Stipendio 2.000 euro netti al mese nel 2025: qual la RAL necessaria dopo le modifiche Irpef e il taglio del cuneo fiscale secondo le nuove aliquote
La RAL, acronimo di Retribuzione Annua Lorda, rappresenta la somma complessiva dei compensi che un lavoratore dipendente riceve nell’arco di un anno solare, prima dell’applicazione delle ritenute fiscali e dei contributi previdenziali obbligatori. Questo importo include tutte le voci riportate in busta paga come lo stipendio base previsto dal CCNL di riferimento, eventuali indennità contrattuali, superminimi, premi di risultato, bonus (salvo quelli esentasse) e quattordicesima/dodicesima/terza mensilità ove previste.
La RAL costituisce dunque il punto di partenza per calcolare la retribuzione mensile netta, cioè la somma che effettivamente viene accreditata sul conto del dipendente dopo l’applicazione delle imposte (Irpef) e dei contributi sociali. Questi ultimi vengono trattenuti direttamente dal datore di lavoro in qualità di sostituto d’imposta e versati agli enti previdenziali e fiscali competenti.
Nel 2025, la Legge di Bilancio interviene nuovamente sulle buste paga con una razionalizzazione delle aliquote Irpef e un restyling del taglio del cuneo fiscale. Le principali novità riguardano:
Se consideriamo un netto mensile di 2.000 euro, ovvero 27.000 euro netti annui, tenendo conto delle novità fiscali e della riduzione definitiva del cuneo, la RAL di riferimento si attesta attorno ai 35.000 euro annui lordi per un lavoratore dipendente con contratto a tempo indeterminato e 13 mensilità. Questo dato, però, può variare in funzione di diversi fattori, tra cui:
Le modifiche 2025 hanno reso strutturali sia la riduzione degli scaglioni Irpef sia l’ampliamento delle agevolazioni al cuneo fiscale, ma secondo numerose simulazioni il saldo netto per la maggior parte dei lavoratori resta simile a quello del 2024. Infatti, la cancellazione della riduzione contributiva viene compensata da indennità e detrazioni decrescenti, che non sempre portano a significativi incrementi del netto percepito. Soprattutto per redditi medio-bassi , categoria su cui le misure dovrebbero incidere maggiormente , molti lavoratori si troveranno con importi sostanzialmente invariati, e in alcuni casi addirittura leggermente ridotti rispetto all’anno precedente a causa delle dinamiche contributive.
Un esempio concreto: un lavoratore con RAL di 30.000 euro beneficia di una detrazione di 1.000 euro, mentre chi arriva a 35.000 euro inizia già a vedere la detrazione parzialmente ridotta. Queste soglie sono cruciali per comprendere come davvero le nuove misure impattino sullo stipendio netto e sulla convenienza effettiva delle nuove regole rispetto agli anni precedenti (per approfondimenti, si veda anche variazione stipendi 2025).
Fascia di reddito lordo | Aliquota Irpef | Beneficio su cuneo fiscale/Detrazione |
Fino a 8.500 € | 23% | Indennità esente fino a 7,1% |
8.501 – 15.000 € | 23% | Indennità esente fino a 5,3% |
15.001 – 20.000 € | 23% | Indennità esente fino a 4,8% |
20.001 – 28.000 € | 23% | Detrazione fissa 1.000 € |
28.001 – 32.000 € | 35% | Detrazione fissa 1.000 € |
32.001 – 40.000 € | 35% | Detrazione decrescente da 1.000 a 0 |
Oltre 50.000 € | 43% | — |
Per ulteriori dettagli su chi avrà un aumento reale nel 2025, si rimanda anche all’articolo su aumento stipendi 2025.