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Quanto guadagnano i piloti di Formula 1 nel 2025, dai più famosi a quelli meno noti

di Chiara Compagnucci pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
Stipendi dei piloti della Formula 1

Stipendi, bonus e differenze tra top driver e nomi emergenti, per scoprire chi sono i piloti di Formula 1 più pagati e chi guadagna meno

La stagione 2025 di Formula 1 si svolgerà da marzo a novembre, promettendo spettacolo e competizione ai massimi livelli. Max Verstappen, dopo il titolo mondiale conquistato, torna in pista per difendere la sua corona. Con l'avvio della nuova stagione, anche gli accordi economici dei piloti hanno subito aggiornamenti significativi. Scopriamo nel dettaglio quanto percepiscono le stelle della griglia di partenza, dalle leggende affermate ai nuovi talenti.

Il sistema retributivo in Formula 1, oltre lo stipendio base

Sebbene gli stipendi base siano già considerevoli e potrebbero garantire un tenore di vita elevato per l'intera esistenza di molti piloti, il quadro completo è ben più articolato. Il sofisticato mondo dei contratti negli sport motoristici prevede importanti bonus legati alle performance che possono costituire una percentuale rilevante del compenso finale.

Questi bonus possono includere:

  • Premi per vittorie di gara
  • Compensi extra per podi conquistati
  • Incentivi per punti ottenuti durante la stagione
  • Bonus sostanziali per la conquista del titolo mondiale
  • Riconoscimenti per pole position e giri veloci
A questi si aggiungono i contratti di sponsorizzazione personali che, per i piloti più celebri, possono superare persino il valore dello stipendio base ricevuto dalla scuderia.

I piloti con i compensi più elevati nel 2025

Lewis Hamilton: il de dei compensi

Non sorprende che il sette volte campione del mondo Sir Lewis Hamilton mantenga ancora una volta la posizione di pilota più remunerato della griglia, con una retribuzione stimata di 36 milioni di euro per la stagione 2025, escludendo i bonus. La leggenda britannica della Mercedes continua a rappresentare uno standard sia in pista che nelle trattative contrattuali.

Oltre al suo stipendio base, Hamilton ha costruito un impero commerciale con numerose partnership con brand di lusso, investimenti nel campo della moda e iniziative filantropiche che hanno ulteriormente accresciuto il suo valore di mercato.

Max Verstappen, il nuovo re economico della F1

Il campione del mondo in carica occupa attualmente il secondo gradino del podio finanziario con un compenso di 31 milioni di euro. Tuttavia, la situazione è destinata a cambiare radicalmente: il rinnovo contrattuale firmato con Red Bull Racing per il periodo 2025-2028 garantirà all'olandese una cifra record di 50 milioni di euro annui, facendolo diventare il pilota più pagato nella storia della Formula 1.

Questo aumento sostanziale riflette non solo i risultati conseguiti in pista, ma anche la centralità di Verstappen nel progetto Red Bull e il suo crescente appeal commerciale globale.

Fernando Alonso, l'esperienza che paga

A completare il podio dei piloti più remunerati troviamo il veterano Fernando Alonso. Il team Alpine investe ben 18 milioni di euro nel talento e nell'esperienza del due volte iridato spagnolo, che continua la sua caccia al terzo titolo mondiale in Formula 1. La longevità della carriera di Alonso e la sua capacità di mantenersi competitivo anche contro piloti molto più giovani giustificano questo importante investimento.

La classifica completa degli stipendi dei piloti nel 2025

Ecco la lista dettagliata dei compensi di tutti i piloti della griglia di Formula 1 per la stagione 2025, escludendo bonus e premi supplementari:

  1. Lewis Hamilton (Mercedes): 36 milioni di euro
  2. Max Verstappen (Red Bull): 31 milioni di euro
  3. Fernando Alonso (Alpine): 18 milioni di euro
  4. Sebastian Vettel (Aston Martin): 13 milioni di euro
  5. Daniel Ricciardo (McLaren): 13 milioni di euro
  6. Charles Leclerc (Ferrari): 10 milioni di euro
  7. Carlos Sainz Jr (Ferrari): 9 milioni di euro
  8. Valtteri Bottas (Alfa Romeo): 9 milioni di euro
  9. Lance Stroll (Aston Martin): 9 milioni di euro
  10. Sergio Pérez (Red Bull): 7 milioni di euro
  11. George Russell (Mercedes): 4 milioni di euro
  12. Lando Norris (McLaren): 4 milioni di euro
  13. Esteban Ocon (Alpine): 4 milioni di euro
  14. Pierre Gasly (AlphaTauri): 4 milioni di euro
  15. Alexander Albon (Williams): 1,8 milioni di euro
  16. Guanyu Zhou (Alfa Romeo): 900.000 euro
  17. Kevin Magnussen (Haas): 900.000 euro
  18. Mick Schumacher (Haas): 900.000 euro
  19. Nicholas Latifi (Williams): 900.000 euro
  20. Yuki Tsunoda (Alpha Tauri): 680.000 euro

Le scuderie di punta e la loro politica salariale

Mercedes: investire nei campioni

Il team Mercedes adotta una strategia di remunerazione che premia l'eccellenza comprovata. Con Lewis Hamilton al vertice della classifica salariale, la scuderia tedesca dimostra di essere disposta a investire cifre considerevoli per assicurarsi il talento più prestigioso del circus. Contemporaneamente, George Russell, con i suoi 4 milioni di euro, rappresenta un investimento sul futuro che sta già dando i suoi frutti in termini di prestazioni.

Red Bull: un sistema basato sulla meritocrazia

La differenza salariale tra Max Verstappen (31 milioni) e Sergio Pérez (7 milioni) evidenzia l'approccio meritocratico della Red Bull. Il team austriaco premia in maniera significativa i risultati eccezionali, come dimostra il futuro incremento salariale di Verstappen, mentre mantiene una struttura più contenuta per il secondo pilota, pur garantendogli un compenso rispettabile.

Ferrari: equilibrio tra i piloti

La Scuderia di Maranello mostra una politica retributiva relativamente equilibrata tra i suoi due piloti. Charles Leclerc (10 milioni) e Carlos Sainz (9 milioni) ricevono compensi simili, riflettendo la filosofia del team italiano di considerare entrambi i piloti come risorse di valore comparabile, sebbene con una leggera preferenza per il monegasco, visto come il futuro della scuderia.

I piloti emergenti e le loro retribuzioni

Non tutti i piloti della Formula 1 godono di stipendi milionari. Le giovani promesse e i debuttanti spesso iniziano con compensi relativamente modesti (per gli standard della F1), con l'opportunità di incrementarli significativamente in base alle prestazioni.

Piloti come Guanyu Zhou, Mick Schumacher e Yuki Tsunoda rappresentano la fascia più bassa della scala retributiva, con stipendi che variano dai 680.000 ai 900.000 euro. Questi valori, seppur considerevoli in termini assoluti, sono nettamente inferiori rispetto ai top driver e riflettono lo status di questi piloti come talenti in fase di sviluppo.

La progressione salariale nella carriera di un pilota

La traiettoria finanziaria nella carriera di un pilota di Formula 1 può essere estremamente ripida. Analizzando i casi storici, è possibile osservare come i compensi possano moltiplicarsi rapidamente con l'accumularsi di risultati positivi. Ad esempio, quando Verstappen entrò in Formula 1 nel 2015, il suo stipendio era una frazione di quello attuale. In soli sette anni, grazie alle prestazioni eccezionali, ha visto il suo valore di mercato aumentare esponenzialmente.

Questo percorso rappresenta un potenziale modello per i giovani piloti attuali, che possono aspirare a incrementi sostanziali nei loro compensi se riusciranno a dimostrare il loro valore con prestazioni di alto livello.

I fattori che determinano gli stipendi in Formula 1

Diversi elementi concorrono a definire il valore economico di un pilota nel mercato della Formula 1:

  • Palmares e risultati ottenuti: Titoli mondiali, vittorie e podi hanno un impatto diretto sul potere contrattuale
  • Potenziale commerciale: La capacità di attrarre sponsor e incrementare la visibilità del team
  • Esperienza: Gli anni trascorsi nel campionato e la conoscenza accumulata
  • Età e prospettive future: I team possono investire maggiormente su piloti giovani con ampi margini di crescita
  • Nazionalità: Alcuni mercati nazionali possono rendere più appetibile un pilota per ragioni commerciali
  • Rapporti con i team principali e storici: Le relazioni personali possono influenzare le negoziazioni

L'impatto del budget cap sugli stipendi dei piloti

Un elemento significativo da considerare nell'analisi dei compensi è l'introduzione del budget cap in Formula 1, una misura volta a limitare le spese delle scuderie per promuovere una maggiore competitività. È importante notare che attualmente gli stipendi dei piloti sono esclusi da questo tetto di spesa, permettendo alle squadre di continuare a investire liberamente nel talento.

Tuttavia, si discute della possibilità di implementare in futuro anche un limite ai compensi dei piloti, una misura che potrebbe ridisegnare significativamente la struttura retributiva del campionato. Le trattative su questo tema tra FIA, team e associazione dei piloti sono in corso e potrebbero portare a cambiamenti sostanziali nei prossimi anni.

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