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Rinnovo contratto metalmeccanici 2024, le ultime novità sulle trattative per modifiche CCNL

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Orari di lavoro sulle modifiche CCNL

Tra stipendi e orari di lavoro, andiamo alla ricerca delle ultime novità e degli aggiornamenti sul rinnovo contratto metalmeccanici 2024.

Le organizzazioni sindacali Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm hanno presentato una proposta per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici con Federmeccanica e Assistal. Il nuovo contratto avrà una durata dal 30 giugno 2024 al 30 giugno 2027 e sarà sottoposto a una consultazione certificata, con voto segreto dei lavoratori per l'approvazione finale.

Il contratto attuale, che coinvolge più di 1,5 milioni di lavoratori in circa 30.000 aziende, scadrà il 30 giugno, e nel 2022 ha rappresentato l'8% del Pil italiano, il 6,2% dell'occupazione e il 45% delle esportazioni del Paese. Vediamo insieme in questo articolo:

  • Gli aggiornamenti sugli stipendi nel rinnovo contratto metalmeccanici 2024
  • Le ultime novità sugli orari di lavoro sulle modifiche CCNL

Gli aggiornamenti sugli stipendi nel rinnovo contratto metalmeccanici 2024

L'aumento economico dei minimi retributivi di 280 euro è correlato al livello C3 del nuovo inquadramento contrattuale dei metalmeccanici, considerato come il parametro medio di riferimento. I sindacati propongono un incremento dell'importo annuo dell'elemento di perequazione a 700 euro per i dipendenti di imprese che non applicano un premio di risultato o non hanno voci retributive derivanti dalla contrattazione aziendale.

In materia di welfare, i sindacati propongono di aumentare l'importo dei flexible benefit a 250 euro all'anno e di istituire una Piattaforma metalmeccanica Welfare a livello nazionale, gestita dalle parti, per consentire la conversione del Premio di risultato in prestazioni di welfare per tutti i dipendenti. Questa piattaforma mira a offrire ulteriori convenzioni e sostegno ai dipendenti, inclusa un'adeguata integrazione del contributo mensile aziendale al Fondo sanitario per lo sviluppo di prestazioni integrative e mutualistiche.

Si propone anche di aumentare il numero di aderenti al Fondo previdenziale Cometa attraverso incentivi straordinari riservati ai nuovi aderenti. Sulla conciliazione tra vita lavorativa e familiare, si propone l'utilizzo dei Permessi annui retributivi anche in frazioni d'ora, sia per i lavoratori giornalieri che per quelli impegnati in turni di lavoro, con preavviso ridotto o nullo per l'assistenza a familiari anziani, disabili o minori.

Si suggerisce di integrare il trattamento economico dei congedi parentali al 100% del reddito per ulteriori due mesi e di definire linee guida per la contrattazione di secondo livello e la modalità di conversione volontaria dei permessi di studio retribuiti in ore.

Le ultime novità sugli orari di lavoro sulle modifiche CCNL

La piattaforma sindacale propone di sperimentare e consolidare, a livello di contratto nazionale, la riduzione dell'orario di lavoro e la rimodulazione tramite modalità come il telelavoro e il lavoro agile, già in parte adottate nella contrattazione di secondo livello, mediante un maggiore utilizzo degli impianti e l'implementazione di nuovi turni.

Si propone la definizione di una normativa quadro a livello nazionale. Queste misure, secondo i sindacati, aumentano l'attrattività del settore per le giovani generazioni e possono migliorare le condizioni di lavoro riducendo gli infortuni.

Fiom, Fim e Uilm propongono anche di ridurre l'orario di lavoro, implementando quanto già previsto per il lavoro a turni nei settori e nelle aziende coinvolti da processi di transizione, riorganizzazione, crisi e riqualificazione professionale. Si chiede di avviare una fase sperimentale contrattuale per raggiungere progressivamente una riduzione dell'orario di lavoro a 35 ore settimanali, fatta salva l'esistenza di intese aziendali.

Secondo i sindacati, le parti devono coinvolgere il governo per individuare uno strumento legislativo che favorisca la riduzione contrattuale dell'orario di lavoro, anche destinando le risorse attualmente impegnate in ammortizzatori sociali, favorendo così il sostegno alla formazione.

Il decreto milleproroghe, riguardante le proroghe oltre i 12 mesi e i rinnovi dei contratti a termine, ha prorogato gli accordi individuali fino alla fine dell'anno in assenza di specifiche previsioni contrattuali.

Secondo i sindacati, è necessario definire contrattualmente gli ambiti relativi alle causali, le modalità e i tempi di stabilizzazione nel caso di utilizzo dei contratti a termine e di somministrazione per periodi superiori ai 12 mesi. Fiom, Fim e Uilm ritengono inoltre essenziale individuare percorsi di stabilizzazione al termine dei 24 mesi di rapporto di lavoro per i lavoratori con contratti a tempo determinato, in somministrazione a tempo determinato e in staff leasing, anche nei casi di successione di contratti.

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