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Quanto investe un italiano in media nei fondi di investimento nel 2025, in quali e il suo profilo

di Marcello Tansini pubblicato il
Quanti italiani investono nei fondi

Quanto investono gli italiani nei fondi nel 2025? Dati, tendenze generazionali, differenze regionali e profili degli investitori, approfondendo preferenze, accessibilità e impatto dell’educazione finanziaria.

L’analisi sull’investimento nei fondi comuni, condotta da Assogestioni per il 2025, restituisce una fotografia dell’Italia in mutamento economico e demografico. I sottoscrittori rappresentano oggi una platea variegata e in crescita, segno di una cultura finanziaria sempre più diffusa. Crescono nuovi investitori, si ampliano le opportunità e si accentuano alcune disparità territoriali e patrimoniali, elementi centrali nell’interpretare i numeri e le tendenze.
Strumenti collettivi quali i fondi comuni sono percepiti come soluzioni accessibili, adatte sia a chi dispone di capitali limitati che a risparmiatori con patrimoni rilevanti. L’investimento fondi comuni Assogestioni riflette sia le scelte della popolazione adulta quanto le aspirazioni delle nuove generazioni, all’interno di uno scenario europeo sempre più competitivo.

Quanti italiani investono nei fondi: numeri, crescita e tasso di partecipazione

Alla fine del 2024, il numero degli italiani che hanno scelto i fondi comuni ha raggiunto quota 11,6 milioni, secondo l’Osservatorio dell’Ufficio Studi Assogestioni. L’aumento rispetto all’anno precedente, pari a circa 500.000 persone, è stato alimentato dall’arrivo di 1,5 milioni di nuovi sottoscrittori, dato che ha più che compensato le uscite.
Questo porta il tasso di partecipazione al 19,7% sull’intera popolazione nazionale: un cittadino su cinque attualmente indirizza parte dei propri risparmi verso l’investimento fondi comuni Assogestioni.

  • Totale investitori: 11,6 milioni
  • Nuovi sottoscrittori nell’ultimo anno: 1,5 milioni
  • Patrimonio gestito complessivo: 608 miliardi di euro
Il trend di crescita e la maggiore diversificazione dell’utenza sottolineano come siano sempre di più le famiglie che cercano protezione, pianificazione e opportunità di rendimento attraverso i fondi comuni.

Quanto investe in media un italiano: dati medi, concentrazione e accessibilità

Il valore medio pro capite investito si attesta a 52.000 euro, in lieve aumento rispetto al 2023, sia per effetto dei nuovi flussi sia per il favorevole andamento dei mercati. 
Tuttavia, la lettura della sola media nasconde un elemento: la concentrazione patrimoniale è elevata. Il 25% degli investitori più abbienti detiene circa il 75% degli asset complessivi, in linea con i dati della Banca d’Italia.
Cinque milioni e mezzo di sottoscrittori (metà del totale) possiede importi inferiori a 21.000 euro, segnando la vocazione democratico-inclusiva dello strumento.

Tipologia fondo

Investimento medio (€)

Fondi italiani

33.000

Fondi cross-border

59.000

Media generale

52.000

Valore mediano

15.000-21.000

I fondi comuni si rivelano accessibili anche a piccoli risparmiatori, offrendo gestione professionale e diversificazione.

Il profilo dell’investitore italiano: età, generazioni e gender gap

L’investitore medio ha oggi 61 anni. I Baby Boomer rappresentano il 41% dei sottoscrittori e controllano il 48% del patrimonio; tuttavia, la presenza dei giovani cresce:

  • Millennials & Gen Z: 15% dei sottoscrittori (in possesso del 6% del capitale)
  • Nuovi investitori under40 nel 2024: 23% del totale
La quota femminile mostra un progresso strutturale: le donne costituiscono il 47% dei sottoscrittori (contro il 34% nel 1996), con uno scarto di investimento medio ormai limitato: 50.000 euro per le investitrici contro 55.000 euro degli uomini. 
Le tendenze demografiche e la crescente equità di genere emergono quali elementi distintivi del segmento.

Pur in crescita, la penetrazione dei fondi tra giovani resta contenuta rispetto agli standard internazionali. In Italia, solo il 7% della Gen Z e il 13% dei Millennials investe in fondi comuni, mentre negli Stati Uniti le percentuali salgono al 35% e al 49%.
L’investimento medio under40 aumenta: la Gen Z passa a 14.000 euro (da 13.000 nell’anno precedente), i Millennials a 24.000 euro (da 21.000). Tuttavia, rimane ampio il divario generazionale con i Boomers (62.000 euro medi). 
Menzione rilevante al passaggio generazionale della ricchezza: il 70% degli asset resta nelle mani delle generazioni senior, rendendo questo tema prioritario per l’industria e la programmazione patrimoniale.

Distribuzione geografica e differenze regionali negli investimenti

La partecipazione agli investimenti evidenzia forti squilibri territoriali:

  • Nord Italia: ospita il 64% dei sottoscrittori e il 68% dello stock gestito
  • Centro: inferiore alla media nazionale (49.000 euro investimento medio)
  • Sud e Isole: partecipa meno (meno del 10% in alcune regioni), investimento medio di 43.000 euro e forte preferenza per la liquidità (70% dei portafogli contro il 45% del Nord)
Regione

Tasso partecipazione (%)

Investimento medio (€)

Emilia-Romagna

30,2

-

Lombardia

28,1

58.918

Piemonte

27,4

57.579

Liguria

-

58.675

Calabria

-

36.742

Il potenziale di sviluppo a Sud viene confermato dalla prevalenza di liquidità, indicazione di risorse che potrebbero essere maggiormente valorizzate nel futuro.

Quali fondi vengono scelti: preferenze, asset allocation e canali di investimento

I sottoscrittori italiani mostrano ampia diversificazione nelle scelte di fondo e nei canali di accesso.

  • Canali: sportello bancario (95% fondi italiani), mentre i consulenti finanziari dominano nella vendita di fondi cross-border (49%)
  • Modalità: il versamento unico (PIC) coinvolge il 62% degli investitori, ma i piani di accumulo (PAC) raggiungono oggi il 21% e superano il 50% tra gli under 40
L’asset allocation tipo resta orientata a comparti obbligazionari e monetari (40%), azionari (25%), fondi flessibili (21%) e bilanciati (14%).
L’home-bias rimane marcato, con 20% di esposizione verso strumenti azionari e obbligazionari domestici. La componente azionaria in portafoglio, benché più presente tra i giovani, non supera il 40% tra Gen Z e Millennials, lontano dalle percentuali osservate presso i coetanei americani.

Educazione finanziaria e tendenze per il futuro

L’evoluzione dei sottoscrittori dimostra la crescente consapevolezza finanziaria. Più della metà dei risparmiatori dedicherebbe tempo all’approfondimento delle proprie competenze economiche, con particolare interesse tra le fasce più giovani e adulte.
L’investimento fondi comuni Assogestioni si conferma strumento virtuoso per educazione finanziaria, favorendo la diversificazione e la pianificazione del risparmio e rendendo l’accesso al mercato più inclusivo.

  • 60% degli italiani propende per investimenti di almeno cinque anni
  • 63,3% degli intervistati si dichiara interessato ai fondi ESG (ambientali, sociali, governance)
  • La fiducia nei consulenti finanziari rimane elevata, rafforzando il legame tra professionalità e sicurezza nelle scelte
  • L’attenzione alle truffe e alle pratiche scorrette alimenta una cultura della prudenza
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