Come potrebbe essere modificato il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti e quali conseguenze avrebbe sugli stipendi: le ipotesi al vaglio e i chiarimenti
Come potrebbe essere modificato a sorpresa il taglio del cuneo fiscale sugli stipendi nel 2025? Solo qualche giorno fa Bankitalia aveva avvertito che l'intenzione del governo di rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale fino al 6% per redditi annui lordi entro i 25mila euro e al 7% per i redditi tra 25mila e 35mila euro annui non avrebbe sortito effetti particolarmente positivi.
Se, da una parte, infatti, tende ad aiutare i lavoratori dipendenti, e nemmeno tutti, aumentando le relative buste paga, dall'altra, peggiorerebbe i conti dell'Inps, considerando che incide sui versamenti contributivi, mettendo a rischio le pensioni. Per sostenere i lavoratori ma ridurre, allo stesso tempo, il carico sui conti previdenziali, si punta, dunque, a confermare la misura ma modificandola.
Secondo le anticipazioni, le ipotesi attualmente al vaglio del governo sarebbero le seguenti:
La novità dovrebbe interessare circa 1,14 milioni di dipendenti.
Se il taglio del cuneo fiscale dovesse essere modificato secondo le ipotesi sopra riportate, le conseguenze in busta paga potrebbero essere diverse per i dipendenti a seconda della fascia di reddito di appartenenza.
In particolare, per chi percepisce redditi annui fino a 20mila euro, nulla cambierebbe rispetto ad ora, per cui si prospetterebbero in busta paga aumenti compresi tra 60 e circa 116 euro al mese.
Ai dipendenti con redditi fino a 35mila euro, la riduzione delle tasse, che sarebbe più o meno uguale a quella attuale, dovrebbe garantire aumenti netti di 100 euro in media al mese in busta paga. E qualche decina di euro in più sarebbe assicurata anche a chi prende fino a 40mila euro all’anno.
L’obiettivo è, quindi, quello di alleggerire il carico fiscale di molti lavoratori dipendenti, ma sempre e soprattutto a coloro che hanno redditi medi-bassi.