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Quanto viene tassata la Rita nel 2025 se si sceglie per andare in pensione prima

di Marianna Quatraro pubblicato il
aggiornato con informazioni attualizzate il
tasse rita pensione

Qual il trattamento fiscale che si applica sulla Rita per andare in pensione anticipata fino a 5 anni prima

La Rendita Integrativa Temporanea Anticipata, comunemente conosciuta come Rita, rappresenta un'opportunità per uscire prima dal lavoro nel 2025
Ma quanto incidono le tasse su questa forma di pensionamento anticipato?

Regime fiscale della Rita, come funziona la tassazione

Il calcolo dell'importo della Rita si basa esclusivamente sui versamenti effettuati nella previdenza complementare durante la vita lavorativa. È importante sottolineare che non sono previste penalizzazioni sulla pensione finale, ma esistono specifici oneri fiscali da considerare.

Il trattamento fiscale della Rita prevede per la parte imponibile l'applicazione di una ritenuta a titolo d'imposta con aliquota agevolata del 15%. Questo rappresenta già un vantaggio rispetto ad altre forme di reddito, ma i benefici non finiscono qui.

È infatti prevista un'ulteriore riduzione di 0,30 punti percentuali per ogni anno oltre il quindicesimo di partecipazione alle forme pensionistiche complementari. Questa riduzione ha un limite massimo di 6 punti percentuali, il che significa che l'aliquota può scendere fino al 9% nei casi più favorevoli.

L'Agenzia delle Entrate, con apposita circolare, ha chiarito che le somme erogate a titolo di Rita sono equiparate a redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, definendo così in modo inequivocabile il loro inquadramento fiscale.

Opzione per la tassazione ordinaria, quando conviene

Sebbene la tassazione sostitutiva rappresenti spesso la scelta più vantaggiosa, i beneficiari della Rita hanno la possibilità di optare per la tassazione ordinaria qualora questa risulti più conveniente in base alla loro situazione reddituale complessiva.

Per esercitare questa opzione, è necessario indicare esplicitamente la propria scelta nella dichiarazione dei redditi, inserendo l'apposito codice nella casella 'Casi particolari' nel quadro dedicato ai redditi di lavoro dipendente e assimilati.

Questa flessibilità consente al contribuente di valutare annualmente quale regime fiscale risulti più vantaggioso, considerando il proprio reddito complessivo e le relative aliquote IRPEF applicabili.

Quali lavoratori possono accedere alla RITA

La possibilità di anticipare il pensionamento attraverso la Rita non è disponibile per tutti i lavoratori, ma è riservata a specifiche categorie che soddisfano determinati requisiti.

In particolare, possono beneficiare della Rita coloro che:

  • si trovano in stato di inoccupazione;
  • hanno cessato ogni attività lavorativa;
  • si trovano a non più di 5 anni dal raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia;
  • hanno maturato almeno 20 anni di contribuzione nel regime obbligatorio di appartenenza;
  • hanno accumulato almeno 5 anni di partecipazione alle forme pensionistiche complementari.

Requisiti alternativi per situazioni particolari

In alternativa ai requisiti standard, è possibile accedere alla Rita anche in presenza di:
  • inoccupazione superiore a 24 mesi;
  • massimo 10 anni alla maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia;
  • 5 anni di partecipazione alle forme pensionistiche complementari.
È importante sottolineare che la Rita è revocabile secondo le modalità stabilite da ciascuna forma pensionistica. Inoltre, è compatibile con il versamento di ulteriori contributi, anche nel caso in cui si richieda l'erogazione dell'intero montante accumulato.

Calcolo dell'impatto fiscale sulla Rita

Per comprendere meglio l'effettivo carico fiscale sulla Rita, è utile analizzare un esempio pratico. Consideriamo un lavoratore che ha partecipato a forme di previdenza complementare per 25 anni e ha accumulato un montante di 100.000 euro.

In questo caso, l'aliquota applicabile sarebbe:

  • Aliquota base: 15%
  • Riduzione per anzianità oltre i 15 anni: 0,30% × 10 anni = 3%
  • Aliquota finale: 15% - 3% = 12%
Su un montante di 100.000 euro, il prelievo fiscale ammonterebbe quindi a 12.000 euro, lasciando al beneficiario 88.000 euro netti. Questo rappresenta un vantaggio significativo rispetto alla tassazione ordinaria, che potrebbe comportare aliquote marginali fino al 43%.

Vantaggi fiscali della Rita rispetto ad altre forme di pensionamento anticipato

La Rita presenta indubbi vantaggi fiscali rispetto ad altre forme di pensionamento anticipato. Le principali differenze riguardano:

  • Tassazione agevolata con aliquota che può scendere fino al 9%
  • Assenza di penalizzazioni sulla pensione ordinaria futura
  • Flessibilità nella scelta del regime fiscale più conveniente
  • Possibilità di rateizzazione dell'erogazione con conseguente ottimizzazione fiscale
Questi elementi rendono la Rita particolarmente attraente dal punto di vista fiscale, specialmente per i lavoratori con un'anzianità significativa di iscrizione alle forme di previdenza complementare.

Compatibilità con altri redditi e conseguenze fiscali

Un aspetto da non sottovalutare è la compatibilità della Rita con altre fonti di reddito. La rendita integrativa temporanea anticipata può coesistere con:

  • Redditi da lavoro autonomo occasionale
  • Redditi da lavoro dipendente part-time
  • Altri trattamenti pensionistici
Ciascuna di queste fonti di reddito segue il proprio regime fiscale, e la scelta tra tassazione sostitutiva e ordinaria per la Rita dovrebbe tenere conto dell'intero quadro reddituale del contribuente, al fine di minimizzare il carico fiscale complessivo.

È importante consultare un esperto fiscale per valutare la soluzione più vantaggiosa in base alla propria situazione specifica, considerando non solo la tassazione della Rita ma anche le possibili interazioni con altri redditi e i contributi della pensione deducibili nel 730.