Cosa cambia per i dipendenti agricoli di alcuni settori con il rinnovo dei contratti 2025-2026? E’ stato raggiungo l’accordo per il rinnovo del Ccnl di alcuni lavoratori dipendenti delle aziende della filiera agricola. Vediamo di seguito cosa prevede in particolare il nuovo contratto.
- Quali sono i lavoratori agricoli interessati dal rinnovo del Ccnl 2025-2026
- Cosa cambia per gli stipendi e gli arretrati
- Le reazioni
Quali sono i lavoratori agricoli interessati dal rinnovo del Ccnl 2025-2026
L’intesa, valida per il biennio economico 2025-2026, interessa, in particolare, per
i lavoratori dipendenti delle aziende di Allevatori, Consorzi e con Ccnl Zootecnico.
Le novità si applicheranno sia ai lavoratori a tempo indeterminato che agli stagionali con contratto di lavoro a termine.
Cosa cambia per gli stipendi e gli arretrati
Stando a quanto deciso, sono stati rivisti i minimi attualmente in vigore aggiornati per il biennio 2023-2024 e lo stipendio lordo a regime salirà dai 75,43 euro per il livello 3/2 ai 131,53 euro per il livello 1/2.
Gli incrementi saranno riconosciuti in tre tranche: primo gennaio 2025; primo luglio 2025 e primo settembre 2026.
Entrando più nel dettaglio, con gli aumenti stabiliti, le retribuzioni mensili cambieranno come segue:
- Livello 1/: 2.381,17 euro dal primo gennaio 2025; 2.392,51 euro dal primo luglio 2025; 2.399,31 euro dal primo settembre 2026;
- Livello 1/3: 2.277,50 euro dal primo gennaio 2025; 2.288,35 euro dal primo luglio 2025; 2.294,85 euro dal primo settembre 2026;
- Livello 1/4: 2.173,36 euro dal primo gennaio 2025; 2.183,71 euro dal primo luglio 2025; 2.189,92 euro dal primo settembre 2026;
- Livello 1/5: 2.095,98 euro dal primo gennaio 2025; 2.105,96 euro dal primo luglio 2025; 2.111,95 euro dal primo settembre 2026;
- Livello 2/1: 2.018,65 euro dal primo gennaio 2025; 2.028,26 euro dal primo luglio 2025; 2.934,03 euro dal primo settembre 2026;
- Livello 2/2: 1.964,88 euro dal primo gennaio 2025; 1974,23 euro dal primo luglio 2025; 1.979,85 euro dal primo settembre 2026;
- Livello 2/3: 1.886,69 euro dal primo gennaio 2025; 1.895,67 euro dal primo luglio 2025; 1.901,06 euro dal primo settembre 2026;
- Livello 2/4A: 1.783,23 euro dal primo gennaio 2025; 1.791,72 euro dal primo luglio 2025; 1.796,81 euro dal primo settembre 2026;
- Livello 2/4B: 1.749,28 euro dal primo gennaio 2025; 1.757,61 euro dal primo luglio 2025; 1.762,61 euro dal primo settembre 2026;
- Livello 2/5: 1.729,44 euro dal primo gennaio 2025; 1.737,68 euro dal primo luglio 2025; 1.7742,62 euro dal primo settembre 2026;
- Livello 2/6: 1.651,34 euro dal primo gennaio 2025; 1.659,20 euro dal primo luglio 2025; 1.663,92 euro dal primo settembre 2026;
- Livello 3/1: 1.493,10 euro dal primo gennaio 2025; 1.500,21 euro dal primo luglio 2025; 1.504,48 euro dal primo settembre 2026;
- Livello 3/2: 1.365,49 euro dal primo gennaio 2025; 1.372 euro dal primo luglio 2025; 1.375,90 euro dal primo settembre 2026.
Non è previsto il riconoscimento di alcun arretrato, considerando che il rinnovo del contratto è stato raggiungo ancor prima della sua naturale scadenza. Tutto, dunque, rientra nei tempi di legge
Le reazioni
Tutti i sindacati hanno espresso soddisfazione per il risultato raggiunto, che prevede per gli anni 2025-2026 un aumento del 5,8%, che si somma al 5,5% già ottenuto nel biennio 2023-2024.
Le organizzazioni sindacali hanno, però, annunciato che continueranno a lavorare affinchè il lavoro dei dipendenti del settore allevatori venga riconosciuto come usurante.
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