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Come lasciare la casa ai figli con la nuda proprietà prima dell'eredità e successione: requisiti, procedura, costi, tempi

di Marianna Quatraro pubblicato il
Come lasciare casa figli nuda proprieta

Quali sono gli step della procedura per lasciare la casa ai propri figli in eredità con la nuda proprietà prima della successione: le regole da rispettare

L’anticipazione della trasmissione immobiliare attraverso la concessione ai figli della sola nuda proprietà è una delle strategie oggi più analizzate nella pianificazione patrimoniale. In un contesto di crescente ricambio generazionale e con i nuovi dati demografici italiani, sempre più famiglie riflettono sulla convenienza di trasferire la casa ai figli prima dell’apertura della successione, mantenendo per sé l’usufrutto. Questa procedura consente di ottimizzare il carico fiscale, ridurre i possibili contenziosi tra eredi e mantenere il controllo sulla disponibilità dell’immobile fino alla fine della vita.

Cos’è la nuda proprietà e come funziona in ambito successorio

La nuda proprietà rappresenta il diritto di proprietà sull’immobile privato però del diritto di usufrutto, cioè della possibilità di utilizzare e ricavare benefici dal bene. In questa formula, il donante mantiene la facoltà di abitare la casa o di percepire eventuali redditi (ad esempio dall’affitto), diritti che si estingueranno solo alla sua morte o secondo le condizioni pattuite.

In termini successori, la nuda proprietà si configura come uno strumento di anticipazione dell’eredità. Chi la riceve diventa immediatamente titolare di una quota proprietaria, ma non può godere o disporre pienamente del bene fino all’estinzione dell’usufrutto. 

Al momento della cessazione dell’usufrutto (normalmente per morte dell’usufruttuario), il nudo proprietario acquista per legge la piena proprietà, senza necessità di ulteriori trasferimenti o pagamento di imposte di successione su quel bene specifico: il passaggio è automatico e giuridicamente consolidato. La legge italiana tutela però gli eredi legittimari, per cui occorre sempre valutare l’impatto della donazione rispetto alle quote di legittima riservate al coniuge e agli altri figli, per evitare successive contestazioni in sede ereditaria.

L’uso della nuda proprietà ha visto una crescente diffusione negli ultimi anni, soprattutto come risposta al bisogno di proteggere il patrimonio immobiliare familiare, rispondere a mutate esigenze di reddito (specialmente in età avanzata) e pianificare il passaggio generazionale con meno rischi di contenziosi e tassazione differita nel tempo.

Requisiti e vincoli legali per il trasferimento della nuda proprietà ai figli

La normativa italiana pone specifici requisiti e limiti per il trasferimento della casa tramite la cessione della nuda proprietà. Il primo presupposto è la piena capacità giuridica del donante e del donatario, poiché l’atto di donazione richiede obbligatoriamente la forma pubblica notarile con la presenza di due testimoni.

Tra i vincoli da considerare, spicca la tutela degli eredi legittimari: coniuge, figli e, in assenza di questi, ascendenti. La legge stabilisce quote minime del patrimonio che devono essere riservate a questi soggetti. Se una donazione di nuda proprietà lede tali quote, gli altri eredi, dopo la successione, potranno promuovere un’azione di riduzione fino alla reintegrazione della legittima entro dieci anni dalla morte del donante, con possibili effetti di revoca sul trasferimento.

Non sono consentiti patti successori: nessun accordo può vincolare gli eredi a rinunciare anticipatamente all’eredità. Inoltre, eventuali gravami come ipoteche, pignoramenti o diritti reali esistenti sull’immobile restano vincolanti per il donatario. Il trasferimento deve essere regolarmente trascritto nei registri immobiliari per avere efficacia verso terzi. Infine, è indispensabile valutare il valore dell’immobile rispetto alle franchigie fiscali per evitare contenziosi tributari in caso di superamento delle soglie di esenzione.

Procedura per lasciare la casa ai figli con la nuda proprietà: passi da seguire

Il trasferimento anticipato della nuda proprietà segue una procedura ben definita, che prevede i seguenti passaggi:

  • Valutazione patrimoniale: stimare il valore catastale e di mercato per determinare la base imponibile e la congruità rispetto alle quote di legittima.
  • Scelta del notaio: affidarsi a un professionista esperto, essenziale per la redazione dell’atto pubblico di donazione mediante nuda proprietà e per la verifica delle condizioni soggettive delle parti.
  • Stesura e firma dell’atto di donazione: la firma deve avvenire in presenza del notaio e di due testimoni. Nel contratto si specifica la riserva di usufrutto a favore del donante e gli obblighi reciproci (spese ordinarie a carico dell’usufruttuario, spese straordinarie al nudo proprietario).
  • Registrazione e trascrizione: il notaio provvede a registrare il trasferimento presso l’Agenzia delle Entrate e a trascriverlo nei registri immobiliari.
  • Voltura catastale: procedura affidata allo stesso notaio o a un tecnico abilitato per aggiornare i dati catastali ai fini amministrativi.
Con la morte dell’usufruttuario, il figlio effettua la sola voltura catastale per ottenere la piena proprietà. Si raccomanda di coinvolgere un consulente legale per la verifica delle quote ereditarie e delle eventuali preesistenze di gravami.

Costi, imposte e tempi del trasferimento della nuda proprietà

I costi e le imposte legati alla donazione della nuda proprietà variano in funzione del valore dell’immobile, della situazione familiare e del regime fiscale in vigore.

  • Imposta di donazione: esente fino a 1 milione di euro per ciascun figlio beneficiario; oltre la soglia, applicazione dell’aliquota del 4% sulla parte eccedente.
  • Imposta ipotecaria: 2% sul valore della nuda proprietà se l’immobile non è prima casa, oppure 200 euro in misura fissa se lo è.
  • Imposta catastale: 1% o, in caso di agevolazione, 200 euro fissi.
  • Onorario notarile: può variare tra 2.000 e 4.000 euro, in base al valore e alla complessità dell’atto.
  • Costi accessori: spese per eventuale aggiornamento catastale, perizie e trascrizione.
La tempistica per la conclusione dell’operazione è generalmente rapida: dalla raccolta dei documenti alla stipula dell’atto possono bastare poche settimane. La piena efficacia giuridica del trasferimento avviene con la trascrizione nei registri immobiliari. Alla morte dell’usufruttuario, il nudo proprietario deve provvedere solo alla voltura catastale, senza pagare altre imposte.

Per maggiori patrimoni, la nuova normativa consente di cumulare i vantaggi fiscali sia sulla donazione che sull’eventuale successiva successione, azzerando di fatto la doppia imposizione e facilitando la gestione delle grandi masse patrimoniali immobiliari.

Vantaggi e svantaggi della donazione della nuda proprietà rispetto all’eredità

La donazione della nuda proprietà presenta vantaggi evidenti dal punto di vista fiscale e successorio, ma anche criticità e rischi da valutare con attenzione.

  • Vantaggi:
    • Ottimizzazione fiscale con imposizione ridotta e blocco del valore ai fini tributari al momento dell’atto.
    • Trasferimento diretto al beneficiario che diventa da subito proprietario formale del bene.
    • Riduzione del rischio di conflitti successori, grazie a una programmazione trasparente e condivisa.
    • Mantenimento dell’usufrutto, che tutela il genitore donante nel pieno utilizzo dell’immobile.
  • Svantaggi:
    • Ipotetica impugnazione da parte di altri eredi legittimari, se le quote di legittima risultano lese.
    • Difficoltà nella vendita dell’immobile donato nel decennio successivo all’atto per il timore di azioni di riduzione.
    • Irrevocabilità della donazione, salvo alcuni casi specifici previsti dalla legge (ingratitudine o sopravvenienza di figli).
    • Maggiori spese immediate rispetto alla successione classica, per onorari e imposte notarili.

 

 



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