I costi medi del notaio quando si acquista una casa. Le spese da considerare per una transazione immobiliare sicura
Il rogito rappresenta uno dei momenti fondamentali nell'acquisto di un immobile: è un documento notarile che sancisce il passaggio di proprietà di un bene immobile, sia esso appartamento, edificio o terreno. Questo atto ufficiale costituisce la fase conclusiva della compravendita immobiliare e richiede necessariamente l'intervento di un pubblico ufficiale.
Con il rogito, l'acquirente ottiene formalmente la proprietà dell'immobile dal venditore attraverso un procedimento legale. A stipulare questo documento è il notaio, un professionista che riveste il ruolo di pubblico ufficiale e agisce come garante imparziale della transazione, assicurando che tutto avvenga nel rispetto delle normative vigenti. Le spese per il suo intervento variano in base a diversi fattori, ma vengono sempre concordate preventivamente e poi inserite nel documento perché siano tracciabili.
Il notaio redige il rogito, legge dinanzi alle due parti, venditore e compratore, l'intero contratto, spiega i passaggi cruciali e verifica la regolarità della documentazione richiesta. Ma quali sono effettivamente le spese medie notarili quando si compra una casa? Esaminiamo nel dettaglio tutte le componenti di questo costo.
Prima della stipula dell'atto del rogito 2025, il notaio è incaricato di effettuare una serie di verifiche approfondite sull'immobile oggetto di compravendita. Se la denominazione dell'immobile è indicata come "libero al rogito", significa che lo stesso è pronto per il rogito notarile, ovvero che non presenta ipoteche, pignoramenti o altre questioni pendenti da risolvere.
Il professionista deve inoltre verificare che l'immobile sia in regola con le normative catastali ed edilizie, controllando che non vi siano abusi edilizi o difformità tra lo stato reale dell'immobile e quanto dichiarato ufficialmente. Questo processo include l'esame dei seguenti documenti:
Una volta stilato il rogito da parte del notaio per la compravendita, il documento viene distribuito in più copie con destinazioni precise: una copia andrà al venditore, una copia all'acquirente, una copia rimarrà al notaio per il suo archivio e una copia deve essere depositata alla Conservatoria dei Registri Immobiliari entro e non oltre il ventesimo giorno dalla firma dell'atto stesso. È il notaio stesso che si occupa di questo importante passaggio amministrativo.
Il rogito della casa prevede nel dettaglio:
Per quanto riguarda i costi del rogito, il notaio emette una parcella e la somma stabilita viene interamente pagata da chi effettua l'acquisto. L'acquirente non solo sostiene le spese notarili per il rogito ma anche quelle per l'atto casa, cioè l'atto di compravendita e la sua redazione; per l'atto di mutuo, se necessario; e per le spese di cancelleria ed oneri di segreteria.
Le spese notarili, dunque, riguardano la redazione dell'atto di compravendita e dell'eventuale atto di mutuo, e sono solitamente proporzionali al prezzo dell'immobile e al valore dell'ipoteca iscritta a garanzia del mutuo. In generale, più alto è il prezzo dell'immobile e l'importo del mutuo, più elevate saranno le spese notarili.
A queste vanno aggiunte le imposte per la compravendita della casa:
Considerando che, come appena spiegato, le spese notarili per rogito e altri documenti necessari per l'acquisto di un immobile variano in base al valore dell'immobile, vediamo un esempio concreto per comprendere meglio l'impatto economico.
Prendiamo il caso dell'acquisto di una prima casa con valore catastale di 80.000 euro che viene venduta a un prezzo di mercato di 275.000 euro. Applicando il principio del "prezzo-valore", le imposte verranno calcolate sul valore catastale anziché sul prezzo effettivo di vendita.
Per calcolare il valore catastale di un immobile si moltiplica la rendita catastale (rivalutata del 5%) per un coefficiente che, nel caso della prima casa, è pari a 115,5. Ipotizzando una rendita catastale di circa 700 euro, il valore catastale sarebbe:
700 € × 1,05 × 115,5 = 80.850 €
Le spese notarili in tal caso ammonterebbero a circa 2.600 euro, corrispondenti all'incirca allo 0,95% del prezzo dell'immobile. A questa cifra bisogna aggiungere le imposte e tasse per lo Stato:
Se la compravendita avviene tramite un'agenzia immobiliare, bisognerà considerare anche la provvigione di agenzia, che generalmente oscilla tra il 2% e il 4% del valore dell'immobile, con possibili variazioni a seconda degli accordi presi e della zona geografica.
Un aspetto importante da considerare quando si calcolano le spese notarili per l'acquisto della prima casa è il cosiddetto sistema del "prezzo-valore". Introdotto dalla legge n. 266/2005, questo meccanismo consente di calcolare le imposte di registro, ipotecaria e catastale sul valore catastale dell'immobile anziché sul prezzo effettivamente pagato.
Questo sistema offre diversi vantaggi:
Un aspetto da non sottovalutare quando si considera il costo totale per l'acquisto della prima casa è la possibilità di recuperare parte delle spese notarili attraverso le detrazioni fiscali. Nel 2025, la normativa fiscale prevede la possibilità di detrarre dall'IRPEF il 19% delle spese notarili, ma solo per quelle relative alla stipula del contratto di mutuo per l'acquisto dell'abitazione principale.
Nello specifico, sono detraibili:
Per poter usufruire di questa agevolazione fiscale, è necessario: