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Quanto rendono davvero i fondi pensione? Analisi e statistiche aggiornate al 2025

di Chiara Compagnucci pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
Analisi e statistiche sui fondi pensione

Quanto rendono i fondi pensione nel 2025: analisi dettagliata, dati aggiornati e confronto tra rendimenti per scegliere al meglio il proprio investimento previdenziale

I fondi pensione rappresentano uno strumento essenziale per costruire un futuro finanziario sicuro dopo il pensionamento. Ma quale rendimento effettivo offrono questi strumenti previdenziali? La Commissione di vigilanza sui fondi pensione (Covip) ha pubblicato i dati relativi alle performance di tutte le forme di previdenza complementare, fornendo un quadro chiaro della situazione attuale e delle prospettive future per chi investe in questi prodotti.

Sebbene il 2025 sia stato caratterizzato da condizioni di mercato sfavorevoli, con un calo del 10% nell'indice delle obbligazioni governative dell'area euro e una flessione del 12,3% nei listini azionari mondiali, l'analisi dei rendimenti su periodi più lunghi mostra risultati incoraggianti per chi adotta una strategia di investimento a lungo termine.

La panoramica sui rendimenti dei fondi pensione nel 2025

Il 2025 ha presentato sfide significative per gli investitori in fondi pensione. Secondo i dati Covip, i rendimenti medi hanno mostrato valori negativi in tutte le categorie di investimento previdenziale:

  • I comparti obbligazionari dei Piani individuali pensionistici (Pip) hanno registrato un -5,2%
  • I comparti azionari dei Pip hanno subito un calo più marcato, con un -13,2%
  • I fondi negoziali hanno limitato le perdite a -9,8%
  • I Pip nel loro complesso hanno registrato un -11,5%
Questi dati evidenziano come, nonostante la volatilità a breve termine, le differenze di performance tra i principali strumenti previdenziali siano relativamente contenute, oscillando in un intervallo di circa 1,7 punti percentuali.

Performance dei fondi pensione su periodi medio-lunghi

L'analisi dei rendimenti su orizzonti temporali più estesi offre una prospettiva più equilibrata e rappresentativa dell'effettivo potenziale dei fondi pensione come strumento di accumulo previdenziale.

Rendimenti nel quinquennio 2018-2025

Nel periodo di cinque anni dal 2018 al 2025, i fondi pensione hanno dimostrato una notevole resilienza. Nonostante le turbolenze del 2025, la media dei rendimenti netti annui delle linee azionarie in tutte le forme di previdenza integrativa si è attestata intorno al 2%, un risultato apprezzabile considerando le condizioni di mercato.

Performance decennale (2013-2025)

Su un arco temporale di dieci anni, il quadro diventa ancora più positivo:

  • Quasi tutte le linee di investimento hanno mostrato rendimenti annui positivi
  • Solo i comparti obbligazionari dei Pip hanno registrato un leggero valore negativo (-0,2%)
  • I comparti azionari dei fondi aperti hanno offerto le performance migliori, con un 4,9% annuo
  • La media complessiva per tutte le linee di investimento si è posizionata tra il 2,2% dei fondi negoziali e il 2,9% dei Pip
Un aspetto particolarmente interessante che emerge dall'analisi decennale è il mantenimento dell'ordine di rischio-rendimento: le linee azionarie hanno generalmente reso di più (dal 4,7% al 4,9%) rispetto a quelle bilanciate (dall'1,7% al 2,9%), che a loro volta hanno superato quelle obbligazionarie (dal -0,2% al 2,4%).

Impatto dell'età sul rendimento atteso dei fondi pensione

L'orizzonte temporale dell'investimento, strettamente correlato all'età del risparmiatore, gioca un ruolo determinante nella determinazione del rendimento atteso e nella strategia di investimento ottimale.

Proiezioni di rendita per diverse fasce d'età

Secondo le stime basate sui dati Covip, l'impatto dell'età sulla rendita pensionistica complementare è significativo:

  • Per un 35enne: investendo in fondi pensione, potrebbe ottenere una rendita mensile aggiuntiva tra 139 e 236 euro, a seconda del profilo di rischio scelto
  • Per un 45enne: la rendita stimata scende a un intervallo tra 74 e 104 euro mensili
  • Per un 55enne: l'assegno complementare si riduce ulteriormente, oscillando tra 36 e 43 euro al mese
Questi dati evidenziano l'importanza di iniziare precocemente il percorso di previdenza complementare, sfruttando il potere della capitalizzazione composta su periodi più lunghi.

Efficienza finanziaria dei fondi pensione

Un parametro fondamentale per valutare l'efficacia dei fondi pensione come strumento di risparmio è l'indice di efficienza finanziaria, che confronta le rendite attese con la somma degli investimenti effettuati.

I dati mostrano un indice di efficienza medio pari a 1,7, il che significa che per ogni euro investito in un fondo pensione, si ricevono mediamente tra 1,7 e 2 euro di rendita sulla vita media. Questo risultato positivo è in parte dovuto al beneficio fiscale della deducibilità dei contributi versati.

L'efficienza risulta particolarmente elevata per i giovani investitori che scelgono linee ad alto rischio, grazie alla combinazione di un orizzonte temporale più lungo e rendimenti mediamente più alti nel tempo.

Strategie di investimento in base all'età e all'orizzonte temporale

I dati sui rendimenti a lungo termine supportano l'approccio classico alla pianificazione previdenziale, che suggerisce di adattare il profilo di rischio in base all'età e al tempo rimanente prima del pensionamento.

Strategia per i giovani lavoratori

Per chi ha davanti a sé molti anni di vita lavorativa, la strategia consigliata è quella di puntare su linee di investimento bilanciate o azionarie. Questo approccio permette di massimizzare i rendimenti attesi sfruttando la maggiore tolleranza al rischio derivante dall'orizzonte temporale esteso. I dati Covip mostrano che, su periodi di 20 anni, le linee azionarie hanno costantemente sovraperformato le altre tipologie di investimento.

Strategia per i lavoratori prossimi alla pensione

Con l'avvicinarsi dell'età pensionabile, diventa più prudente ridurre gradualmente l'esposizione al rischio, privilegiando comparti bilanciati o obbligazionari. Questa strategia mira a preservare il capitale accumulato, riducendo il rischio di subire perdite significative in prossimità del pensionamento che potrebbero non essere recuperabili nel breve periodo rimanente.

Confronto tra fondi pensione e TFR

Un elemento spesso dibattuto nella pianificazione previdenziale è la scelta tra il mantenimento del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) in azienda e il suo conferimento a un fondo pensione.

I dati Covip sui rendimenti a 20 anni mostrano che la maggior parte delle linee di investimento dei fondi pensione ha superato la rivalutazione del TFR nello stesso periodo. Tuttavia, è importante sottolineare che il confronto non dovrebbe basarsi esclusivamente sui rendimenti, ma considerare anche:

  • I costi di gestione dei fondi pensione
  • Il diverso trattamento fiscale
  • La flessibilità di accesso ai fondi
  • Le esigenze personali di liquidità
La scelta ottimale dipende dalla situazione individuale, dall'età, dal reddito e dagli obiettivi finanziari personali.

Il ruolo della diversificazione nei fondi pensione

I dati sui rendimenti dei diversi comparti evidenziano l'importanza della diversificazione negli investimenti previdenziali. I fondi pensione offrono linee di investimento con diversi profili di rischio-rendimento, permettendo ai sottoscrittori di costruire un portafoglio previdenziale personalizzato.

La diversificazione può avvenire sia tra diverse linee all'interno dello stesso fondo, sia distribuendo i contributi tra diversi strumenti previdenziali. Questa strategia consente di bilanciare rischi e opportunità, aumentando la probabilità di ottenere rendimenti soddisfacenti nel lungo periodo.

I rendimenti medi netti annuali su periodi di 10-20 anni variano considerevolmente: dall'1,1% dei comparti obbligazionari puri dei fondi negoziali fino al 4,2% delle linee azionarie. Questa differenza sottolinea l'importanza di una scelta consapevole basata sul proprio profilo di rischio e sull'orizzonte temporale.

Fattori che influenzano i rendimenti dei fondi pensione

I rendimenti dei fondi pensione sono influenzati da molteplici fattori, alcuni sotto il controllo del risparmiatore, altri dipendenti dalle condizioni di mercato:

Fattori controllabili dal risparmiatore

  • Scelta della linea di investimento: il profilo di rischio-rendimento selezionato
  • Costanza nei versamenti: la regolarità dei contributi influisce sul rendimento complessivo
  • Orizzonte temporale: il tempo a disposizione prima del pensionamento
  • Scelta del fondo: le diverse tipologie di fondi (negoziali, aperti, PIP) presentano strutture di costo differenti

Fattori esterni

  • Andamento dei mercati finanziari: influenza diretta sui rendimenti a breve termine
  • Politiche monetarie: i tassi di interesse impattano soprattutto sui comparti obbligazionari
  • Inflazione: erode il valore reale dei rendimenti nel tempo
  • Modifiche normative: possono alterare il trattamento fiscale e le regole di funzionamento
La consapevolezza di questi fattori permette di sviluppare strategie più efficaci per massimizzare i rendimenti della previdenza complementare.
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