L’attesa approvazione della Manovra Finanziaria 2026 segna una nuova fase per il sistema degli incentivi alle imprese, riportando al centro del dibattito iper ammortamento e super ammortamento come strumenti chiave per sostenere gli investimenti produttivi e la trasformazione digitale dei processi aziendali. In un contesto fatto di limitate risorse finanziarie e crescenti esigenze di competitività, queste misure sono oggetto di discussione sia per i vantaggi promessi sia per le richieste di aggiustamento avanzate dal tessuto imprenditoriale italiano.
Come funzionano iper ammortamento e super ammortamento: requisiti, accesso e vantaggi 2026
Nel 2026 iper e super ammortamento ritornano come strumenti di incentivazione degli investimenti aziendali in beni strumentali materiali e immateriali, con un’impronta rinnovata rispetto alle esperienze precedenti del Piano Industria 4.0 e delle successive evoluzioni del quadro normativo. Il funzionamento di questi regimi fiscali prevede meccanismi precisi e requisiti puntuali per l’accesso ai benefici:
- Iper ammortamento: Consente una maggiorazione significativa della quota di ammortamento fiscale per investimenti in beni strumentali tecnologicamente avanzati. Le aliquote più recenti prevedono, ad esempio, una maggiorazione del 50% per la quota di investimenti fino a 2,5 milioni di euro, del 30% per quella tra 2,5 e 10 milioni, e del 10% tra 10 e 20 milioni di euro, favorendo così una deduzione accelerata e vantaggi in termini di riduzione della base imponibile.
- Super ammortamento: Si applica agli investimenti in beni strumentali nuovi, tradizionali, con una maggiorazione della deducibilità fiscale rispetto ai criteri ordinari. Il beneficio riguarda tipicamente macchinari, impianti, attrezzature e investimenti materiali destinati all’attività d’impresa.
Accesso ai benefici avviene tramite canali digitali ufficiali, in particolare la piattaforma “Transizione 4.0” gestita dal GSE. Le imprese devono presentare:
- Documentazione di ordine e acconto (almeno il 20% dell’investimento) entro scadenze fissate;
- Comunicazioni preventive e di completamento attraverso modelli standard e firma elettronica;
- Per i beni tecnologicamente avanzati, perizia asseverata che attesti l’effettivo possesso dei requisiti tecnici e l’interconnessione ai sistemi gestionali aziendali.
Vantaggi annunciati includono:
- Accelerazione della trasformazione digitale;
- Rinnovo e ammodernamento degli apparati produttivi;
- Accessibilità anche per PMI, liberi professionisti e imprese agricole, pur con alcune limitazioni per soggetti in stato di liquidazione o sottoposti a procedura concorsuale;
- Certezza e trasparenza nella determinazione dell’incentivo, grazie all’ordine cronologico delle domande e alle comunicazioni obbligatorie.
I vantaggi risultano anche concreti in termini di liquidità fiscale, riduzione delle imposte e miglioramento dei flussi finanziari, oltre alla valorizzazione degli investimenti in ricerca, sviluppo e digitalizzazione in un’ottica di medio-lungo periodo.
Le richieste delle aziende e delle PMI: cosa non convince e quali modifiche chiedono
Il sistema produttivo italiano, tramite associazioni e rappresentanze come Confindustria e organismi delle professioni, ha espresso una serie di osservazioni critiche sulle modalità con cui iper ammortamento e super ammortamento 2026 sono stati reintrodotti. Le imprese chiedono che le misure siano più efficaci, strutturali e realmente accessibili:
- Strutturalità e orizzonte triennale: Le aziende sollecitano un’estensione su più anni, così da pianificare investimenti con una prospettiva certa e non limitata alle sole annualità; un’esigenza sottolineata soprattutto per progetti industriali complessi.
- Semplificazione burocratica: Le PMI evidenziano come la procedura di accesso agli incentivi resti pesantemente burocratizzata e talvolta opaca, auspicando modalità più automatiche e tempi ridotti per la fruizione degli incentivi, sul modello delle Zone Economiche Speciali.
- Allargamento della platea: Le richieste sono tese a includere anche aziende energivore, realtà dell’agroalimentare, cooperative e imprese nei territori svantaggiati nel perimetro degli incentivi.
- Compatibilità e cumulabilità: Un punto chiave riguarda la possibilità di cumulare le agevolazioni con altri crediti d’imposta per ricerca, sviluppo, transizione digitale ed ecologica, così da amplificare gli effetti sulla competitività.
- Correttivi sulle misure fiscali accessorie: Appelli sono stati rivolti contro la penalizzazione del credito d’imposta, la soglia di tassazione integrale dei dividendi sotto il 10% di partecipazione, e la complessità dei meccanismi di compensazione dei crediti fiscali. In particolare, i commercialisti chiedono l’eliminazione del blocco dei pagamenti ai professionisti soggetti a controlli fiscali anche su irregolarità minime, ritenendo la misura eccessivamente penalizzante.
- Fondo di Garanzia PMI: È stata sottolineata la necessità di prorogare e rafforzare questo strumento, garantendo così continuità all’accesso al credito soprattutto nei comparti più fragili.
Prospettive future: quali cambiamenti sono davvero probabili per iper e super ammortamento
In base alle
richieste presentate, è possibile che tra
i cambiamenti più plausibili per il sistema di iper ammortamento e super ammortamento potrebbero esserci:
- Estensione temporale su base triennale: Sostenuta da molte associazioni, questa soluzione consentirebbe alle imprese di programmare investimenti con maggiore certezza.
- Ampliamento della platea di beneficiari, alle categorie attualmente escluse.
- Semplificazione ulteriore delle procedure amministrative e digitalizzazione integrata degli accessi agli incentivi, per ridurre i tempi di istruttoria.
- Integrazione con finanziamenti europei, tramite strumenti come PNRR, con risorse dedicate agli obiettivi di digitalizzazione e sostenibilità ambientale.
Le principali novità della Manovra 2026 per gli incentivi alle imprese
L’iter parlamentare sta portando a una serie di novità sostanziali nella struttura degli incentivi fiscali 2026:
- Unificazione dei crediti d’imposta 4.0 e 5.0: L’obiettivo dichiarato è ridurre la frammentazione normativa, progettando un credito d’imposta unico più comprensivo, aperto anche ad imprese energivore e a settori precedentemente esclusi. La razionalizzazione mira ad abbreviare i tempi di erogazione e a favorire l’accumulabilità con altri sostegni nazionali.
- Potenziamento e proroga del Fondo di Garanzia PMI: Si prevede il rinnovo triennale dello strumento, aumentando le risorse destinate all’accesso al credito a condizioni agevolate per micro, piccole e medie imprese, con particolare attenzione al Mezzogiorno e ai territori meno serviti.
- Maggiorazione degli ammortamenti per nuovi investimenti: Confermate le aliquote superiori rispetto al regime fiscale ordinario, a vantaggio dei processi di modernizzazione di macchinari e impianti nei comparti manifatturiero e agricolo.
- Interventi per il Sud: Proroga del credito d’imposta nelle ZES e ZLS, strumenti già sperimentati con successo per incentivare la crescita delle imprese nelle aree logistiche e nelle zone a fiscalità agevolata.
- Supporto a transizione energetica e sostenibilità: Ampliamento della platea di beneficiari, con possibilità di accesso anche alle imprese più impegnate nei processi di decarbonizzazione.
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