Quali sono i casi in cui una impresa edile responsabile dei ritardi di lavori con superbonus 110% e quali sono le norme in vigore per risarcimento
Il Superbonus rappresenta una delle agevolazioni fiscali più significative per chi decide di effettuare interventi di efficientamento energetico sulla propria abitazione. Tuttavia, i frequenti cambiamenti normativi e le riduzioni progressive delle percentuali di detrazione hanno reso ancora più importante il rispetto delle tempistiche da parte delle imprese edili incaricate dei lavori. Cosa accade quando i ritardi compromettono l'accesso all'agevolazione? Quali sono le responsabilità delle imprese e i diritti dei committenti?
L'impresa edile può essere considerata responsabile del ritardo nei lavori relativi al Superbonus quando i rallentamenti o le interruzioni sono imputabili a specifiche mancanze nell'esecuzione dell'appalto. Secondo la normativa vigente e le interpretazioni giurisprudenziali, la responsabilità dell'impresa si configura in diverse situazioni:
Quando l'impresa edile risulta responsabile per i ritardi che comportano la perdita del Superbonus, il committente può intraprendere azioni legali per ottenere un adeguato risarcimento. La giurisprudenza ha delineato diversi principi in materia:
Il danno risarcibile viene generalmente calcolato sulla base della differenza tra l'aliquota originaria del Superbonus e quella inferiore alla quale il committente potrà eventualmente accedere. Ad esempio, se a causa dei ritardi il committente perde l'accesso al Superbonus e può usufruire solo di una detrazione minore, l'impresa dovrà risarcire la differenza economica.
Secondo quanto stabilito dalla Corte di Cassazione in diverse pronunce sul tema degli appalti edilizi (come la sentenza n. 20811/2018), il danno patrimoniale comprende sia il danno emergente (la perdita economica diretta) sia il lucro cessante (il mancato guadagno rappresentato, in questo caso, dal beneficio fiscale non ottenuto).
Per ottenere il risarcimento, il committente deve seguire questi passaggi:
Non sempre il risarcimento è integrale o automatico. Esistono infatti situazioni in cui il diritto al risarcimento può essere limitato o escluso:
Secondo la normativa vigente e le interpretazioni giurisprudenziali, il risarcimento può essere ridotto o parziale se il committente avrebbe potuto usufruire di altre agevolazioni fiscali. I tribunali valutano infatti la possibilità per il committente di accedere ad altre detrazioni fiscali, come l'ecobonus ordinario o il bonus ristrutturazioni, considerando che tali alternative potrebbero mitigare il danno subito.
La giurisprudenza ha stabilito che l'impresa inadempiente non è tenuta a risarcire l'intero importo corrispondente al Superbonus, ma solo la differenza effettiva tra quanto il committente avrebbe potuto detrarre con il Superbonus e quanto potrà recuperare con altre agevolazioni disponibili.
Il risarcimento può essere ridotto anche in caso di concorso di colpa del committente, ad esempio quando quest'ultimo:
Per prevenire controversie legate ai ritardi nei lavori con Superbonus, è consigliabile adottare alcune misure preventive:
È fondamentale stipulare un contratto di appalto chiaro e dettagliato che preveda:
È consigliabile:
Le controversie legate ai ritardi nei lavori con Superbonus hanno generato una giurisprudenza specifica che sta definendo sempre più chiaramente i contorni delle responsabilità delle imprese edili:
Il Tribunale di Roma, in una recente pronuncia, ha stabilito che l'impresa edile è tenuta a risarcire non solo il danno diretto derivante dalla perdita del Superbonus, ma anche i costi aggiuntivi che il committente deve sostenere per completare i lavori con altra impresa.
Il Tribunale di Napoli ha invece riconosciuto il diritto al risarcimento anche per il danno non patrimoniale derivante dal disagio subito dal committente costretto a vivere in un immobile con lavori non completati.
La Corte d'Appello di Milano ha sottolineato l'importanza delle comunicazioni formali tra le parti, stabilendo che il committente deve dimostrare di aver sollecitato più volte l'impresa al rispetto delle tempistiche prima di poter ottenere un risarcimento integrale.