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Rinnovo contratto CCNL metalmeccanici 2025, incontri e scioperi riprendono ora a Gennaio. Le prospettive

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Rinnovo CCNL metalmeccanici 2025

Le trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei metalmeccanici sono riprese a gennaio 2025, dopo mesi di negoziati intensi e mobilitazioni sindacali.

Il 2025 si apre con un appuntamento cruciale per il mondo del lavoro: la ripresa delle trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei metalmeccanici, che riguarda oltre 1,6 milioni di lavoratori in tutta Italia. Dopo mesi di negoziati intensi e scioperi, gennaio è un mese decisivo per cercare un compromesso tra le richieste dei sindacati e le proposte delle associazioni datoriali:

  • Le richieste sindacali sul rinnovo CCNL metalmeccanici 2025
  • Rinnovo CCNL metalmeccanici 2025, la posizione delle imprese
  • Mobilitazioni e scioperi dei metalmeccanici per il rinnovo contratto

Le richieste sindacali sul rinnovo CCNL metalmeccanici 2025

Le organizzazioni sindacali Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm puntano a ottenere un rinnovo contrattuale che garantisca miglioramenti economici e normativi nel contesto del rinnovo del CCNL metalmeccanici. La piattaforma unitaria avanzata prevede un aumento dei minimi retributivi di 280 euro nel triennio 2024-2027. Questa cifra, secondo i rappresentanti dei lavoratori, è necessaria per adeguare i salari all’inflazione e migliorare il potere d’acquisto delle famiglie.

Un altro punto chiave è l’aumento dell’elemento perequativo a 700 euro annui per i lavoratori impiegati in aziende prive di premi di risultato. Questa misura punta a colmare le disparità salariali tra i lavoratori del settore per garantire un riconoscimento economico adeguato anche a chi opera in realtà meno strutturate. I sindacati chiedono maggiori tutele sul fronte della sicurezza e una regolamentazione più chiara del lavoro agile, tema sempre più centrale nel panorama lavorativo post-pandemia.

Rinnovo CCNL metalmeccanici 2025, la posizione delle imprese

Sul fronte opposto, le associazioni datoriali Federmeccanica e Assistal hanno proposto un adeguamento dei salari basato sull’Indice dei Prezzi al Consumo Armonizzato al netto dei beni energetici importati (IPCA NEI). Questa formula prevede un aumento complessivo di circa 173,37 euro nel periodo 2025-2028. Gli industriali sostengono che questa cifra sia coerente con l’andamento economico e con le capacità delle imprese di sostenere ulteriori incrementi.

Federmeccanica ha sottolineato che il settore è ancora alle prese con le conseguenze della pandemia e con le sfide legate alla transizione ecologica e digitale. Per questo motivo, gli aumenti salariali proposti sono distribuiti in modo graduale, con una parte degli adeguamenti prevista per giugno e un’altra per dicembre. Questa soluzione non ha però incontrato il favore dei sindacati, che la considerano insufficiente rispetto alle richieste avanzate.

Mobilitazioni e scioperi dei metalmeccanici per il rinnovo contratto

La distanza tra le posizioni delle parti ha portato a un’escalation di mobilitazioni nel corso del 2024, culminate nello sciopero nazionale del 13 dicembre, con un’ampia adesione da parte dei lavoratori. Anche il 2025 si apre con nuove azioni di protesta, come lo sciopero indetto a Teramo il 7 gennaio, dove i lavoratori manifesteranno davanti alla sede di Confindustria per chiedere un rinnovo contrattuale più equo.

Nonostante le tensioni,ci sono segnali di apertura al dialogo. Federmeccanica ha espresso disponibilità a proseguire le trattative, auspicando di trovare un punto di incontro che soddisfi entrambe le parti. Le prossime settimane saranno determinanti per capire se sarà possibile raggiungere un accordo entro i primi mesi dell’anno o se si dovrà ricorrere ad altre mobilitazioni.

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