Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Rinnovo contratto dipendenti pubblici 2025-2027 trattative al via in autunno su stipendi, TFS e casa

di Marianna Quatraro pubblicato il
Rinnovo contratto dipendenti pubblici

Ripartono da settembre le trattative per il rinnovo del Ccnl dipendenti pubblici 2025-2017 con nuove risorse già stanziate: le modifiche in discussione e i temi che saranno affrontati

I sindacati e l'ARAN (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni), ministeri titolari e organizzazioni della dirigenza si preparano a riaprire le trattative per il rinnovo del nuovo contratto dei dipendenti pubblici 2025-2027.

La ripresa dovrebbe essere in autunno, dopo la definizione degli ultimi dettagli relativi ai contratti 2022-2024. Tra i principali temi che saranno discussi spiccano la riduzione dei tempi di pagamento di TFR/TFS, i nuovi criteri per il welfare integrativo e nuove soluzioni abitative innovative per il personale mobile.

Avvio delle trattative e calendario delle negoziazioni per il triennio 2025-2027

Le trattative il rinnovo del Ccnl dipendenti pubblici 2025-2027 dovrebbero riprendere subito dopo l’estate 2025, a settembre. In base agli atti ufficiali, la tempistica è stata accelerata rispetto al passato grazie allo stanziamento anticipato di risorse nella normativa di bilancio, così da evitare i consueti ritardi nell’erogazione degli aumenti e negli adeguamenti normativi.

  • Calendario previsto:
    • Settembre 2025: Avvio tavoli tecnici tra ARAN e Sindacati.
    • Ottobre-Novembre 2025: Confronto sulle proposte economiche e normative, con particolare attenzione agli aumenti stipendiali e alle richieste di equiparazione trattamento TFR/TFS con il privato.
    • Dicembre 2025: Redazione prima bozza di accordo, confronto con i Ministeri.
    • Inizio 2026: Finalizzazione degli accordi quadro, firmatari e recepimento nei programmi di spesa pubblica.
  • Tavoli tematici: Verranno costituiti tavoli di settore per affrontare temi specifici come la Sanità, la Scuola, gli Enti Locali e la dirigenza, dato che esigenze e priorità variano notevolmente.

Aumenti stipendiali previsti

Il tema degli incrementi retributivi è centrale nell'agenda delle nuove negoziazioni. Le stime attuali derivanti da fonti normative e tabelle ARAN prevedono una crescita salariale complessiva tra il 5,4% e il 7,2% nell'arco del triennio. 

Come chiarito da Massimo Battaglia su pamagazine, tra le più grandi novità dell’ultimo contratto per le Funzioni Centrali dello Stato, non ci sono soltanto i 160 euro medi mensili di aumento per circa 260 mila lavoratori, ma soprattutto lo stanziamento di risorse aggiuntive per un totale di circa 22 miliardi per coprire i costi dei due prossimi rinnovi fino al 2030. 

Si tratta di un doppio stanziamento che rappresenta una svolta epocale rispetto al passato, perché garantisce stabilità finanziaria e chiarezza di tempi per restituire centralità alla contrattazione e valorizzare finalmente chi lavora ogni giorno per far funzionare lo Stato.

Tabella: Incrementi retributivi 2025-2027 per comparto

Comparto Aumento % stimato Aumento medio mensile previsto
Funzioni Centrali 7,1% Fino a 562 €
Sanità 6,8% Fino a 530 €
Enti Locali 5,4% Fino a 395 €
Istruzione/Ricerca 6,0% Fino a 150 €
  • Modalità di erogazione: Gli incrementi saranno suddivisi in quote annuali costanti (1,8% per ciascun anno del triennio), al fine di assicurare una distribuzione uniforme che tenga conto delle esigenze di bilancio e del recupero progressivo dell’inflazione.
  • Benefici aggiuntivi: Oltre agli aumenti tabellari, si prevede l’erogazione di una nuova indennità di vacanza contrattuale, già a partire da aprile 2025, con importi variabili a seconda delle categorie: da circa 16 euro per operatori a oltre 46 euro per i dirigenti.
  • Effetti differenziati: L’impatto degli aumenti sarà modulato a seconda della fascia professionale e della provenienza territoriale, con attenzione particolare per le aree a più alta fragilità retributiva e per il personale sottoposto a maggiore mobilità territoriale.

La questione dei tempi di pagamento del Tfr-Tfs agli statali

La ripresa delle discussioni sarà incentrata anche sulla questione della cancellazione dei lunghi tempi per la liquidazione di Tfs e Tfs.

Nonostante le sentenze della Corte Costituzionale, nè governo e nè Parlamento sono finora realmente intervenuti per cambiare le norme di legge.

Ora, però, serve che qualcosa sia effettivamente fatto, per garantire non solo ai dipendenti pubblici il diritto ad avere i propri soldi ma anche per creare equità tra lavoratori pubblici e privati, considerando che questi ultimi ricevono il proprio Tfr al termine del rapporto di lavoro o contestualmente all’ultima paga o al massimo entro 45 giorni alla cessazione del rapporto.  

Il Piano Casa

Stando alle anticipazioni sempre fornite da Massimo Battaglia, in discussione dovrebbe esserci anche un nuovo piano casa: l’obiettivo sarebbe sfruttare l’enorme patrimonio edilizio pubblico per aiutare i lavoratori in difficoltà o sostenere quelli che si devono spostare per lavoro, creando alloggi di servizio, esattamente come accade per poliziotti e militari ma da estendere a tutti i dipendenti pubblici che per motivi di servizio devono spostarsi.

Leggi anche