Riscatto agevolato della laurea per il personale scolastico e universitario, con costi ridotti da oltre 6.000 a circa 900 euro l’anno: la nuova proposta avanzata
Negli ultimi mesi è tornata al centro del dibattito politico e sindacale una proposta che potrebbe modificare in modo significativo le condizioni di accesso alla pensione per il personale scolastico e della ricerca. Il tema riguarda la possibilità di usufruire di un riscatto degli anni universitari a condizioni fortemente agevolate, aprendo così la strada a una pensione anticipata già a partire dai 60 anni di età. L’iniziativa si inserisce in un quadro più ampio di revisione delle politiche previdenziali.
Oggi la normativa sul riscatto di laurea prevede un calcolo dell’onere in base all’aliquota contributiva vigente nel fondo di appartenenza e alla retribuzione del richiedente. Anche con l’introduzione, nel 2019, del cosiddetto riscatto agevolato, la soglia rimane alta: per il 2025, ad esempio, riscattare un solo anno di studi costa circa 6.123 euro.
Il disegno di legge Bucalo è la nuova proposta, in esame presso la X Commissione del Senato, quindi non ancora legge approvata, che vuole rendere più accessibile il riscatto di laurea ai fini pensionistici, fissando il costo a 900 euro annui riscattati con un’aliquota al 5%.
Uno degli elementi fondanti della proposta riguarda la tutela contro il forte stress lavorativo, diffuso soprattutto tra gli insegnanti over 60 e i lavoratori di lunga esperienza nel sistema scolastico. L’elevato numero di anni di servizio richiesto, unito alla tardiva immissione in ruolo (intorno ai 49 anni di età), ha conseguenze dirette sulle prospettive pensionistiche e sulla salute degli operatori.
Il funzionamento del nuovo riscatto di laurea a 900 euro prevederebbe:
Tipologia di riscatto | Costo medio annuo |
Attuale riscatto ordinario | 6.000 - 9.000 euro |
Riscatto laurea agevolato (2019) | Oltre 6.000 euro |
Nuova proposta legge | 900 euro |
Inoltre, il pagamento potrà essere effettuato sia in un’unica soluzione sia in modalità rateale, con versamento diretto all’ente previdenziale di riferimento secondo le modalità definite dall’INPS.
L’applicazione della misura riguarda, secondo la proposta legislativa, il personale appartenente al comparto scuola e ricerca. Le categorie coinvolte includono:
Secondo le stime fornite dalle organizzazioni sindacali e da fonti governative, la platea potenziale dei beneficiari è pari a circa 1,2 milioni di lavoratori sul territorio nazionale.
L’introduzione di un riscatto di laurea agevolato degli anni universitari implicherebbe una serie di potenziali benefici, tanto sul piano personale quanto a livello di sistema. In particolare: