri del nucleo e alla distanza dalle infrastrutture bancarie più vicine.

Accessibilità e diffusione del contante nell'Eurozona: bancomat, banche e sfide attuali

L'effettiva disponibilità di denaro liquido dipende dalla rete di sportelli bancomat e filiali bancarie distribuite sul territorio. Negli ultimi anni, la diminuzione del numero di agenzie bancarie e la razionalizzazione degli ATM stanno ponendo nuove sfide che richiedono risposte strutturate.

Un'indagine della BCE ha mostrato differenze significative tra i paesi dell'Eurozona, sia per presenza per abitante di sportelli automatici che per livello di soddisfazione degli utenti privati e imprese. I servizi cashback offerti da alcuni commercianti permettono parzialmente di mitigare le carenze di punti di prelievo, ma risultano spesso limitati per importo e frequenza.

  • Bancomat e filiali: la copertura in aree urbane resta tendenzialmente adeguata, mentre le zone rurali o periferiche risultano più penalizzate dal calo degli sportelli.
  • Distribuzione geografica: la Commissione europea raccomanda che la presenza di hardware bancario sia strutturata in modo da garantire a tutti i cittadini dell'area euro l'accessibilità al contante in tempi rapidi.
  • Innovazioni e soluzioni nazionali: alcuni paesi, come la Finlandia, sperimentano bancomat “a prova di interruzione” o reti di distribuzione diretta delle banconote per rispondere ai rischi sistemici.
Queste evoluzioni dimostrano che la questione della diffusione dei contanti resta centrale nelle politiche di inclusione finanziaria, anche nell'ottica di affiancare la transizione verso un euro digitale.

Il contrasto tra pagamenti digitali e contante: rischi e vantaggi per i cittadini

L'avanzata dei pagamenti digitali offre a cittadini e imprese benefici tangibili come rapidità, tracciabilità e riduzione del rischio di furto fisico. Tuttavia, l'affidamento esclusivo ai servizi cashless espone a nuove vulnerabilità: attacchi informatici, blackout, malfunzionamenti dei circuiti elettronici o il cosiddetto digital divide possono ostacolare o impedire la fruizione dei propri fondi.

  • Vantaggi del digitale: gestione più semplice delle transazioni documentate, controllo delle spese, velocità nei pagamenti su larga scala.
  • Vantaggi del contante: accessibilità universale, indipendenza da infrastrutture tecnologiche, anonimato e privacy maggiore.
  • Rischi dei sistemi digitali: interruzioni del servizio, cyberattacchi, blocco temporaneo delle carte e restrizioni in presenza di crisi geopolitiche.
  • Rischi della sola liquidità fisica: vulnerabilità a furti in casa e difficoltà nella conservazione di importi elevati.
L'esperienza di paesi nordici proiettati verso società cashless, come Svezia e Norvegia, evidenzia la necessità di un equilibrio tra progresso tecnologico e tutela delle prerogative offerte dalla liquidità fisica.

Il quadro normativo europeo sancisce il corso legale delle banconote e delle monete nell'area dell'euro. Ogni esercente ha l'obbligo di accettare pagamenti in cash, salvo accordo esplicito e reciproco tra le parti su modalità alternative. La Commissione europea, con il sostegno della BCE, ha presentato proposte regolamentari tese a proibire le pratiche «no cash», giudicate discriminatorie e contrarie ai principi di inclusione finanziaria e libertà di scelta dell'utente.

  • Corso legale obbligatorio: il rifiuto del cash è consentito solo in circostanze documentate e per importi minimi di modesta entità.
  • Protezione degli utenti vulnerabili: la mancata accettazione esclude alcune categorie dalla partecipazione attiva all'economia, penalizzando soprattutto chi non dispone di carte.
  • Proposte UE: il Regolamento sul corso legale del contante prevede regole più stringenti, in attesa del via libera definitivo da Parlamento e Consiglio.
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