Come funziona, cosa prevede e per chi il contraddittorio obbligatorio preventivo: i chiarimenti e le spiegazioni
Come funziona l'obbligo di contraddittorio preventivo prima dell'emissione di un avviso di accertamento? I controlli fiscali continuano ad essere sempre più intensi e capillari, con l'unico scopo di cercare di eliminare il fenomeno dell'evasione ancora troppo diffuso nel nostro Paese.
Sono diversi i sistemi che permettono di effettuare i controlli e anche in maniera corretta. Tra questi c'è il principio del contraddittorio obbligatorio. Vediamo come funziona.
Il contraddittorio obbligatorio preventivo è un passaggio che permette al contribuente di difendersi, prima di ricevere un avviso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Grazie a questo sistema, prima di ricevere un accertamento, un contribuente deve essere convocato presso gli uffici dell’Agenzia per spiegare le proprie motivazioni difensive e fornire le spiegazioni in merito ad eventuali situazioni fiscali oggetto di accertamenti.
Il contraddittorio obbligatorio vale per tutti i contribuenti e per tutti gli accertamenti fiscali, indipendentemente dalla tipologia di imposta o dall’ente territoriale coinvolto e si tratta di un sistema che risulta molto vantaggioso per i contribuenti.
Permette loro, infatti, di esporre le proprie motivazioni e giustificare eventuali situazioni non congrue in anticipo, evitando possibili controversie e ricorsi successivi al giudice, con aggravio di costi.
Le comunicazioni che riportano lo schema di atto per l’adesione al contraddittorio preventivo devono riportare sia l’invito a formulare le informazioni difensive sia l’invito a presentare l’istanza per la definizione dell’accertamento con adesione.
Ci sono, però, anche casi in cui non sussiste il diritto al contraddittorio e riguardano gli atti automatizzati, sostanzialmente automatizzati, di pronta liquidazione e di controllo formale delle dichiarazioni nonché i casi motivati di fondato pericolo per la riscossione.