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Quali aziende e attività si aprono liberamente senza burocrazia grazie legge Pnrr-ter n. 19 2024

di Chiara Compagnucci pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
Zero burocrazia per aprire un'azienda

Quali aziende si possono aprire senza burocrazia grazie alla legge PNRR-ter n. 19/2024: meno vincoli, più libertà per nuove attività e imprese semplificate

Negli ultimi mesi, il quadro normativo italiano ha registrato un importante passo avanti nella semplificazione amministrativa a favore di imprese e cittadini, grazie all’introduzione di nuove misure che abbattono gli ostacoli burocratici per molte attività produttive. La recente attuazione della legge Pnrr-ter n. 19 stabilisce la possibilità di avviare numerose aziende artigianali e nuove attività senza i classici vincoli documentali e procedurali, garantendo così un sostegno concreto allo sviluppo economico e all’occupazione.

Le attività che si aprono senza burocrazia, novità e tipologie

L’innovazione introdotta dalla normativa ha individuato 45 categorie artigiane, ricomprendenti oltre 80 codici Ateco, che possono essere avviate senza necessità di permessi, titoli abilitanti o comunicazioni preventive agli enti pubblici. Questo significa che l’imprenditore può procedere direttamente all’apertura dell’attività, riducendo drasticamente le tempistiche precedentemente necessarie per autenticazioni, controlli e versamenti obbligatori.

  • Tra le attività coinvolte troviamo: falegnami, imbianchini, piastrellisti, carpentieri, sarti, vetrinisti, ma anche professionisti del digitale come i graphic designer, sviluppatori di software e operatori del settore eventi;
  • Per molti altri settori, tra cui calzolai, fabbri, corniciai, tornitori, restauratori, restano validi soltanto gli obblighi relativi a sicurezza, ambiente e salute pubblica, in base alla tipologia di attrezzature e processi produttivi adottati.
Rimangono confermate le competenze regionali, con particolare attenzione alle province autonome e alle regioni a statuto speciale, che possiedono una clausola di salvaguardia normativa. Si elimina così una parte significativa degli adempimenti, con una ricaduta positiva per decine di migliaia di operatori economici.

Semplificazione amministrativa e vantaggi per imprenditori e lavoratori

La concreta applicazione della legge porta una serie di benefici tangibili per le aziende e per chi decide di intraprendere un’attività in proprio.

  • Riduzione dei costi di avvio: sono stati aboliti numerosi oneri amministrativi, generando un risparmio medio per impresa che supera i 2.000 euro rispetto alla situazione precedente;
  • Abolizione di permessi e adempimenti privi di reale giustificazione tecnica;
  • Procedure unificate e trasparenza normativa, grazie all’adozione di un quadro legislativo articolato su scala nazionale, che limita interpretazioni restrittive o difformità di applicazione.
Un esempio pratico: l’avvio di una falegnameria, che richiedeva fino a ottanta diversi adempimenti, può ora avvenire senza passaggi intermedi, consentendo risparmi di tempo e risorse. Stesso discorso vale per sartorie, piccole aziende di restauro, negozi di arti grafiche, botteghe per la lavorazione del legno, laboratori artistici e digitali.

Innovazioni normative, vigilanza e rispetto per ambiente e sicurezza

La riforma non elimina i diritti e i doveri fondamentali in materia di tutela ambientale, salute, igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto laddove siano impiegate attrezzature particolari o lavorazioni potenzialmente rischiose. In questi casi, le prestazioni devono rispettare il Testo Unico sulla Sicurezza (D.Lgs. 81/08) e le norme di legge regionali.

Gli obblighi restano invece pienamente operativi per tutti i settori che interagiscono con materiali danneggianti, emissioni, scarichi, alimenti o utilizzo di impianti ad alta potenza.

  • La clausola di vigilanza e il controllo restano affidate alle autorità regionali e locali, che possono disciplinare attraverso regolamenti integrativi materie di specifica rilevanza territoriale.
  • È fatto salvo l’obbligo di iscrizione nelle Camere di Commercio e negli elenchi artigiani previsti dalla normativa nazionale (legge 443/1985).

Nuovi strumenti digitali per la gestione di imprese e adempimenti

L’attuazione della legge ha favorito il ricorso a piattaforme digitali per velocizzare i processi amministrativi legati all’avvio e alla vita delle PMI. Oggi, attraverso i portali predisposti dalle Camere di Commercio e dal Registro delle Imprese, è possibile effettuare:
  1. Registrazione, variazione o chiusura dell’attività online;
  2. Consultazione normativa aggiornata;
  3. Gestione rapida delle comunicazioni obbligatorie e delle autocertificazioni richieste dalle autorità di vigilanza e prevenzione.
Questo passaggio all’amministrazione digitale riduce ulteriormente i tempi di attesa e offre maggiori garanzie di trasparenza.

Credito d’imposta Transizione 5.0, un’opportunità accessoria

In parallelo alle semplificazioni introdotte per l’avvio delle attività, la normativa prevede anche strumenti agevolativi per incentivare l’innovazione tecnologica e il risparmio energetico nelle aziende artigianali. Il nuovo credito d’imposta Transizione 5.0 è destinato a tutte le imprese che investono in beni materiali e immateriali nuovi, interconnessi e funzionali a ridurre i consumi energetici.

  • L’agevolazione spetta per investimenti in progetti che garantiscono almeno una riduzione del consumo energetico pari al 3% sulla struttura produttiva o, in alternativa, del 5% sui singoli processi aziendali.
  • Le aliquote di credito variano dal 35% al 5% in funzione dell’ammontare investito e dell’entità della riduzione dei consumi, secondo precise fasce stabilite dalla legge per favorire il green business e la competitività delle aziende.
Questo strumento, combinato con la semplificazione burocratica, rappresenta un’opportunità significativa per digitalizzare, automatizzare e rendere più sostenibili le attività produttive italiane.

Percorso di apertura attività, come funzionano le nuove procedure semplificate?

Chi desidera avviare una delle attività artigiane rientranti nella normativa, oggi segue un percorso ridotto ai minimi termini:

  1. Individuazione del corretto codice Ateco e verifica di inclusione nelle liste ammesse;
  2. Registrazione presso la Camera di Commercio tramite i sistemi digitali;
  3. Compilazione di eventuali autocertificazioni (qualora richieste dalla specificità della lavorazione);
  4. Avvio immediato delle operazioni, fatta salva la necessità di rispettare gli obblighi in materia di sicurezza, ambiente e igiene stabiliti per ciascuna tipologia produttiva.
Restano esclusi passaggi intermedi, richieste di nullaosta, pareri di Enti terzi o costi per licenze non richieste dalle norme generali. Il nuovo regime rappresenta una vera svolta per chi intende investire tempo e capitale in un progetto imprenditoriale snello e facilmente gestibile.

Limiti, controlli e garanzie sulle nuove aperture: cosa sapere

L’introduzione delle semplificazioni non comporta la possibilità di eludere controlli sostanziali in fase successiva all’avvio della nuova attività. Gli organi di vigilanza, incluse le ASL, l'Ispettorato del Lavoro e gli organismi regionali, possono sempre intervenire per verificare il rispetto:

  • Delle condizioni igienico-sanitarie;
  • Delle norme antinfortunistiche e ambientali;
  • Della rispondenza alle prescrizioni in materia di formazione professionale e sicurezza.
Persistono inoltre obblighi connessi alla tracciabilità delle operazioni, alla regolare tenuta della contabilità e agli adempimenti di carattere fiscale previsti dalla legislazione ordinaria. Tale assetto assicura il bilanciamento tra rapidità burocratica e principi di legalità ed equità.
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