Gli scioperi nel trasporto pubblico spesso mettono a dura prova chi utilizza la metropolitana con abbonamento. Quali sono le regole, diritti e procedure per ottenere rimborsi o indennizzi nelle principali città italiane
Difficoltà e interruzioni dei servizi sono spesso all’ordine del giorno per molti utenti dei trasporti pubblici nelle principali città italiane.
Gli scioperi, i ritardi e i disservizi mettono a dura prova la vita quotidiana dei pendolari, sollevando questioni sull’equità del pagamento dell’abbonamento quando il servizio non viene garantito come previsto. Negli ultimi anni, un’attenzione crescente è stata dedicata al diritto dell’utente a essere ristorato nei casi di disservizio, con importanti novità riguardanti le modalità di rimborso e indennizzo per gli abbonati.
I meccanismi di rimborso, tuttavia, variano notevolmente tra le diverse realtà locali e richiedono attenzione alla procedura per ottenere un indennizzo effettivo.
Dal 2026 entra in vigore un nuovo sistema di tutela per gli abbonati annuali Metrebus nella capitale, risultato di un accordo tra l’azienda Atac e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Il provvedimento si rivolge agli utenti che hanno sottoscritto un abbonamento annuale fra il 2021 e il 2024, introducendo sia indennizzi per il passato sia per disservizi futuri, segnando un punto di svolta nella gestione delle contestazioni relative a ritardi e interruzioni non previste dalla società di trasporti pubblici di Roma.
Alla base della nuova procedura vi è un credito stanziato per oltre 3 milioni di euro, che verrà suddiviso tra gli abbonati annuali Metrebus in forma di voucher digitale. Il diritto all’indennizzo non scatta però automaticamente per tutti i casi, ma si basa su criteri precisi: per i disservizi verificatisi tra il 2021 e il 2024, il rimborso verrà riconosciuto con la semplice registrazione alla nuova app Atac, che sarà operativa dal 1° gennaio 2026. Invece, per eventuali ritardi futuri, è necessario attivare una procedura specifica di richiesta, anch’essa gestita tramite app e accessibile esclusivamente agli utenti con abbonamento annuale attivo.
Si sottolinea che, per la prima volta nel panorama nazionale, Atac introduce un meccanismo di indennizzo per i ritardi superiori a 15 minuti attribuibili all’azienda, escludendo tuttavia le cause di forza maggiore e i casi in cui venga fornito un servizio sostitutivo. Queste innovazioni sanciscono una maggiore responsabilizzazione dell’azienda verso l’utenza e stimolano la trasparenza e la qualità del servizio erogato.
Per poter accedere ai rimborsi promessi da Atac, è necessario rispettare alcune condizioni chiaramente definite dai nuovi accordi regolamentari. Primo requisito fondamentale riguarda il possesso di un abbonamento annuale Metrebus attivo in almeno uno dei periodi considerati. Solo chi rientra in questa categoria vedrà riconosciuto il diritto a un ristoro economico, sia retroattivo che futuro.
Tra le principali condizioni da soddisfare per ottenere il rimborso relativo a ritardi futuri, spiccano:
Sarà la nuova applicazione digitale Atac, disponibile dal 2026, a rappresentare l’unico canale ufficiale per la richiesta dei rimborsi legati a ritardi o disservizi. Gli utenti interessati dovranno effettuare la registrazione, fornire i dati richiesti come documento di identità, codice fiscale e dettagli dell’abbonamento annuale e accedere a un’area riservata per l’inserimento delle richieste individuali.
La compilazione della domanda richiede:
I meccanismi di ristoro previsti si suddividono in due: una per i disservizi storici (anni dal 2021 fino al 2024) ed una, più innovativa, diretta a chi subisce ritardi superiori a 15 minuti nel servizio regolare. In dettaglio:
Nelle principali città, la gestione dei disagi nel trasporto pubblico locale mostra differenze sostanziali rispetto al modello romano. Per quanto riguarda Atm (Milano), Gtt (Torino), Anm (Napoli) e altre aziende, la prassi dei rimborsi in caso di sciopero o gravi disservizi varia a seconda delle regole aziendali interne e della normativa regionale di riferimento.
In generale, le società come Atm e Gtt prevedono indennizzi solo in presenza di violazione delle "fasce di garanzia" o per mancanza totale del servizio, secondo quanto stabilito nelle Carte dei Servizi e nei contratti di servizio pubblico. Nei casi di sciopero che rispettano tali fasce, normalmente non viene riconosciuto un rimborso. Anche laddove si verificano ritardi e cancellazioni di corse nei periodi non coperti dalle garanzie, le aziende richiedono che l’utente presenti apposita domanda documentata, spesso con tempistiche limitate e modalità esclusivamente digitali.
Alcune aziende, come Atm a Milano, mettono a disposizione form online o sportelli dedicati per contestare disservizi persistenti ma tipicamente non attribuiscono per gli scioperi un indennizzo automatico come quello introdotto da Atac. Tuttavia, in presenza di malfunzionamenti gravi e reiterati, alcune Autorità regionali o il Comune possono prevedere campagne straordinarie di rimborso o riduzione del costo dell’abbonamento nell’anno successivo.
Altre realtà metropolitane, come Napoli, adottano un approccio simile, limitandosi a soluzioni occasionali per i disservizi eccezionali, più che a regole strutturate di indennizzo periodico. Le informazioni aggiornate sono pertanto disponibili sui siti istituzionali delle singole aziende di trasporto e occorre consultare regolarmente le Carte dei Servizi per le condizioni specifiche applicate localmente.
Il quadro normativo nazionale prevede specifiche "fasce di garanzia" durante gli scioperi del trasporto pubblico locale. Questi periodi sono studiati per assicurare la mobilità di pendolari e studenti nelle ore considerate essenziali. Ogni città si adegua fissando orari personalizzati, gestiti dalle Autorità locali in collaborazione con i sindacati e le aziende di trasporto.
Le principali città dispongono tipicamente di due fasce di servizio garantito:
| Città | Fascia Mattina | Fascia Pomeriggio |
| Milano (ATM) | inizio-8:45 | 15:00-18:00 |
| Torino (GTT) | 6:00-9:00 | 12:00-15:00 |
| Napoli (ANM) | 5:30-8:30 | 17:00-20:00 |
| Firenze | 4:15-8:14 | 12:30-14:29 |
| Bologna | inizio-8:30 | 16:30-19:30 |
Laddove vengono rispettate queste fasce, il diritto al rimborso, secondo le regole attuali, generalmente non sussiste, a meno che un abbonato non dimostri l’impossibilità oggettiva di accedere al servizio anche nelle ore garantite. Per i disservizi verificatisi al di fuori degli orari protetti, ogni realtà prevede condizioni differenti per una possibile richiesta di indennizzo.