Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Sportelli ATM Bancomat autonomi non proprietà di banche si diffondono nelle città. Come riconoscerli? Ci sono rischi?

di Marcello Tansini pubblicato il
Sportelli ATM Bancomat autonomi

L'aumento degli sportelli ATM autonomi nelle città italiane solleva interrogativi su sicurezza, normativa, commissioni, rischi di truffe e limiti di utilizzo. Vantaggi, regole e nuovi scenari futuri.

Negli ultimi anni, le città italiane hanno assistito all’aumento di dispositivi automatici per la gestione di operazioni finanziarie, spesso installati al di fuori dei tradizionali circuiti bancari. Gli sportelli Atm autonomi per versare e prelevare soldi rappresentano una soluzione accessibile ventiquattr'ore su ventiquattro, che si sta rapidamente diffondendo anche nelle zone meno servite dagli istituti bancari.

Questa trasformazione, favorita dall’evoluzione tecnologica e dalla riduzione delle filiali fisiche, risponde alle crescenti esigenze di rapidità, flessibilità e diversificazione dei servizi per gli utenti. Il fenomeno porta con sé nuove dinamiche operative e pone importanti questioni in termini di sicurezza, trasparenza e limiti normativi. È quindi essenziale comprendere cosa distingue questi dispositivi dagli Atm delle banche tradizionali e quali accorgimenti adottare per un uso consapevole.

Cosa sono gli ATM autonomi e come si differenziano dagli sportelli delle banche

I dispositivi Atm autonomi sono terminali automatici per operazioni di deposito e prelievo di contante, non necessariamente gestiti da istituti di credito o da Poste Italiane. Essi consentono agli utenti di accedere ai servizi di base, come il prelievo e il versamento di denaro, spesso anche con carte di debito, credito o prepagate, oltre ad alcune funzioni più avanzate come il pagamento di bollette, il controllo del saldo e delle movimentazioni e la ricarica di servizi digitali. I modelli più evoluti adottano tecnologie di identificazione contactless, sfruttando la comunicazione NFC tra carta o smartphone e terminale, migliorando la sicurezza rispetto ai sistemi basati su inserimento fisico della carta.

La principale differenza rispetto agli sportelli Atm installati presso le filiali bancarie consiste nella proprietà e nella gestione. Gli sportelli bancari sono supervisionati direttamente dalle banche, che forniscono garanzie di conformità, controllo della sicurezza fisica e delle transazioni, assistenza clienti e copertura assicurativa. Gli sportelli autonomi, invece, possono essere operati da società terze o società finanziarie specializzate, sottoposti a differenti standard di vigilanza e controllo. L’assenza di personale sul posto, la manutenzione affidata a terzi e la varietà di circuiti accettati possono comportare variabilità nell’esperienza utente e nei livelli di affidabilità.

Nella tabella seguente sono sintetizzate alcune delle differenze principali:

Atm di banca

Atm autonomo

Gestione e supervisione bancaria

Gestione da operatori privati/indipendenti

Normativa bancaria stringente

Normative meno omogenee

Standard di sicurezza elevati

Sicurezza dipendente dal gestore

Copertura assicurativa garantita

Coperture differenti

Normativa, gestione delle commissioni e trasparenza sugli ATM indipendenti

Gli Atm indipendenti sono soggetti a una regolamentazione che, seppur meno stringente rispetto alle banche, prevede comunque l’adesione ad alcune norme di trasparenza e sicurezza. In Italia, la Banca d’Italia prevede l'obbligo, anche per operatori non bancari, di conformarsi alle disposizioni relative all’antiriciclaggio e alla prevenzione delle frodi.

Dal 28 giugno 2024, una importante novità riguarda la regolazione delle commissioni applicate per il prelievo contante tramite Atm. Le nuove disposizioni, in recepimento di una direttiva europea per favorire la trasparenza, stabiliscono che sarà il gestore dell’Atm a fissare liberamente la commissione applicata per ogni operazione, ma con l’obbligo di visualizzarla prima della conferma da parte dell’utente. Questo significa che chi utilizza uno sportello Atm autonomo sarà informato in modo trasparente del costo effettivo e potrà decidere se completare l'operazione o rinunciare senza addebiti imprevisti.

Questa evoluzione normativa punta a migliorare la consapevolezza degli utenti e a favorire la concorrenza tra i diversi operatori, riducendo il rischio di costi occulti e commissioni troppo elevate. Tuttavia, le commissioni potrebbero variare notevolmente a seconda della localizzazione dello sportello, della politica commerciale del gestore e, in alcune zone poco servite, non si esclude la presenza di costi più alti. Rimane quindi importante verificare attentamente l’importo della commissione ogni volta che si effettua un’operazione su questi dispositivi. I punti cardine sono 3:

  • Obbligo di trasparenza: le tariffe devono essere visibili prima della conclusione dell’operazione
  • Libertà tariffaria: ogni gestore può prevedere costi diversi su base territoriale o per tipologie di carta
  • Possibilità di scelta: il cliente può confrontare le commissioni e selezionare lo sportello più conveniente
La normativa si applica anche ai versamenti; nei casi in cui l’operatore sia in grado di accettare depositi, valgono le stesse regole informative e di trasparenza previste per il prelievo.

Rischi e truffe con gli ATM non appartenenti alle banche: come riconoscerli e difendersi

I dispositivi autonomi, essendo spesso collocati al di fuori dell’ambiente protetto di una filiale, possono essere più vulnerabili a tentativi di truffa e attacchi fraudolenti. I rischi principali includono:

  • Cash trapping: inserimento di dispositivi per intrappolare il denaro appena erogato, inducendo l’utente a pensare a un malfunzionamento e abbandonare lo sportello
  • Skimming: utilizzo di apparecchiature per copiare i dati della carta e del PIN al momento dell’operazione
  • Clonazione e furto dati: acquisizione fraudolenta delle credenziali bancarie tramite dispositivi elettronici o social engineering
  • Finti pagamenti: raggiri legati a transazioni simulate o richieste di ricarica da parte di venditori o acquirenti in contesti non verificati
Per riconoscere un Atm autonomo e valutarne l’affidabilità è importante prestare attenzione ad alcuni dettagli:
  • Presenza di marchi di circuiti internazionali riconosciuti (Visa, Mastercard, ecc.)
  • Visualizzazione chiara delle tariffe prima dell’operazione
  • Targhetta identificativa del gestore e, se possibile, recapiti per l’assistenza
  • Eventuale collegamento a siti istituzionali del gestore per verificare la legittimità
Le best practice includono:
  • Non lasciare mai incustoditi smartphone, carte o denaro presso lo sportello
  • Verificare l’integrità di tastiera e bocchette per escludere la presenza di dispositivi sospetti
  • Coprire la digitazione del PIN
  • Segnalare immediatamente all’assistenza o alle autorità eventuali anomalie

Limiti normativi, fiscali e di prelievo con ATM non bancari: cosa sapere

L’utilizzo di sportelli Atm autonomi per versare e prelevare soldi è soggetto ai limiti previsti dalla legislazione nazionale in materia di circolazione del contante e prevenzione del riciclaggio. Attualmente, il tetto massimo per i pagamenti in contanti è fissato a 5.000 euro. Per quanto concerne i prelievi, la normativa antiriciclaggio stabilisce che il limite mensile per operazioni in contante prelevate dal conto corrente è di 10.000 euro, anche in caso di operazioni frazionate. Qualora la soglia sia superata, le banche e i gestori sono tenuti a effettuare segnalazioni alla UIF (Unità di Informazione Finanziaria) e, in alcune circostanze, a richiedere giustificativi sull’utilizzo delle somme prelevate.
  • Limiti di prelievo automatico: ogni gestore può, inoltre, prevedere limiti di operatività per singola operazione o di importo giornaliero/mensile, spesso inferiori rispetto ai massimali bancari per tutelare da rischi di frode e per adeguarsi alle direttive interne
  • Vincoli fiscali: come previsto dall’art. 32 del DPR 600/1973, e dai regolamenti antiriciclaggio, i movimenti di contante possono essere oggetto di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate, con controlli più stringenti per imprenditori, mentre i lavoratori autonomi e i privati sono soggetti primariamente a segnalazioni sulla base delle movimentazioni sospette
  • Versamenti: anche per i depositi di contante valgono le stesse soglie; per importi significativi, occorre produrre eventuale documentazione attestante la provenienza lecita delle somme
Relativamente alle carte prepagate, alle carte libretto postale o alle carte di pagamento connesse a libretti per minori, ulteriori limitazioni possono essere previste dai rispettivi regolamenti, spesso collegati all’età del titolare o alla natura del prodotto. La sintesi è la seguente:

Tipologia carta

Limiti principali

Libretto "IO Conosco" (12-14 anni)

Prelievo max 30 € giorno/250 € mese

Libretto "IO Capisco" (14-18 anni)

Prelievo max 50 € giorno/500 € mese

Carta ADI (assegno inclusione)

Prelievo max 100 € mese (scalato su n. membri nucleo)

Utilizzare Atm autonomi non esime dall’obbligo di osservare le regole fiscali, incluse le eventuali segnalazioni sui movimenti ritenuti anomali, anche quando non si tratta di filiali bancarie tradizionali.

Leggi anche