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Telefonate indesiderate pubblicitarie, come sta andando il nuovo sistema di blocco Agcom in vigore dal 19 agosto?

di Marcello Tansini pubblicato il
Nuovo sistema di blocco Agcom

Dalle nuove regole Agcom per bloccare le telefonate pubblicitarie al filtro anti-spoofing, analizziamo funzionamento, limiti e primi risultati del sistema, reazioni degli attori coinvolti e sfide future per la tutela dei cittadini.

Le chiamate telefoniche promozionali non richieste rappresentano da tempo una delle principali cause di disagio e fastidio per milioni di utenti italiani. Nella quotidianità, squilli improvvisi e offerte insistenti interrompono momenti di tranquillità e minacciano la riservatezza delle persone. L'impatto di questa molestia supera i confini della semplice fastidiosità: spesso dietro numeri camuffati si celano tentativi di raggiro, raccolta illecita di dati personali e vere e proprie truffe, come dimostrato da numerosi casi di furto di identità legati al fenomeno del cosiddetto "vishing". I

l settore delle comunicazioni ha dunque dovuto affrontare un bivio: trovare un equilibrio tra le esigenze del marketing diretto e la necessità di proteggere la cittadinanza. L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha avviato un importante percorso regolamentare e tecnico, culminato nell'adozione di un nuovo sistema di blocco automatico, in risposta alle crescenti richieste di tutela provenienti da cittadini, associazioni e istituzioni. Questo nuovo quadro si inserisce in un contesto europeo più ampio, dove molte nazioni hanno già adottato barriere tecnologiche simili per ostacolare pratiche di telemarketing aggressive o fraudolente.

Le novità del filtro anti-spoofing Agcom: date chiave e funzionamento tecnico

A partire dal 19 agosto 2025, la lotta alle chiamate pubblicitarie non autorizzate fa un notevole passo avanti grazie all'introduzione di un filtro “anti-spoofing” obbligatorio per tutti gli operatori telefonici. La principale innovazione consiste nel blocco automatico delle telefonate provenienti dall'estero che fingono di utilizzare numerazioni italiane, strumento prediletto per frodi e campagne promozionali invasive. Questo filtro, frutto di un confronto tra Agcom, operatori telefonici, associazioni di consumatori e rappresentanti del settore, segue precise scadenze operative:

  • Dal 19 agosto, il sistema blocca le chiamate con numeri fissi italiani alterati e inoltrati da operatori esteri
  • Dal 19 novembre, il blocco verrà esteso anche ai numeri mobili, con un meccanismo più sofisticato di controllo dei dati di roaming
Tecnologicamente, il sistema sfrutta criteri rigorosi: ogni chiamata in ingresso sulla rete nazionale viene controllata mediante analisi del prefisso e dei parametri tecnici (quali campi “PAI” e “From” delle chiamate in VoIP). Qualora il numero appaia incompatibile con il paese d'origine oppure non autorizzato, la telefonata si interrompe prima di raggiungere il destinatario. La funzione anti-spoofing agisce così da barriera difensiva sia contro le truffe informatiche, sia contro la pratica diffusa di camuffare l'identità del chiamante tramite tecnologie VoIP.

È importante sottolineare che il filtro si basa su standard internazionali (ITU) e impone l'adozione simultanea presso tutti gli operatori italiani, inclusi Tim, Vodafone, WindTre e Fastweb. La complessità della seconda fase, relativa ai numeri mobili, deriva dalla necessità di distinguere tra cittadini realmente in roaming e chiamate effettuate da call center o soggetti fraudolenti. Attraverso una doppia verifica, si garantisce che le chiamate provenienti da numeri mobili italiani siano legittime solo se l'utente è effettivamente all'estero.

Come si applica il blocco: cosa cambia per utenti e operatori

L'introduzione del filtro porta modifiche sia per i consumatori sia per le compagnie telefoniche. Dal lato degli utenti, la principale novità è la riduzione immediata della quantità di chiamate moleste da numeri inesistenti o camuffati. Nei casi in cui il filtro intervenga, l'utente non riceverà neppure lo squillo, senza la necessità di installare applicazioni o software di terze parti. I principali cambiamenti per i cittadini possono essere riassunti in:

  • Incremento della tranquillità, soprattutto per anziani e famiglie spesso bersaglio privilegiato di truffe
  • Maggior protezione dei dati personali grazie al taglio delle telefonate da numerazioni fasulle
  • Possibilità di usufruire di ulteriori strumenti già attivi, come l'iscrizione al Registro Pubblico delle Opposizioni, che offre un ulteriore livello di protezione
Per gli operatori telefonici l'adeguamento richiede importanti investimenti infrastrutturali, con l'implementazione di controlli automatici sulla rete, pena sanzioni che possono raggiungere il milione di euro. Alcuni provider, come WindTre e Fastweb, hanno anticipato l'attuazione dei nuovi filtri, bloccando milioni di chiamate moleste prima della data ufficiale di avvio. Tuttavia, in casi particolari l'attivazione del filtro può richiedere una verifica manuale da parte dell'utente, tramite il portale clienti o contattando il servizio clienti dell'operatore.

Limiti, criticità e primi risultati del nuovo sistema

Nonostante gli indubbi vantaggi, il nuovo sistema anti-spoofing presenta alcune criticità. In primis, il blocco si applica attualmente solo alle numerazioni italiane falsificate da soggetti esteri. Tecniche più sofisticate, in particolare tramite VoIP e numerazioni internazionali, possono ancora aggirare i controlli, costringendo le autorità a un adattamento costante delle barriere tecniche.

Secondo i dati Agcom, nelle prime settimane di test, operatori come WindTre e Vodafone hanno già bloccato decine di milioni di telefonate sospette. Restano tuttavia possibili strategie elusorie da parte di call center irregolari, che adottano nuove modalità per aggirare i filtri.

Permane inoltre una zona grigia relativa alle chiamate lecite, che rischiano talvolta di essere bloccate dall'eccessiva rigidità del filtro, soprattutto per utenti italiani in legitimo roaming. Risulta poi essenziale evidenziare il valore limitato, finora, di strumenti come il Registro Pubblico delle Opposizioni, che non è riuscito a ridurre il volume delle chiamate indesiderate a causa delle continue evoluzioni delle tecniche illecite.

Le organizzazioni criminali, sempre più sofisticate, continuano a nutrire un interesse economico in questo ambito, alimentato dal ricco mercato dei dati personali. Nonostante ciò, l'opinione condivisa è che questo intervento rappresenti un primo passo concreto e verificabile nel tentativo di ridurre efficacemente il fenomeno delle chiamate pubblicitarie aggressive e fraudolente.

Le reazioni di consumatori, aziende e istituzioni: ottimismo e dubbi

Le nuove disposizioni Agcom hanno suscitato reazioni eterogenee. Le associazioni dei consumatori accolgono con favore i filtri, ma sottolineano la necessità di ulteriori misure e sanzioni più incisive. Come evidenziato dall'Unione Nazionale Consumatori, permane il rischio che i call center irregolari possano individuare nuove strategie per aggirare i controlli, lasciando inevitabilmente una percentuale di chiamate ancora al di fuori del perimetro di sicurezza.

Le principali posizioni raccolte nel dibattito pubblico includono:

  • Scetticismo circa l'efficacia del solo filtro tecnico, definito da alcuni come una risposta parziale al “telemarketing selvaggio”
  • Ottimismo da parte delle associazioni di settore (come Assocall) che vedono nell'intervento un'occasione di rilancio per il comparto legale e regolamentato
  • Preoccupazioni da parte di alcune aziende rispetto all'applicazione dei controlli e ai possibili disallineamenti normativi tra Italia e altri Paesi dell'UE
  • Richieste trasversali di accelerare la riforma normativa e rafforzare sorveglianza, trasparenza e cooperazione tra enti
Le istituzioni, dal canto loro, evidenziano la volontà di proseguire su questa linea, sottolineando i volumi di dati in gioco e l'aggiornamento costante delle strategie di marketing, che obbligano a una vigilanza continuativa sul tema.

Questioni normative e quadro di regolamentazione: Codice di condotta e nuove leggi in discussione

Parallelamente all'introduzione delle barriere tecniche, l'ordinamento italiano sta vivendo un'evoluzione normativa considerevole. Di recente, il Codice di condotta per il telemarketing predisposto dal Garante privacy è stato approvato, coinvolgendo associazioni di categoria, rappresentanti dei consumatori e principali operatori.

Tale codice stabilisce:

  • Obblighi stringenti per chi tratta dati a fini promozionali e responsabilità condivise lungo la catena operativa
  • Sanzioni economiche e penali in caso di violazioni e vendita senza consenso
  • Costituzione di un organismo di monitoraggio indipendente per la valutazione delle attività dei call center
Contestualmente, sono in corso di discussione in Parlamento proposte di legge che puntano a rafforzare la protezione dei consumatori, inserendo l'obbligo del cosiddetto regime di “opt-in” e maggiore trasparenza sull'origine delle chiamate. Le nuove norme prevedono sanzioni più severe e contratti validi solo se stipulati nel rispetto delle regole stabilite, mirando a responsabilizzare tutta la filiera, incluse le società committenti dei servizi di marketing telefonico.