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In quali casi si può richiedere modifica orario di lavoro o flessibilità oraria e quando deve essere concessa

di Marianna Quatraro pubblicato il
Flessibilità oraria lavoro

Quando un lavoratore può chiedere un cambio di orario o flessibilità? Casi previsti, diritti e i motivi per cui il datore di lavoro dovrebbe accogliere la richiesta

La possibilità di richiedere una modifica dell'orario di lavoro è un diritto rilevante per molti dipendenti italiani. Cambiare gli orari lavorativi può essere essenziale per conciliare esigenze personali, familiari o di salute con gli impegni professionali. 

Motivazioni valide per chiedere una modifica o una flessibilità oraria

Le motivazioni per richiedere una modifica o flessibilità oraria si concentrano principalmente su esigenze personali, familiari, di salute e professionali. Tra le motivazioni più comuni vi sono:

  • Cura di familiari: situazioni che prevedono l’assistenza di familiari con disabilità o patologie gravi, regolamentate dalla Legge 104/1992. Chi si prende cura di parenti con invalidità o condizioni croniche può chiedere riduzioni o modulazioni orarie.
  • Genitorialità: i genitori di figli minori di 13 anni, o con disabilità, hanno priorità nell’accesso al part-time, secondo l’art. 8 del Decreto Legislativo 81/2015.
  • Problemi di salute: patologie personali che richiedono cure o trattamenti medici regolari, esigenze di riabilitazione o terapie periodiche. I lavoratori con diagnosi di malattie oncologiche, croniche o degenerative possono presentare richiesta di flessibilità o riduzione dell’orario con certificazione medica che ne attesti la gravità.
  • Formazione e aggiornamento professionale: gli studenti lavoratori, tutelati dallo Statuto dei Lavoratori all’articolo 10, possono ottenere adattamenti per frequentare corsi o sostenere esami, presentando idonea documentazione.
  • Miglioramento della produttività e benessere lavorativo: necessità di un migliore bilanciamento tra vita privata e lavoro per ridurre stress e aumentare l’efficienza e adozione di orari più flessibili per evitare problemi di traffico e migliorare la puntualità.
L’esperienza della pandemia ha reso più diffusa la possibilità di lavorare in modalità agile, riducendo la necessità di presenza fisica costante. Il lavoro da remoto o con orari flessibili può favorire la produttività e il benessere. I contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) forniscono ulteriori possibilità, come la flessibilità oraria per gestire l’inserimento scolastico dei figli o per garantire un miglior equilibrio tra vita personale e professionale.

Come richiedere la flessibilità o riduzione dell'orario di lavoro

Per richiedere una flessibilità o riduzione dell’orario di lavoro, è necessario presentare una domanda scritta al datore di lavoro o al responsabile delle risorse umane. In molti casi, i contratti collettivi nazionali di lavoro (CCNL) prevedono moduli dedicati, che semplificano il processo.

La richiesta deve includere:

  • Dettagli dell’orario desiderato: indicare specificamente la modifica richiesta, come la riduzione del monte ore settimanale o l’introduzione di fasce orarie flessibili.
  • Motivazione: la lettera deve chiarire la ragione della richiesta, ad esempio esigenze familiari, problemi di salute o studio, supportando il tutto con documentazione idonea come certificati medici o attestati scolastici.
  • Durata: specificare se la modifica è temporanea o permanente, indicando una data di inizio ed eventualmente una data di fine.
  • Concordare con il datore di lavoro una fase di prova, se necessario, per valutare gli effetti della modifica
Dopo la presentazione, il datore di lavoro è tenuto a rispondere entro i termini previsti dalla normativa o dal contratto applicabile. In caso di accoglimento, sarà necessario firmare un accordo scritto che formalizzi il nuovo orario, rispettando le condizioni stabilite.

Motivi per cui l'azienda dovrebbe concedere la flessibilità oraria

Le aziende possono trarre numerosi vantaggi dall’accettare richieste di modifica dell’orario lavorativo, tra cui:

  • Aumento della produttività: i dipendenti con maggiore autonomia nella gestione del proprio tempo lavorano con più motivazione e impegno.
  • Riduzione dell’assenteismo: con orari più adatti alle esigenze personali, i lavoratori tendono a ridurre i giorni di assenza.
  • Miglioramento della soddisfazione e della retention: un ambiente di lavoro flessibile incentiva la permanenza dei dipendenti e riduce il turnover.
  • Migliore gestione del lavoro e riduzione dello stress: dipendenti meno stressati lavorano meglio e sono più efficienti.
  • Adattamento alle nuove esigenze del mercato: sempre più aziende adottano modelli di lavoro flessibili per rimanere competitive e attrarre talenti.
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