Il rinnovo del CCNL TLC 2025-2028 introduce novità su stipendi, arretrati, inquadramenti professionali e welfare. Tra innovazione, nuove tutele e nuove regole per il settore, cambia profondamente lo scenario contrattuale.
Il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il settore delle telecomunicazioni (CCNL TLC) rappresenta un momento di svolta per l’intera filiera, non solo dal punto di vista contrattuale ma anche per l’evoluzione del settore digitale in Italia. La rinegoziazione, siglata tra le principali parti sociali, giunge dopo un periodo di complesse trattative, scioperi e manifestazioni a tutela dei lavoratori. Il settore conta oltre 200.000 addetti ed è strategico per la crescita economica nazionale, incidendo su oltre il 6% del PIL grazie a investimenti superiori a 114 miliardi di euro nell’ultimo decennio. Gli attori coinvolti hanno sottolineato l’importanza di dotarsi di una cornice normativa moderna, inclusiva e in grado di valorizzare sia le esigenze d’innovazione delle imprese che la crescita professionale delle persone. Questo nuovo accordo, il cui periodo di validità va dal 2025 al 2028, rinnova l’impegno di operatori e rappresentanze sindacali nel mettere al centro la persona, la tutela e la valorizzazione delle competenze, affrontando le esigenze di stabilità occupazionale e recupero salariale dopo le pressioni inflazionistiche degli ultimi anni.
Le modifiche introdotte nel nuovo CCNL sono espressione di una strategia volta a consolidare il settore come pilastro della trasformazione digitale. L’accordo nasce da un dialogo responsabile tra le parti che ha favorito l’adozione di interventi strutturali calibrati sulle reali esigenze del comparto. Tra le novità vi è un rafforzamento delle politiche di partecipazione e una rinnovata attenzione alla sostenibilità attraverso una connessione diretta tra principi ESG (Environmental, Social, Governance) e regole contrattuali. Le relazioni industriali vengono rafforzate tramite la digitalizzazione dei diritti e una maggiore inclusività nella gestione dei permessi.
Un punto centrale del rinnovo riguarda l’adeguamento economico degli stipendi, elemento particolarmente sentito dopo anni di inflazione elevata e di stagnazione salariale. Il nuovo CCNL prevede un incremento retributivo strutturale, diverso per aree ma coerente con il piano di rilancio del settore. In particolare:
| Livello | Incremento complessivo (2025-2028) | Modalità di erogazione |
| Livello C1 (vecchio 5° livello) | 298 € | 100 € dal 1/1/2026; 50 € dal 1/12/2026; 50 € dal 1/7/2027; 98 € dal 1/12/2028 |
| CRM-BPO C1 | 288 € | 50 € dal 1/4/2026; 35 € dal 1/12/2026; 50 € dal 1/12/2027; 50 € dal 1/7/2028; 103 € dal 1/12/2028 |
Il settore riconoscerà inoltre il recupero dell’indice IPCA sui due cicli negoziali, assicurando una compensazione reale rispetto all’erosione del potere d’acquisto. Sul fronte degli arretrati, il contratto prevede formule che consentono ai lavoratori di recuperare i mancati incrementi dovuti al lungo periodo di vacanza contrattuale. Anche i contributi al fondo di previdenza Telemaco e al Fondo Bilaterale di Solidarietà vengono incrementati, rafforzando il tasso di copertura e la solidità delle prestazioni integrative. Questi interventi hanno l’obiettivo di restituire dignità economica, assicurando sostenibilità sociale alle politiche salariali.
Il rinnovato CCNL pone grande attenzione all’aggiornamento del sistema di classificazione, elemento richiesto da tempo dalle parti sociali e ritenuto ormai non più rinviabile. Il nuovo modello prevede due articolazioni distinte: una generale per tutte le attività del settore e una specifica dedicata al comparto CRM/BPO. Viene così superata la tradizionale suddivisione in livelli a favore di “aree professionali” che danno maggior peso alle reali competenze, responsabilità e percorsi di crescita delle persone.
L’accordo introduce una disciplina innovativa per il comparto CRM/BPO, tradizionalmente esposto ai rischi legati ai cambiamenti negli appalti e alle dinamiche di dumping contrattuale. Per la prima volta viene istituita un’area contrattuale autonoma, con strumenti personalizzati:
L’accordo sottoscritto ridisegna anche gli strumenti di welfare e benessere lavorativo. Si rafforza l’offerta sanitaria integrativa, prevedendo la costituzione di un fondo di categoria per colmare le eventuali carenze delle coperture aziendali esistenti. Il tema del benessere lavorativo viene affrontato con una serie di misure tra cui: