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Quali tasse non ancora pagate vanno in prescrizione nel 2025 e non possono essere più richieste

di Marianna Quatraro pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
tasse non pagate

Quali sono i termini di prescrizione delle diverse tasse dovute e non pagate dai contribuenti ma che non possono più essere esigibili

La prescrizione fiscale estingue il diritto dell'ente creditore di esigere il pagamento dei tributi non versati dopo un determinato periodo di tempo. Nel 2025 numerosi debiti fiscali potrebbero non essere più esigibili, offrendo ai contribuenti la possibilità di vedere cancellati definitivamente alcuni obblighi tributari rimasti insoluti. Vediamo nel dettaglio quali imposte, tributi e tasse si prescriveranno nel 2025 e quali sono i termini prescrizionali previsti dalla normativa vigente.

Come funziona la prescrizione dei debiti fiscali

La prescrizione dei debiti tributari è un meccanismo che opera a tutela del contribuente, impedendo che l'amministrazione finanziaria possa richiedere indefinitamente il pagamento di somme non versate. Generalmente, il termine prescrizionale inizia a decorrere dal 61° giorno successivo alla notifica della cartella esattoriale. Durante questo periodo, l'Agenzia delle Entrate Riscossione deve necessariamente attivarsi per recuperare il proprio credito.

Se l'ente creditore rimane inerte e non compie alcun atto interruttivo (come l'invio di una nuova comunicazione o l'avvio di procedure esecutive), il debito fiscale si estingue automaticamente per inattività dell'amministrazione. È importante sottolineare che qualsiasi atto formale di sollecito o pignoramento interrompe il decorso del termine prescrizionale, facendolo ripartire da zero.

Tributi locali che si prescrivono nel 2025

Nel 2025 andranno in prescrizione numerosi tributi di competenza degli enti locali, per i quali è previsto un termine prescrizionale di 5 anni. Pertanto, si prescriveranno i debiti relativi all'anno d'imposta 2020 per cui sono state notificate cartelle esattoriali o avvisi di pagamento nel 2020 stesso, senza che siano intervenuti atti interruttivi.

Tra i principali tributi locali che si prescriveranno nel 2025 troviamo:

  • IMU (Imposta Municipale Unica) non versata relativa all'anno 2020
  • TARI (Tassa sui Rifiuti) non pagata per l'anno 2020
  • Bollo auto non corrisposto per l'annualità 2020
  • ICP (Imposta Comunale sulla Pubblicità) del 2020
  • Tassa di soggiorno non versata dagli operatori turistici nel 2020
  • IPT (Imposta Provinciale di Trascrizione) relativa ai passaggi di proprietà di veicoli avvenuti nel 2020
La prescrizione quinquennale si applica a tutti i tributi dovuti a Comuni, Province e Regioni, rappresentando un significativo vantaggio per quei contribuenti che, per varie ragioni, non hanno provveduto al versamento di queste imposte locali e non hanno ricevuto ulteriori solleciti o atti interruttivi negli ultimi cinque anni.

Caso particolare del bollo auto

Il bollo auto merita una menzione particolare poiché, nonostante sia un tributo regionale, segue il termine prescrizionale di 3 anni in alcune regioni italiane. Tuttavia, la regola generale prevede la prescrizione quinquennale, quindi i bolli non pagati del 2020 si prescriveranno nel 2025, a meno che non siano intervenuti atti interruttivi della prescrizione.

La Corte di Cassazione, con diverse sentenze, ha confermato che la prescrizione del bollo auto è di 3 anni solo nelle regioni che hanno emanato specifiche leggi regionali in tal senso. Nelle altre regioni, continua ad applicarsi il termine ordinario di 5 anni.

Altri tributi che si prescrivono nel 2025

Oltre ai tributi locali, nel 2025 andranno in prescrizione anche altre tipologie di imposte e contributi, ciascuna con il proprio termine prescrizionale specifico:

Tributi con prescrizione biennale

Si prescrivono in 2 anni, quindi nel 2025 saranno prescritti i debiti relativi al 2023 per:

  • Bollette di energia elettrica emesse nel 2023
  • Bollette di acqua emesse nel 2023
  • Bollette del gas emesse nel 2023
  • Bollette telefoniche emesse nel 2023

Tributi con prescrizione quinquennale

Con termine di 5 anni, quindi nel 2025 si prescriveranno i debiti del 2020 relativi a:
  • Contributi previdenziali INPS non versati nel 2020
  • Premi assicurativi INAIL non corrisposti nel 2020
  • TOSAP (Tassa per l'Occupazione di Spazi e Aree Pubbliche) del 2020
  • DPA (Diritti sulle Pubbliche Affissioni) del 2020
È importante precisare che per i contributi previdenziali e assistenziali, il termine di prescrizione quinquennale si applica anche alle cartelle esattoriali relative a tali tributi, purché non ci siano stati atti interruttivi nel frattempo.

Imposte erariali con prescrizione decennale

Le imposte di competenza diretta dello Stato hanno generalmente un termine prescrizionale più lungo, pari a 10 anni. Nel 2025 si prescriveranno quindi i debiti relativi al 2015 per:

  • IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) non versata per l'anno d'imposta 2015
  • IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) non corrisposta per l'anno 2015
  • IRES (Imposta sul Reddito delle Società) del 2015
  • IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) del 2015
La prescrizione decennale si applica solo se sono trascorsi effettivamente 10 anni dalla notifica dell'atto impositivo (avviso di accertamento o cartella esattoriale) senza che siano intervenuti atti interruttivi come solleciti, pignoramenti o fermi amministrativi.

Come verificare se un debito fiscale è prescritto

Per determinare se un debito tributario è effettivamente prescritto, il contribuente deve verificare con attenzione alcune condizioni:

  • La data di notifica dell'atto impositivo (cartella, avviso di accertamento)
  • L'assenza di atti interruttivi della prescrizione durante tutto il periodo
  • Il termine prescrizionale applicabile allo specifico tributo
È possibile richiedere all'Agenzia delle Entrate Riscossione un estratto di ruolo per verificare la situazione dei propri debiti e le eventuali procedure di recupero avviate. In caso di dubbi, è sempre consigliabile consultare un professionista specializzato in materia fiscale.

In presenza di un debito prescritto, il contribuente può opporsi a qualsiasi tentativo di riscossione presentando un'istanza in autotutela o, nei casi più complessi, proponendo ricorso alla Commissione Tributaria competente per territorio.

Interruzione della prescrizione, casi e conseguenze

È fondamentale comprendere che la prescrizione non opera automaticamente se l'amministrazione finanziaria ha compiuto atti formali per interrompere il decorso del termine. Tra gli atti che interrompono la prescrizione troviamo:

  • Notifica di un nuovo avviso di pagamento
  • Invio di una comunicazione di sollecito
  • Avvio di procedure esecutive (pignoramento presso terzi, fermo amministrativo)
  • Riconoscimento del debito da parte del contribuente (ad esempio con richiesta di rateizzazione)
Ogni volta che si verifica un'interruzione, il termine prescrizionale ricomincia a decorrere da zero. Ad esempio, se per un tributo con prescrizione quinquennale l'Agenzia delle Entrate notifica un sollecito al quarto anno, il termine riparte da capo e il contribuente dovrà attendere altri cinque anni prima che il debito possa considerarsi prescritto.
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