La discussione su una tassa patrimoniale in Italia č ancora in fase preliminare, ma l’intervento dell’Agenzia delle entrate ha riacceso il dibattito.
L’idea di introdurre una tassa patrimoniale in Italia ha riacceso il dibattito fiscale, soprattutto dopo l'intervento dell’Agenzia delle Entrate sul suo magazine ufficiale, che ha aperto alla possibilità di un’imposta sulle grandi ricchezze, seguendo il modello spagnolo. La discussione si basa su un’analisi del Tax Justice Network, che stima i possibili ricavi globali di una tassa patrimoniale applicata alle grandi fortune.
Secondo i dati, un’imposta sulle ricchezze a livello globale potrebbe generare circa 2.100 miliardi di dollari l’anno. Per l’Italia, una misura simile potrebbe portare nelle casse dello Stato quasi 24 miliardi di euro annui, un gettito che potrebbe sostenere politiche di welfare e investimenti infrastrutturali. Vediamo allora:
Nel 2022, la Spagna ha introdotto un’imposta temporanea sulle grandi fortune, chiamata Imposta di solidarietà sulle grandi fortune, che si applica ai patrimoni netti superiori a 3 milioni di euro. Le aliquote vanno dall’1,7% al 3,5% per i patrimoni più elevati, con un’attenzione alle fasce di reddito più alte. L’obiettivo del governo spagnolo è quello di ottenere risorse aggiuntive per finanziare le politiche sociali e ridurre le disuguaglianze.
Questa imposta si affianca a una patrimoniale regionale già presente in alcune comunità autonome, come la Catalogna e la Comunità Valenciana. Per evitare doppie imposizioni, l’imposta nazionale viene applicata solo sulla quota eccedente quanto già versato a livello locale. Questo approccio ha permesso alla Spagna di raccogliere fondi da destinare al welfare e alla spesa pubblica.
Il modello spagnolo ha riaperto in Italia la discussione sull’opportunità di una tassa patrimoniale. Secondo lo studio del Tax Justice Network citato dall’Agenzia delle Entrate, una patrimoniale applicata alle grandi fortune in Italia potrebbe generare fino a 24 miliardi di euro all’anno. Questo gettito rappresenterebbe una nuova fonte di finanziamento per le casse dello Stato, che potrebbe essere destinato a politiche di contrasto alla povertà, sanità, istruzione e investimenti infrastrutturali.
Un aspetto da considerare è la potenziale progressività dell’imposta. L’applicazione di aliquote progressive permetterebbe di tassare i patrimoni più elevati con percentuali maggiori, riducendo l’impatto sui risparmiatori e investitori medi.
L’ipotesi di una patrimoniale in Italia potrebbe prendere spunto dal modello spagnolo, con alcune modifiche per adattarla al contesto italiano ovvero: