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Quando il patrimonio che si possiede si può definire buono in Italia?

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Ricchezza e patrimonio netto

Definire quando un patrimonio possa essere considerato buono comporta l'analisi di dati relativi alla distribuzione della ricchezza e al reddito delle famiglie.

In Italia, il concetto di un patrimonio buono varia in base a parametri economici, sociali e culturali. Definirlo con precisione significa considerare diversi aspetti della ricchezza netta, del reddito annuo disponibile e della capacità di investimento. Questi fattori sono correlati alla distribuzione della ricchezza, che nel nostro Paese presenta forti squilibri. Secondo i dati della Banca d’Italia, il 10% delle famiglie più ricche possiede il 60% del totale della ricchezza nazionale, mentre il 50% meno abbiente detiene il 7%. Questo dato è un punto di partenza per comprendere dove si colloca un patrimonio che può essere considerato buono:

  • Fra distribuzione della ricchezza e patrimonio netto
  • Quando si può parlare di patrimonio buono

Fra distribuzione della ricchezza e patrimonio netto

La ricchezza media netta delle famiglie italiane si attesta intorno ai 280.000 euro tra beni immobili, risparmi e investimenti finanziari. La mediana, che è il valore centrale e non è influenzata dagli estremi, è più bassa, intorno ai 150.000 euro. Significa che metà delle famiglie italiane possiede un patrimonio inferiore a questa soglia. Per essere considerato benestante, un patrimonio dovrebbe collocarsi almeno nel quarto quintile, ossia tra il 20% più ricco della popolazione, con valori che superano i 500.000 euro.

A livelli superiori, un patrimonio si può definire ricco quando supera la soglia di 1,2 milioni di euro netti. Questo livello consente non solo di vivere senza preoccupazioni economiche immediate, ma anche di generare rendite stabili attraverso investimenti finanziari o immobiliari. A titolo di confronto, il 5% delle famiglie italiane più facoltose detiene patrimoni medi superiori ai 2,5 milioni di euro.

Il reddito mediano italiano, che si attesta intorno ai 27.000 euro annui, è un altro parametro per valutare il benessere economico. Questo valore divide la popolazione in due parti uguali: metà guadagna di più, metà di meno. Per definire un reddito buono si considera una soglia compresa tra il 250% e il 400% del reddito mediano. Questo corrisponde a un reddito annuo netto tra i 68.000 e i 108.000 euro, che permette di accedere a un tenore di vita superiore alla media.

Per chi guadagna oltre i 108.000 euro annui, si entra nella fascia di redditi alti, che sono meno del 5% della popolazione. Questi livelli consentono di risparmiare e investire una parte del reddito e consolidare un patrimonio che può generare ulteriore ricchezza nel tempo. Per i redditi superiori ai 270.000 euro annui, si parla di super ricchi, una categoria ridotta in Italia ma con un peso economico e sociale rilevante.

Quando si può parlare di patrimonio buono

Un patrimonio si può considerare buono anche in relazione alla sua capacità di garantire sicurezza economica e opportunità future. In Italia, possedere una prima casa è il fulcro della ricchezza per molte famiglie. Secondo i dati Istat, circa il 70% degli italiani è proprietario di un’abitazione, con un valore medio stimato intorno ai 200.000 euro. Per essere considerato davvero solido, un patrimonio deve andare oltre il semplice possesso di beni immobili e comprendere una componente liquida o investibile che consenta di affrontare imprevisti o cogliere opportunità.

Ad esempio, un portafoglio composto da investimenti finanziari e immobili secondari con un valore complessivo di almeno 300.000 euro, oltre alla casa di proprietà, può essere considerato un patrimonio buono per garantire una stabilità a lungo termine. Questa capacità di diversificazione è ciò che distingue un patrimonio solido da uno limitato, confinato in beni poco liquidi.

Un patrimonio può allora essere definito buono in Italia quando consente di superare le necessità di base, accumulare risparmi e cogliere opportunità di crescita. A livello numerico si traduce in un patrimonio netto superiore ai 500.000 euro, con una componente liquida o investibile. Dal lato del reddito, superare i 68.000 euro annui permette di accedere a uno stile di vita superiore alla media. Il concetto di buono resta comunque relativo, influenzato da variabili come il costo della vita, la località di residenza e le aspettative personali.

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