Nel 2025, prestiti personali: evoluzione delle rate medie, tassi d'interesse, spese accessorie e criteri bancari. Analisi di simulazioni, trend, consigli per orientarsi tra norme e cambiamenti del mercato creditizio.
I prestiti personali rappresentano una tra le forme di finanziamento più diffuse in Italia per far fronte a esigenze di liquidità non tipizzate. Questi strumenti, erogati da banche o intermediari, consentono di ottenere una somma in tempi rapidi da restituire tramite una rata fissa periodica, senza la necessità di giustificare la finalità specifica. La flessibilità nell'utilizzo li distingue dai mutui ipotecari, solitamente vincolati all'acquisto di un immobile. Prima di sottoscrivere un impegno simile, è necessario valutare attentamente la sostenibilità della rata e approfondire il piano di ammortamento proposto.
Per calcolare la rata media di un prestito personale si utilizzano parametri precisi: importo richiesto, tasso d’interesse (TAN) e durata del rimborso. Nel 2025 la rata viene impostata nella maggior parte dei casi secondo il cosiddetto ammortamento "alla francese", che prevede quote di capitale crescenti e interessi decrescenti nel corso del tempo. Gli strumenti di calcolo digitale – ampiamente diffusi sui portali bancari – offrono una prima stima della rata, ma occorre sempre tenere conto della situazione reddituale personale: una regola prudenziale suggerisce di non superare mai un terzo del reddito disponibile con la somma delle rate in corso.
I tassi di interesse applicati ai prestiti personali in Italia hanno seguito l’oscillazione del costo del denaro deciso dalla BCE. Dopo un periodo di forti rialzi, nel biennio 2022-2023, il 2025 si apre con una progressiva riduzione dei tassi medi: il TAN sulle operazioni di credito personale, che aveva superato il 10%, si attesta ora su una media dell’8%, con migliori occasioni possibili in presenza di affidabilità creditizia elevata e richieste di importo contenuto.
È attualmente in corso una convergenza dei tassi a livelli pre-crisi grazie alle politiche accomodanti dell’Eurotower. Gli indicatori più rilevanti sono:
Oltre agli interessi, il costo totale di un prestito personale comprende una serie di spese accessorie che possono incidere in modo rilevante sulla convenienza dell’offerta. Il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) rappresenta l’indicatore di riferimento più affidabile, poiché esprime in percentuale il costo effettivo annuale dell’operazione, includendo interessi, commissioni di istruttoria, spese di incasso rata, eventuali assicurazioni obbligatorie e imposte.
Costi accessori tipici |
|
Spese di istruttoria |
20-150 € |
Incasso rata |
1-5 € mensili |
Assicurazioni facoltative |
Differenziate |
Imposte sostitutive |
0,25%-2% dell’importo |
Valutare correttamente TAEG, anziché limitarsi a confrontare i soli tassi nominali (TAN), costituisce una garanzia di trasparenza e protegge da soprese sui costi effettivi nel corso del rimborso.
L’analisi storica evidenzia come, dopo il 2022-2023, il costo del denaro abbia subito oscillazioni significative. Nel 2023 il TAN medio applicato ai prestiti personali era salito oltre il 14%, comportando una netta crescita del costo-finanziamento e delle relative rate mensili. Il biennio successivo, sostenuto dall’allentamento della politica monetaria europea, ha visto i tassi ridursi drasticamente, anticipando un trend favorevole per il 2025.
Le simulazioni evidenziano il peso crescente degli interessi all’aumentare della durata del prestito. Ad esempio, per un credito di 5.000 euro in 3 anni, gli interessi totali saranno inferiori rispetto a un quinquennale, a fronte di rate più elevate. La personalizzazione dei piani di rimborso rimane un elemento chiave da valutare.
Importo |
Durata |
TAN (%) |
Rata mensile (€) |
Costo totale accessori (€) |
5.000 |
36 mesi |
8,0 |
157 |
652 |
10.000 |
60 mesi |
7,6 |
201 |
1.102 |
25.000 |
84 mesi |
7,9 |
378 |
4.326 |
I parametri determinati dagli istituti per la concessione di un prestito personale coinvolgono diversi indicatori di rischio e valutazioni documentali: