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Un libero professionista puņ lavorare gratis senza emettere fattura? Tutti i casi previsti

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Lavoro gratis senza fattura

Ci sono molteplici variabili che l'Agenzia delle entrate dovrebbe considerare quando valuta una prestazione professionale gratuita o temporaneamente gratuita.

Non è affatto raro che un professionista - tra avvocati, commercialisti, architetti, ingegneri, giornalisti - fornisca un prestazione professionale a parenti e amici. Quando questi servizi risultano documentati ufficialmente sorge il timore di un'ispezione da parte dell'autorità fiscale, che potrebbe contestare l'omessa dichiarazione del compenso.

In altre parole, offrire servizi senza richiedere una remunerazione può comportare non solo un danno, ma anche conseguenze negative aggiuntive. Di conseguenza è legittimo interrogarsi se un professionista possa effettivamente fornire servizi gratuiti. In queste circostanze sussiste il rischio che l'Agenzia delle entrate possa ipotizzare un'evasione fiscale a causa della mancata emissione di fattura per il servizio prestato?

  • Lavorare gratis, quando può farlo un professionista
  • Cosa c'è da sapere sul lavoro gratis senza fattura

Lavorare gratis, quando può farlo un professionista

La Corte di Cassazione ha emesso una decisione chiara in merito alle circostanze in cui la prestazione lavorativa gratuita di un professionista autonomo non costituisce evasione fiscale. In particolare, la massima autorità giudiziaria ha confermato la legittimità della fornitura gratuita di servizi professionali a persone con cui il professionista ha un legame speciale, come familiari e amici.

Questa sentenza non introduce una novità assoluta poiché una precedente decisione della Corte di Cassazione già stabiliva che l'onerosità non è un elemento essenziale di un contratto di lavoro autonomo, sebbene sia un requisito normale. Di conseguenza, un contratto di lavoro autonomo può essere valido anche senza specificare un compenso.

Ci sono diversi motivi per cui una prestazione gratuita può essere fornita, oltre ai legami di amicizia, parentela o affinità. Ad esempio, un professionista potrebbe fornire consulenze iniziali gratuitamente per scopi promozionali al fine di acquisire clienti.

Durante i controlli fiscali, l'Agenzia delle entrate dovrebbe considerare una serie di circostanze significative, come il fatto che la prestazione lavorativa gratuita spesso avviene all'interno di un'attività più ampia, la cui entità economica può essere determinata solo al termine o attraverso un forfait annuale che include diversi servizi. Lo stesso principio si applica ad altri professionisti, come avvocati che possono decidere di non addebitare alcun compenso fino al termine o all'esito positivo di una causa legale.

La prestazione gratuita non è limitata solo ai familiari, ma può estendersi anche ad amici e altri soggetti per motivi pubblicitari o di convenienza. Le parti sono libere di concordare modalità di pagamento che ritengono appropriate, incluso il pagamento solo al raggiungimento di determinati risultati.

Ci sono molteplici variabili che l'Agenzia delle entrate dovrebbe considerare quando valuta una prestazione gratuita o temporaneamente gratuita. Ci sono casi in cui il professionista potrebbe non aver dichiarato nulla non perché la prestazione fosse gratuita, ma perché il cliente non ha semplicemente pagato il compenso pattuito.

Cosa c'è da sapere sul lavoro gratis senza fattura

L'assenza di una remunerazione per l'esecuzione di prestazioni professionali generalmente non comporta rischi diretti per il prestatore, a parte il possibile rischio di impoverimento nel caso in cui la situazione persista senza compensazione. Ad esempio, consideriamo il caso di un avvocato che non richiede alcun compenso per la preparazione di documenti legali o per la presentazione di azioni legali a nome dei propri clienti.

Emergono complicazioni quando tali attività sono documentate attraverso atti ufficiali facilmente tracciabili dall'Agenzia delle entrate: un esempio tipico sono gli atti legali redatti dall'avvocato e depositati presso il tribunale, o la dichiarazione dei redditi preparata direttamente dall'esperto fiscale o dal commercialista per conto dei propri clienti.

In questi scenari, è facile determinare l'avvenuta prestazione di servizi professionali e altrettanto semplice verificare se tale attività è stata dichiarata correttamente nella dichiarazione dei redditi del professionista. Questi sono i casi in cui l'esecuzione di prestazioni gratuite può diventare rischiosa. D'altro canto, non è possibile considerare la relazione di parentela, amicizia o motivazioni promozionali come una protezione universale dalle indagini fiscali.

Se le prestazioni gratuite rappresentano una parte significativa del totale delle attività svolte dal professionista o costituiscono una percentuale elevata delle sue entrate, tale prassi potrebbe essere considerata chiaramente non conveniente dal punto di vista economico. Di conseguenza, un'indagine da parte dell'Agenzia delle Entrate in tal senso sarebbe pienamente giustificata.

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