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Tether siamo più solidi della banche tradizionali. Sarà vero?

di Marcello Tansini pubblicato il
tether siamo meglio delle banche

Tether si vuole ora presentare come una alternativa solida rispetto alle banche tradizionali: trasparenza, sicurezza, compliance e ruolo nei mercati emergenti si intrecciano a strategie innovative, regolamentazione e alleanze sportive di rilievo.

Nel settore finanziario contemporaneo, l'affermazione di nuovi strumenti digitali apre scenari inediti rispetto ai paradigmi della banca classica. Tether, una delle principali stablecoin al mondo, si posiziona al centro di una trasformazione radicale che mette in discussione il tradizionale ruolo degli istituti bancari. La recente valutazione e le opinioni espresse dal suo CEO, Paolo Ardoino, rappresentano non solo la risposta alle critiche degli enti di rating come S&P ma anche la proposta di un modello alternativo in grado di garantire maggiore affidabilità e liquidità. 

Tether: modello bancario completamente collateralizzato e superiore alle banche tradizionali

Uno degli elementi distintivi che caratterizzano il sistema adottato da questa struttura digitale è la scelta di una copertura completa delle riserve. Mentre gli enti tradizionali si basano comunemente sulla riserva frazionaria—che consente di mantenere soltanto una quota minoritaria di attivi liquidi a fronte dei depositi complessivi—Tether ha recentemente evidenziato una copertura addirittura superiore al totale dei depositi dei clienti, arrivando al 120%. Cifre ufficiali riportano oltre 140 miliardi di dollari in buoni del Tesoro statunitensi a breve termine, circa 15 miliardi in oro fisico e il resto in strumenti cash equivalent tra cui anche asset digitali. Ciò fa sì che, in caso di richieste di rimborso improvviso, la struttura sia in grado di soddisfare le domande degli utenti senza minacciare la stabilità del sistema.

A differenza delle banche tradizionali, che si basano sull’impiego di depositi per attività di credito e investimento, l’organizzazione che gestisce questa stablecoin si astiene dal concedere prestiti, dal fare brokeraggio o dal gestire investimenti per conto dei clienti. Il processo operativo prevede l’emissione di gettoni digitali ancorati al valore del dollaro americano: al momento della richiesta di rimborso, il cliente riconsegna il token e riceve pari valore in valuta reale. La totale collateralizzazione garantisce sicurezza e liquidità, evitando le problematiche tipiche del rischio sistemico associato all’incapacità di far fronte a prelievi massicci.

Questo modello ha dimostrato la propria solidità anche in situazioni di forte stress, come la "bank run" causata dal crollo di TerraLuna nel 2022—momento in cui, nell’arco di poche settimane, sono stati restituiti agli utenti oltre 32 miliardi di dollari senza alcuna interruzione operativa. Tali caratteristiche sono alla base della crescente fiducia manifestata da ampie fasce di utenti e operatori dei mercati emergenti, proiettando questa soluzione digitale tra le più solide e affidabili in ambito internazionale.

La solidità di Tether messa alla prova: regolamentazione, Genius Act e resilienza alle crisi

La capacità di mantenere stabilità e liquidità, anche in condizioni di mercato avverse, ha portato molte istituzioni a osservare con attenzione il modello di riserva adottato da Tether. Il confronto con eventi storici—come il collasso di Credit Suisse o le difficoltà delle banche regionali statunitensi nel marzo 2023—ha acceso i riflettori sulla vulnerabilità intrinseca del sistema frazionario. Le critiche di Standard & Poor’s, che hanno sottolineato presunti profili di rischio legati al mondo delle stablecoin, sono state respinte dalla dirigenza, la quale evidenzia come la normativa statunitense Genius Act imponga già vincoli più stringenti rispetto a quelli cui sono sottoposti gli operatori bancari tradizionali.

Le disposizioni introdotte dal Genius Act rendono impossibile per gli emittenti di stablecoin partecipare a pratiche rischiose quali il credito al consumo o il brokeraggio. In tale quadro, l’efficacia della copertura attiva è stata testata in modo esemplare in occasione della corsa agli sportelli del 2022. Nessuna istituzione finanziaria di rilievo degli ultimi decenni ha subito un deflusso di circa il 25% dei depositi e mantenuto intatta la capacità di rimborso: questa realtà, invece, è riuscita a sostenere tale pressione proprio grazie alla gestione oculata delle riserve e a procedure di audit regolari sui depositi e sugli strumenti finanziari detenuti.

Per il settore cripto, spesso oggetto di critiche relative ai rischi di frode e opacità, la differenza la fa la regolamentazione. In questo scenario, il Genius Act rappresenta un avanzato esempio di trasparenza normata, ben più restrittivo rispetto ad alcune direttive europee che ancora adottano paradigmi tradizionali. La società continua a operare da più di undici anni, ponendo attenzione prioritaria alla solidità finanziaria e all’effettiva convertibilità delle riserve, distinguendosi così dal panorama degli operatori più esposti a rischi sistemici e reputazionali.

Trasparenza, sicurezza degli asset e revisione: come Tether gestisce i fondi dei clienti

La gestione dei fondi dei clienti rappresenta un aspetto cardine dell’affidabilità della società. Gli asset sono distribuiti tra titoli del Tesoro americano a breve termine, oro fisico custodito in Svizzera, bitcoin e strumenti finanziari liquidi. Questo portafoglio è oggetto di revisione trimestrale indipendente, con controlli puntuali sulla regolarità dei processi di emissione e rimborso.

Un punto focale della sicurezza degli asset è la strategia di diversificazione, che prevede la suddivisione tra strumenti a basso rischio e attività più volatili. In qualsiasi scenario—anche nell’ipotesi di un azzeramento del valore di particolari criptovalute—la struttura delle riserve rimarrebbe in grado di far fronte alle richieste di rimborso degli utenti. Inoltre, la presenza di utili non distribuiti, reinvestiti nell’azienda, contribuisce ulteriormente alla stabilità patrimoniale.

Nell’ottica della trasparenza, l’organizzazione si avvale di audit regolari e pubblica dati aggiornati sulla composizione delle riserve, fornendo al mercato evidenze verificabili sulla solidità del proprio modello operativo. Questa pratica, assieme all’adozione di best practices internazionali in tema di gestione e reporting degli strumenti finanziari, migliora significativamente la percezione di sicurezza tra gli stakeholders.

Inclusione finanziaria globale: il ruolo di Tether in Africa e nei mercati emergenti

Tra le finalità dichiarate dalla dirigenza spicca la promozione dell’accesso ai servizi finanziari in aree del mondo dove l’esclusione bancaria è ancora diffusa. Oltre la metà della popolazione globale—oltre quattro miliardi di persone—non dispone di un conto corrente e resta quindi esclusa dalle funzioni base del sistema finanziario. L’adozione di soluzioni digitali come questa stablecoin consente, in tempi brevi, di offrire una risposta a problematiche che nemmeno progetti multilaterali condotti da agenzie governative o ONG sono riusciti a superare in decenni di tentativi.

L’orientamento verso l’inclusione nei mercati emergenti trova una delle sue principali declinazioni nel continente africano e nel Sud-Est asiatico, dove la facilità di accesso a strumenti di pagamento sicuri e trasparenti può contribuire in modo sostanziale alla crescita sociale ed economica dei territori. Ne derivano potenziali benefici quali la riduzione dei rischi geopolitici e l’accelerazione dei percorsi di sviluppo sostenibile.

Collaborazione con le autorità, compliance e antiriciclaggio: l'approccio operativo di Tether

L’aspetto della compliance normativa è affrontato attraverso una capillare collaborazione con le autorità di legge in oltre 50 Paesi e con più di 260 agenzie di law enforcement. L’azienda partecipa in modo attivo alle attività antiriciclaggio e di know-your-customer (KYC), segnalando autonomamente movimenti sospetti e collaborando con autorità come il Dipartimento di Giustizia USA, i servizi segreti, la polizia di Taiwan e quella ucraina.

A queste procedure si aggiunge la capacità di intervenire in modo selettivo sul blocco dei fondi, rendendo il processo di recupero delle somme rubate più efficiente rispetto al canale bancario tradizionale. La scelta della sede principale in El Salvador si inserisce in una logica di adesione a normative innovative—coerenti con il Genius Act statunitense—che garantiscono un quadro regolatorio stabile e sicuro senza esposizioni inopportune al rischio bancario tradizionale.



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