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Rimborso viaggi aumentato ai politici in manovra peggio della crescita emulamenti per 3 motivi. Ecco la presa in giro

di Marianna Quatraro pubblicato il
rimborso viaggi politici

Quali sono i motivi per cui il rimborso spese per i viaggi dei politici potrebbe risultare pi vantaggioso dellaumento dell'emolumento per gli stessi: i chiarimenti

Quali sono i tre motivi per cui il rimborso dei viaggi ai politici possono risultare peggiori dell’aumento degli stipendi proposto? Da gennaio 2025, i ministri e i sottosegretari che non sono residenti a Roma avranno diritto ad un rimborso spese per le trasferte ministeriali.

Le erogazioni saranno riconosciute, in particolare, per le spese sostenute da e per il tragitto residenza/domicilio fino al luogo di lavoro come voli, treni o auto.

Si tratta di un nuovo ‘vantaggio’ di cui potranno usufruire i politici che sostituisce l’aumento che era stato proposto per gli stipendi mensili e che potrebbe risultare ancor più conveniente. Vediamo perché.

  • Il rimborso spese più alto dell’aumento degli stipendi se non si pongono limiti
  • La tassazione sui rimborsi spesa
  • E’ più amplia la platea dei politici interessati 


Il rimborso spese più alto dell’aumento degli stipendi se non si pongono limiti

Il primo motivo per cui il rimborso spese per i politici potrebbe, paradossalmente, essere ancora più alto dell’aumento degli stipendi è la mancanza certa, al momento, di limiti.

Oggi i ministri non eletti pagano le spese di trasferta di tasca propria. Dal prossimo anno, invece, lo Stato dovrebbe definire un tesoretto di 500mila euro l'anno che dovrebbe garantire ad ogni politico interessato circa 2300 euro al mese.

Resta, però, da confermare e definire ufficialmente la cifra.

Un ulteriore limite da definire ufficialmente riguarda le effettive spese che dovranno essere oggetto del rimborso.

Al momento, infatti, si parla di rimborso delle spese di trasferta da e per il domicilio o la residenza, per l'espletamento delle proprie funzioni. Non si fa accenno alle spese per il pagamento del soggiorno a Roma, equivalente alla cosiddetta 'diaria' che hanno i parlamentari.

In questo caso, l’importo potrebbe raddoppiare o anche più. 

La tassazione sui rimborsi spesa

Un altro elemento che rende i rimborsi spesa più vantaggiosi per i politici rispetto all’aumento dello stipendio è la tassazione.

Sugli stipendi si calcola, infatti, come previsto dalla normativa, l’Irpef secondo le tre aliquote attualmente vigenti, per cui alla fine si riduce l’importo netto percepito rispetto al lordo.

I rimborsi spesa, invece, sono fiscalmente deducibili, il che significa che i politici non pagano le tasse su tali somme. Sono cioè del tutto esenti da tassazione, quindi più vantaggiosi. 

E’ più amplia la platea dei politici interessati 

Il terzo motivo per cui in realtà il rimborso spese ai politici risulta paradossalmente più conveniente dell’aumento dello stipendio, ma anche più costoso, è la platea più ampia di soggetti interessati.

Se, infatti, la proposta di aumenti fino a 7.193 euro in più al mese era stata avanzata per 17 tra ministri, viceministri e sottosegretari non parlamentari, il rimborso spese sarà riconosciuto anche ai sottosegretari, che non sono deputati o senatori.