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Truffa dei lingotti d'oro, 5mila italiani colpiti. Parte class action per recupero. E come evitare frodi simili

di Marianna Quatraro pubblicato il
Truffa lingotti oro

La maxi truffa dei lingotti d'oro ha colpito oltre migliaia di italiani, attirati da promesse di investimenti sicuri. Ora parte una class action per recuperare il maltolto, mentre esperti condividono consigli per riconoscere ed evitare simili raggiri in futuro

La "Truffa dei lingotti d'oro" orchestrata dalla Global Group Consulting ha coinvolto circa 5mila risparmiatori in tutta Italia, generando una perdita stimata di 89 milioni di euro. Il caso ha portato a importanti interventi legali, tra cui arresti e sequestri, lasciando migliaia di vittime a richiedere giustizia attraverso una class action.

Come operava il sistema fraudolento della Global Group Consulting

La Global Group Consulting ha messo in atto un complesso sistema piramidale basato su uno schema Ponzi, sfruttando la fiducia degli investitori. Il modus operandi prevedeva che i risparmiatori fossero convinti ad acquistare lingotti d'oro come bene rifugio, con la promessa di elevati rendimenti. I consulenti finanziari fittizi offrivano agli investitori il 4% di interesse mensile, sostenendo che tali guadagni derivassero da investimenti in settori farmaceutici e sanitari che, in realtà, non venivano mai realizzati. Queste promesse venivano rinforzate attraverso l’uso di certificati falsificati e piattaforme digitali ingannevoli progettate per simulare la crescita dei capitali investiti.

Il sistema operava grazie a una rete di promotori finanziari privi di autorizzazioni, incaricati di reclutare clienti su tutto il territorio nazionale. Gli investitori erano adescati tramite eventi esclusivi, social network e passaparola. Durante l’organizzazione di questi eventi, oltre a sottoscrivere contratti, venivano esibiti documenti falsificati e certificati creati ad hoc per simulare la legittimità e il successo degli investimenti.

La strategia includeva anche la raccolta di denaro attraverso depositi fiduciari in lingotti, che venivano poi trattenuti dalla società senza però mai essere utilizzati per gli scopi dichiarati. I contratti firmati erano spesso caratterizzati da clausole ambigue e varianti senza intestazione. Elementi ulteriori che alimentavano il meccanismo fraudolento erano l’assoluta mancata trasparenza dell’operazione finanziaria e la difficoltà per gli investitori di verificare realmente dove e come fossero allocati i loro fondi.

Gli investitori non avevano accesso diretto all’oro acquistato, inoltre, i tassi di interesse dichiarati, estremamente elevati rispetto ai normali standard di mercato, rappresentavano un ulteriore indicatore della natura fraudolenta dell’operazione.

Le vittime della truffa e il ruolo della class action

Le vittime della truffa orchestrata dalla Global Group Consulting includono oltre 5.000 risparmiatori, molti dei quali hanno perso interi patrimoni o i risparmi di una vita. Tra le regioni più colpite emerge la Lombardia, ma il fenomeno si estende a livello nazionale. Gli investitori coinvolti variano da piccoli risparmiatori a persone con disponibilità maggiori, attratti dai rendimenti garantiti prospettati dalla società. Queste persone venivano convinte attraverso eventi esclusivi e strategie di marketing ben costruite, che simulavano opulenza e credibilità economica.

La gravità della situazione ha portato molte delle vittime a unirsi per avviare una class action, mirata alla richiesta del risarcimento dei danni subiti. A livello legale, questo strumento consente ai risparmiatori di far valere i propri diritti collettivi, dividendo costi e sforzi di azione legale. Coordinata da associazioni come Codici Lombardia e sostenuta da altre realtà di tutela dei consumatori, la class action rappresenta un importante passo per ottenere giustizia contro i responsabili della truffa.

Consigli pratici per evitare truffe simili e riconoscere i segnali d'allarme

Riconoscere i segnali di una truffa finanziaria è fondamentale per proteggersi da frodi simili. Un indicatore chiave è la promessa di rendimenti elevati e garantiti, sovente fuori scala rispetto ai tassi di mercato. Diffidare di chi propone guadagni mensili del 4-5% senza rischi, poiché è un tipico segnale di uno schema fraudolento.

Verificare sempre la presenza di licenze e autorizzazioni presso enti ufficiali, come la Consob in Italia. Le società finanziarie che operano legalmente devono essere autorizzate. Incrociare informazioni sui consulenti attraverso portali istituzionali è una prassi sicura. Inoltre, richiedere trasparenza sull’investimento è essenziale.

Diffidare di operazioni che richiedono di depositare beni fiduciariamente, senza poterli vedere o verificare fisicamente. Le vaghe spiegazioni sul motivo per cui il bene (come l'oro) è irraggiungibile sono spesso parte del raggiro. Evitare di affidarsi unicamente a certificati senza ulteriori garanzie verificabili.

Prestare attenzione al linguaggio utilizzato dai promotori: eventi “esclusivi”, guadagni “privilegiati” e richieste di segretezza sono elementi ricorrenti nelle truffe. Infine, informarsi presso associazioni di consumatori, in caso di sospetti. Essere sempre prudenti con investimenti proposti tramite social o situazioni poco formali.

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