Quanto investono gli italiani nei fondi nel 2025? Dati, tendenze generazionali, differenze regionali e profili degli investitori, approfondendo preferenze, accessibilità e impatto dell’educazione finanziaria.
L’analisi sull’investimento nei fondi comuni, condotta da Assogestioni per il 2025, restituisce una fotografia dell’Italia in mutamento economico e demografico. I sottoscrittori rappresentano oggi una platea variegata e in crescita, segno di una cultura finanziaria sempre più diffusa. Crescono nuovi investitori, si ampliano le opportunità e si accentuano alcune disparità territoriali e patrimoniali, elementi centrali nell’interpretare i numeri e le tendenze.
Strumenti collettivi quali i fondi comuni sono percepiti come soluzioni accessibili, adatte sia a chi dispone di capitali limitati che a risparmiatori con patrimoni rilevanti. L’investimento fondi comuni Assogestioni riflette sia le scelte della popolazione adulta quanto le aspirazioni delle nuove generazioni, all’interno di uno scenario europeo sempre più competitivo.
Alla fine del 2024, il numero degli italiani che hanno scelto i fondi comuni ha raggiunto quota 11,6 milioni, secondo l’Osservatorio dell’Ufficio Studi Assogestioni. L’aumento rispetto all’anno precedente, pari a circa 500.000 persone, è stato alimentato dall’arrivo di 1,5 milioni di nuovi sottoscrittori, dato che ha più che compensato le uscite.
Questo porta il tasso di partecipazione al 19,7% sull’intera popolazione nazionale: un cittadino su cinque attualmente indirizza parte dei propri risparmi verso l’investimento fondi comuni Assogestioni.
Il valore medio pro capite investito si attesta a 52.000 euro, in lieve aumento rispetto al 2023, sia per effetto dei nuovi flussi sia per il favorevole andamento dei mercati.
Tuttavia, la lettura della sola media nasconde un elemento: la concentrazione patrimoniale è elevata. Il 25% degli investitori più abbienti detiene circa il 75% degli asset complessivi, in linea con i dati della Banca d’Italia.
Cinque milioni e mezzo di sottoscrittori (metà del totale) possiede importi inferiori a 21.000 euro, segnando la vocazione democratico-inclusiva dello strumento.
Tipologia fondo |
Investimento medio (€) |
Fondi italiani |
33.000 |
Fondi cross-border |
59.000 |
Media generale |
52.000 |
Valore mediano |
15.000-21.000 |
I fondi comuni si rivelano accessibili anche a piccoli risparmiatori, offrendo gestione professionale e diversificazione.
L’investitore medio ha oggi 61 anni. I Baby Boomer rappresentano il 41% dei sottoscrittori e controllano il 48% del patrimonio; tuttavia, la presenza dei giovani cresce:
Pur in crescita, la penetrazione dei fondi tra giovani resta contenuta rispetto agli standard internazionali. In Italia, solo il 7% della Gen Z e il 13% dei Millennials investe in fondi comuni, mentre negli Stati Uniti le percentuali salgono al 35% e al 49%.
L’investimento medio under40 aumenta: la Gen Z passa a 14.000 euro (da 13.000 nell’anno precedente), i Millennials a 24.000 euro (da 21.000). Tuttavia, rimane ampio il divario generazionale con i Boomers (62.000 euro medi).
Menzione rilevante al passaggio generazionale della ricchezza: il 70% degli asset resta nelle mani delle generazioni senior, rendendo questo tema prioritario per l’industria e la programmazione patrimoniale.
La partecipazione agli investimenti evidenzia forti squilibri territoriali:
Regione |
Tasso partecipazione (%) |
Investimento medio (€) |
Emilia-Romagna |
30,2 |
- |
Lombardia |
28,1 |
58.918 |
Piemonte |
27,4 |
57.579 |
Liguria |
- |
58.675 |
Calabria |
- |
36.742 |
Il potenziale di sviluppo a Sud viene confermato dalla prevalenza di liquidità, indicazione di risorse che potrebbero essere maggiormente valorizzate nel futuro.
I sottoscrittori italiani mostrano ampia diversificazione nelle scelte di fondo e nei canali di accesso.
L’evoluzione dei sottoscrittori dimostra la crescente consapevolezza finanziaria. Più della metà dei risparmiatori dedicherebbe tempo all’approfondimento delle proprie competenze economiche, con particolare interesse tra le fasce più giovani e adulte.
L’investimento fondi comuni Assogestioni si conferma strumento virtuoso per educazione finanziaria, favorendo la diversificazione e la pianificazione del risparmio e rendendo l’accesso al mercato più inclusivo.