Il licenziamento rappresenta spesso un momento critico nella vita professionale di un lavoratore, con ripercussioni significative sul piano economico e personale. Tuttavia, il sistema di welfare italiano prevede diverse forme di sostegno per chi perde involontariamente l'occupazione.
È importante sottolineare che molte delle agevolazioni disponibili sono accessibili esclusivamente quando lo stato di disoccupazione è involontario.
NASpI 2025, l'indennità di disoccupazione per chi perde il lavoro
La Nuova Assicurazione Sociale per l'Impiego (NASpI) rappresenta il principale strumento di sostegno al reddito per chi viene licenziato. Questa misura è concepita per garantire un supporto economico temporaneo durante la fase di ricerca di una nuova occupazione.
Requisiti per accedere alla NASpI nel 2025
Per ottenere l'indennità di disoccupazione NASpI è necessario soddisfare tre requisiti fondamentali:
- Avere maturato almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni precedenti l'evento di cessazione del rapporto di lavoro
- Aver svolto attività lavorativa per almeno 30 giornate effettive nel corso dell'anno civile precedente la domanda
- Aver presentato la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro (DID) presso i Centri per l'Impiego o attraverso i canali telematici dell'INPS
Durata e importo della NASpI nel 2025
La durata del beneficio è direttamente proporzionale alla storia contributiva del lavoratore. In particolare:
- L'erogazione avviene per un periodo pari alla metà delle settimane contributive accreditate negli ultimi 4 anni
- Il periodo massimo di fruizione è di 24 mesi (2 anni)
- A partire dal sesto mese di percezione, l'importo subisce una riduzione progressiva del 3% mensile
- Per i beneficiari che hanno compiuto 55 anni, la decurtazione inizia dall'ottavo mese, offrendo così una protezione più estesa per i lavoratori più maturi
Calcolo dell'importo NASpI
L'importo dell'indennità viene calcolato sulla base della
retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali degli ultimi quattro anni di lavoro. Il meccanismo di calcolo prevede:
- Se la retribuzione è inferiore o uguale a 1.425,21 euro (soglia stabilita per il 2025): l'importo sarà pari al 75% della retribuzione media mensile
- Se la retribuzione è superiore a 1.425,21 euro: l'importo sarà pari al 75% di 1.425,21 euro più il 25% della differenza tra la retribuzione media mensile e tale soglia
È importante ricordare che l'importo mensile della NASpI non può comunque superare un massimale stabilito annualmente dall'INPS, che per il 2025 è pari a 1.470,99 euro.
Assegno di Inclusione 2025, sostegno per i soggetti fragili
L'Assegno di Inclusione (ADI) è la misura che nel 2023 ha sostituito il Reddito di Cittadinanza, rivolgendosi specificamente alle categorie considerate non immediatamente occupabili o in condizione di particolare vulnerabilità.
Chi può richiedere l'Assegno di Inclusione dopo un licenziamento
Non tutti i lavoratori licenziati possono accedere all'Assegno di Inclusione. La misura è riservata esclusivamente a chi, oltre a trovarsi in stato di disoccupazione, appartiene a una delle seguenti categorie:
- Nuclei familiari con componenti disabili
- Famiglie con minori a carico
- Persone con almeno 60 anni di età
- Soggetti in condizione di svantaggio sociale e presi in carico dai servizi socio-sanitari
Requisiti economici e patrimoniali per l'ADI 2025
Per accedere alla misura, oltre all'appartenenza alle categorie sopra elencate, è necessario soddisfare una serie di requisiti stringenti:
- Cittadinanza e residenza: essere cittadino UE o suo familiare con diritto di soggiorno, oppure cittadino di paesi terzi con permesso di soggiorno UE di lungo periodo o titolare di protezione internazionale
- Residenza in Italia da almeno 5 anni, di cui gli ultimi 2 in modo continuativo
- ISEE non superiore a 9.360 euro
- Reddito familiare annuo non superiore a 6.000 euro
- Patrimonio immobiliare non superiore a 30.000 euro (esclusa la prima casa se di valore non superiore a 150.000 euro)
- Patrimonio mobiliare entro i 6.000 euro, aumentati di 2.000 euro per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000 euro, con ulteriori incrementi di 1.000 euro per ogni minorenne successivo al secondo, 5.000 euro per ogni componente disabile e 7.500 euro per ogni componente con disabilità grave o non autosufficiente
Compatibilità con il lavoro
Una caratteristica importante dell'Assegno di Inclusione è la sua compatibilità con l'avvio di un'attività lavorativa. In caso di stipula di un contratto di lavoro da parte di uno o più componenti del nucleo familiare, il maggior reddito percepito non concorre alla determinazione del beneficio economico, entro il limite massimo di
3.000 euro lordi annui. Questa disposizione intende evitare il cosiddetto "effetto trappola" e incentivare la ricerca attiva di occupazione.
Supporto alla Formazione e al Lavoro 2025, percorsi di riqualificazione professionale
Il Supporto alla Formazione e al Lavoro (SFL) è una misura specificamente rivolta ai soggetti considerati "occupabili", cioè persone in età lavorativa che non rientrano nelle categorie fragili tutelate dall'Assegno di Inclusione.
Destinatari e caratteristiche del SFL
Il sussidio è destinato alle persone:
- Di età compresa tra i 18 e i 59 anni
- In condizione di disoccupazione a seguito di licenziamento
- Con un ISEE non superiore a 6.000 euro annui
- Considerate occupabili secondo i parametri ministeriali
Importo e durata del beneficio
Il Supporto alla Formazione e al Lavoro prevede l'erogazione di un'
indennità di partecipazione di 350 euro mensili per un periodo massimo di
12 mesi. È importante sottolineare che il sussidio non viene erogato automaticamente, ma è subordinato all'effettiva partecipazione a specifiche attività:
- Corsi di formazione professionale finalizzati all'acquisizione di nuove competenze
- Progetti di inserimento lavorativo promossi dai Centri per l'Impiego
- Servizio civile universale
- Lavori socialmente utili o progetti di pubblica utilità
Attivazione del percorso di reinserimento
Per accedere al beneficio, è necessario avviare un percorso di ricerca attiva del lavoro presso un Centro per l'Impiego territoriale. Il processo prevede:
- Stipula del Patto di Attivazione Digitale (PAD)
- Sottoscrizione del Patto di Servizio Personalizzato
- Partecipazione alle misure di attivazione lavorativa individuate
- Accettazione di offerte di lavoro congrue secondo i parametri ministeriali
Il mancato rispetto degli impegni assunti comporta la decadenza dal beneficio.
Altre tutele per i lavoratori licenziati nel 2025
Indennità di disoccupazione DIS-COLL
La DIS-COLL è un'indennità di disoccupazione rivolta specificamente a:
- Collaboratori coordinati e continuativi
- Assegnisti di ricerca
- Dottorandi di ricerca con borsa di studio
Per il 2025, i requisiti includono almeno un mese di contribuzione nel periodo compreso tra il 1° gennaio dell'anno precedente l'evento di cessazione e l'evento stesso. La durata massima è di 12 mesi e l'importo viene calcolato con criteri simili a quelli della NASpI.
Trattamento di Fine Rapporto (TFR)
In caso di licenziamento, il lavoratore ha diritto alla liquidazione del TFR accumulato durante il periodo di servizio presso l'azienda. L'importo viene calcolato sommando per ciascun anno di servizio una quota pari alla retribuzione annua divisa per 13,5, rivalutata secondo un coefficiente costituito dal 75% dell'aumento dell'indice ISTAT dei prezzi al consumo, più un tasso fisso dell'1,5%.
Indennità di mancato preavviso
Nel caso in cui il datore di lavoro non rispetti il periodo di preavviso previsto dal contratto collettivo applicabile, è tenuto a corrispondere al lavoratore un'indennità sostitutiva, pari alla retribuzione che sarebbe spettata durante il periodo di preavviso non concesso.
Domande frequenti sul licenziamento e indennità di disoccupazione 2025
Se mi dimetto posso richiedere la NASpI?
In generale, le dimissioni volontarie non danno diritto alla NASpI, poiché questa è riservata a chi perde il lavoro involontariamente. Esistono tuttavia alcune eccezioni:
- Dimissioni per giusta causa
- Dimissioni durante il periodo di maternità (da 300 giorni prima della data presunta del parto fino al compimento del primo anno di vita del bambino)
- Risoluzione consensuale del rapporto di lavoro nell'ambito della procedura di conciliazione presso l'Ispettorato Territoriale del Lavoro
Posso lavorare mentre percepisco la NASpI?
È possibile lavorare durante il periodo di percezione della NASpI, con diverse conseguenze:
- In caso di lavoro subordinato con durata superiore a 6 mesi e reddito annuo superiore a 8.500 euro: la NASpI viene sospesa
- In caso di lavoro subordinato di durata inferiore a 6 mesi o con reddito annuo inferiore a 8.500 euro: la NASpI viene ridotta in base al meccanismo del "cumulo parziale"
- In caso di avvio di attività autonoma: è prevista la possibilità di richiedere l'Anticipo NASpI in un'unica soluzione
Quali sono i tempi di erogazione della NASpI nel 2025?
L'INPS generalmente eroga il primo pagamento della NASpI entro 15-30 giorni dall'accoglimento della domanda. I pagamenti successivi avvengono mensilmente, di solito intorno alla metà del mese successivo a quello di riferimento. È possibile monitorare lo stato dei pagamenti accedendo al proprio fascicolo previdenziale online sul sito dell'INPS.
L'Assegno di Inclusione è compatibile con la NASpI?
Sì, è possibile percepire contemporaneamente NASpI e Assegno di Inclusione, ma l'importo della NASpI verrà conteggiato come reddito ai fini del calcolo dell'ADI, riducendone potenzialmente l'importo. È obbligatorio dichiarare la percezione della NASpI nella domanda per l'Assegno di Inclusione.
Cosa succede se rifiuto un'offerta di lavoro mentre percepisco i sussidi?
Le conseguenze variano in base alla misura percepita:
- Per la NASpI: il rifiuto di un'offerta di lavoro congrua non comporta automaticamente la decadenza dal beneficio, ma il beneficiario deve comunque partecipare alle politiche attive proposte dal Centro per l'Impiego
- Per l'Assegno di Inclusione: il rifiuto di un'offerta di lavoro congrua (la prima se entro 80 km dalla residenza o raggiungibile in 100 minuti con mezzi pubblici; la seconda ovunque in Italia) comporta la perdita del beneficio
- Per il Supporto Formazione e Lavoro: il rifiuto di un'offerta congrua o la mancata partecipazione alle attività formative comporta l'immediata decadenza dal beneficio
Cosa fare quando la Naspi termina?
Quando l'indennità di disoccupazione termina e sei ancora senza lavoro, esistono diversi aiuti e sostegni disponibili a cui potresti avere diritto, come l'Assegno di Inclusione o il Supporto Formazione e Lavoro, a seconda della tua situazione personale ed economica.
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