Dai sei mesi di silenzio assenso alla riduzione dei tempi per la liquidazione del trattamento agli statali: i due principali punti allo studio per la riforma del Tfr-Tfs 2025
Quali sono i punti allo studio per la riforma del Tfr-Tfs nel 2025? Mentre è stato ancora prorogato l’accordo quadro per l'anticipo del TFS-TFR, si va verso una vera e propria riforma per la gestione e la liquidazione del trattamento, sia per i dipendenti privati che per i dipendenti pubblici. Vediamo quali sono le novità attese.
Per i 6 mesi di silenzio-assenso, i lavoratori che lasciano il Trattamento in azienda dovranno esprimere entro sei mesi la loro volontà o di continuare a versarlo lì o di metterlo nel fondo di categoria.
Se nulla sarà esplicitamente dichiarato, il lavoratore diventerà silente e il Tfr passerà direttamene nel fondo pensione.
L’altro punto su cui rilanciano diverse forze politiche e di cui si discute è la riduzione dei tempi per la liquidazione del Tfr-Tfs agli statali, sulla scia della sentenza della Corte di Cassazione.
I giudici hanno, infatti, considerato illegittimo il pagamento differito del Tfr-Tfs agli statali, perché il pagamento differito è in contrasto con i principi costituzionali della giusta retribuzione che, invece, deve essere ‘tempestiva e adeguata’ e non può avvenire dopo anni, perchè danneggia il lavoratore proprio per il principio della giusta retribuzione che interessa sia il corretto importo e sia i tempi di pagamento.
Nel frattempo, è stato prorogato dall’Abi, associazione dei bancari italiani, l’accordo che permette alle banche di liquidare il Trattamento agli statali in maniera anticipata rispetto ai normali tempi previsti delle Pubbliche Amministrazioni tramite finanziamento agevolato.